di Sergio Restelli
Il tempo è troppo poco per perderlo dietro i rapporti defunti, che hanno esaurito il proprio ciclo vitale. Ci sono legami che hanno lasciato solchi profondi nella nostra vita ma che poi, per qualche motivo, si sono esauriti. Non è colpa di nessuno, semplicemente si sono spenti, e ora si trascinano stanchi aspettando che qualcuno stacchi loro la spina.
Chiudere i cerchi rimasti aperti è un atto di grande rispetto per entrambe le parti coinvolte, per quel che ci si è dati, per quel che si è stati insieme e per quel che si sarà disgiunti. Concedere l’eutanasia ai legami che vegetano consumandosi lentamente è una manifestazione di coraggio e un immenso gesto d’amore. Il tempo è troppo poco anche per tutti i rapporti malati, quelli che confondono l’ossessione per amore, che tarpano le ali anziché aiutarle a sciogliersi, che anziché concedere respiro perseguono il possesso, la simbiosi e l’isolamento.
Per tutti i rapporti che contemplano la manipolazione, le intimidazioni e la violenza, fisica e verbale, che imprigionano e pretendono di plasmare l’oggetto del proprio desiderio, perché amore sì, ma solo dopo aver pagato pegno. Il tempo è troppo poco per i getta rifiuti seriali e le sanguisughe di energia.Non siamo pattumiere dovsi possono riversare tutte le loro schifezze la vita è troppo breve per toglierle anche la poesia.
Va detto con dolcezza ma con fermezza e se proseguono imperterriti per la loro strada allora mettili alla porta. Argina i vampiri che non hanno rispetto del tuo tempo e la prossima volta che se ne incontri uno si offra un collo esangue. Perché un vampiro è tale finché ha una preda da succhiare,se la preda si dilegua svapora al primo accenno di chiarore.
Si strappino di dosso tutti i rapporti scaduti, inutili e malsani prima che facciano ulteriori danni. Lavate con un colpo di spugna tutte le “amicizie” dannose che finite in casa nostra per sbaglio,disattenzione o semplice superficialità. Si puliscono tutti i nostri appartamenti, i nostri vestiti e le nostre auto ma ci si dimentica di mettere ordine nelle nostre vite.Una bella sfoltita di rami secchi eliminerà dalla propria esistenza chi non merita di farne parte e ci aiuterà a ristabilire le giuste priorità. E se davvero il ramo secco non potesse essere tagliato, allora si faccia come fanno gli alchimisti: trasforma il piombo in oro.
Si cerchi di capire se ci fosse un piccolo margine su cui poter lavorare, se esista il modo di smorzare le negatività, e dirigere l’attenzione verso punti più luminosi. Si provi a scoprire se in mezzo al buio si nasconda una piccola fiammella su cui soffiare, affinché possa prendere vigore e illuminare la notte. Ma se non ci fosse si getti la spugna senza alcun timore, perché ogni anima ha il proprio percorso karmico da compiere e si può sì gettare luce, ma mai interferire, mai forzare la mano. Lascia andare quel che deve andare e trarne i dovuti insegnamenti.
Ricordare che nulla accade per caso, che ogni persona incontrata è uno specchio, ogni dolore un’opportunità di crescita, ogni crisi un punto di rottura da cui rinascere a nuova vita. Cambiare dentro, se si vuole che si cambi fuori.Poi si godranno i frutti del nuovo mondo che si è contribuiti a generare. Il dono più prezioso.
Se condotte con meticolosità e regolarità, le pulizie di primavera creeranno un surplus di tempo pronto per essere donato. La prima persona a beneficiarne dovrà essere colui che troppo a lungo ha pagato lo scotto di una ripartizione temporale ingiusta e sconsiderata: noi stessi. Chiedersi scusa e risarcirsi per tutta l’attenzione mancata è il primo, doveroso passo del lento processo di svincolamento dal nostro status di schiavi del tempo. Ma la guarigione non è ancora terminata, affinché il recupero possa dirsi completo occorrerà un ulteriore passo. Quello che dal centro conduce all’esterno.
Dopo avere nutrito se stessi, potremo finalmente nutrire gli altri. La medicina,si chiama tempo e non prevederà effetti collaterali, tranne un’insana e contagiosa felicità. Quando si tagliano i rami morti, si fa spazio ai rami sani.Con più aria, acqua e humus a disposizione, i rami sani avranno finalmente la possibilità che attendevano, di crescere vigorosi,uscire dall’ombra e mostrarsi al mondo in tutto il loro splendore. È ad essi che è destinato il tempo che si è riusciti a strappare alla vita. È ad essi che dovrà essere rivolta tutta la nostra attenzione.
Si donerà il proprio tempo alle persone importanti, quelle che sono riuscite a scavarsi un posticino d’onore nella propria vita. A tutte quelle persone che si amano come se stessi,anzi forse persino di più, e che in virtù di una cecità temporanea, si è finito per trascurare. Ora la cecità è stata curata, ora gli occhi sapranno finalmente vedere di nuovo, non le si perderanno mai più di vista. Alle persone che meritano il nostro tempo,che se lo sono guadagnato senza mai domandarlo. Quelle umili, sincere e trasparenti, che prima di chiedere donano, prima di parlare ascoltano, prima di entrare bussano piano.
Alle persone che fanno diventare migliori. Quelle che ti offrono nuovi spunti, permettendoti di allargare i propri orizzonti, quelle capaci di parlare "alto” e sondare i misteri della vita. Quelle attente all’invisibile, all’impalpabile, al non detto nascosto tra le sillabe.
Alle persone che vi accolgono come siete. Che non forzano, ma rispettano i nostri tempi, anche se poco si accordano con i loro. Quelle che sanno stare vicino senza parlare, che aleggiano nel cuore anche quando sono lontane. Che non ci giudicano e ci offrono un rifugio anche quando si smarrisce la via, soprattutto quando si smarrisce la via.
Alle persone che anziché succhiarci l’energia ce la regalano a piene mani. Che anziché battere la lingua sulla miseria dell’uomo e della vita ne esaltano la bellezza e ce la ricordano ogni volta che si perde la speranza per strada. A quelle che sanno ancora giocare e planano leggere sull’esistenza senza perdere in essenza. A quelle che ci fanno ridere e ballare, che conoscono la nostra parte sciocca e bambina e non si stancano di darle voce. A quelle che ci incoraggiano, che conoscono le nostre doti e le rendono onore, che celebrano i nostri successi e non lesinano sui complimenti non dovuti,quelli che sgorgano sinceri. A quelle che sanno che le parole senza gesti non valgono nulla, ma i gesti senza parole sono atti freddi e privi di cuore.
Alle persone invisibili, quelle che abbiamo sempre visto ma non abbiamo mai notato, quelle a cui non abbiamo prestato attenzione,a cui siamo passati accanto senza fermarci. A quelle che ancora non conosciamo e che ci cambieranno la vita, che ci attraverseranno la strada veloci e dirompenti come meteore, il tempo sufficiente a scuoterci, a darci la carezza che sognavamo, il punto di vista che ci mancava, la parola che non ci aspettavamo.
Alle persone in attesa di un miracolo che ridia loro la speranza, a quelle che non aspettano altro che una stella cadente attraversi loro la strada e stravolga la loro vita. A quelle che non abbiamo mai ascoltato. Quelle che hanno storie come romanzi da raccontare, ferite come voragini da risanare, muri da abbattere, cuori da scongelare.