La mia risposta alle considerazioni di un mio interlocutore.
La Grande Illusione, quella per cui, per rendere la società più giusta, basta cambiare le regole, il “sistema”. Ci sono caduti i giacobini, come tanti altri, compresi i cristiani di Würzburg, o quelli della Santa Inquisizione, per non parlare di tanti altri, i cui regimi sono finiti nella violenza e nella più profonda disuguaglianza. Per finire con i regimi comunisti.
La triste verità è che - poiché l’uomo è quello che è - ogni regime “salvifico” genera (v. Gilas) una nuova classe dominante, che spesso è peggiore della precedente.
Bisognerebbe cambiare l’essere umano, ma è un processo lungo, il cui esito appare molto incerto, se non disperato.
E allora? Una socialismo democratico e liberale, che sappia sfruttare i vizi (numerosi, forti e costanti) dell’uomo per produrre ricchezza. E che sappia redistribuire quella ricchezza attraverso una guida politica che sappia tutelare i più deboli e porre limiti allo strapotere del capitale. Con interventi anche dello Stato in economia quando serve.
Il resto sono fantasie, sogni, che è quasi doveroso coltivare da giovani, ma che è sciocco pretendere di sovrapporre alla realtà, dopo che si è imparato che le virtù dell’uomo sono poche, fragili e intermittenti.







