Serve un'Europa "che faccia meno, ma faccia meglio", ha detto Giorgia Meloni dal palco del meeting di Comunione e Liberazione a Rimini. La sfida è "delineare un'Europa del pragmatismo, andando oltre il dibattito stantio tra più o meno Europa".
Giorgia Meloni è stata accolta da una standing ovation dai partecipanti al meeting che lei stessa ha definito “un evento che da quasi mezzo secolo rappresenta un appuntamento fondamentale nel dibattito politico e culturale del Paese. Per me è un piacere e un onore essere qui oggi. Ho sempre guardato al Meeting con ammirazione: è la piazza del dialogo per eccellenza".
“La mia missione è fare in modo che "l'Italia si riappropri del posto che le spetta nel mondo: forte, fiera, autorevole", ha detto Meloni dal palco. Oggi il nostro Paese "si è riappropriato del suo posto nel mondo. Non è più considerato la 'grande malata d'Europa', ma un modello di stabilità. Gli investitori ci vedono come una nazione sicura" e i tassi di interesse "sono ormai in linea con quelli della Francia".
"Tornare protagonisti della storia e del proprio destino non è facile e non è gratis - ha sottolineato il presidente del Consiglio italiano - Bisogna saper pagare il prezzo della propria libertà e della propria sicurezza, perché per decenni l'abbiamo appaltata agli Stati Uniti".
Quanto all'Ue così com'è "è condannata all'irrilevanza geopolitica, incapace di rispondere alle sfide competitive" con Stati Uniti e Cina.
Per quanto riguarda la situazione in Medio Oriente, "non abbiamo esitato un solo minuto – ha detto Meloni - a sostenere il diritto di Israele alla sicurezza dopo il 7 ottobre, un orrore che resterà impresso nella coscienza dei terroristi. Ma non possiamo tacere oggi di fronte a una reazione che è andata oltre il principio di proporzionalità, mietendo vittime innocenti" e colpendo anche "le comunità cristiane", ha proseguito Meloni, aggiungendo: "Condanniamo l'inaccettabile uccisione di giornalisti a Gaza".
"Chiediamo a tutte le Nazioni - ha sottolineato Meloni - di esercitare ogni possibile pressione su Hamas affinché rilasci gli ostaggi ancora detenuti. E chiediamo a Israele di fermare gli attacchi, interrompere l'espansione degli insediamenti dei coloni in Cisgiordania e consentire l'accesso agli aiuti umanitari. L'Italia è la Nazione europea che si è spesa di più. C'è chi si limita a urlare slogan e chi, invece, salva bambini. Io sono orgogliosa di appartenere ai secondi".
Dopo tre anni di guerra in Ucraina, ha dichiarato ancora la premier, "si sono aperti spiragli per un percorso negoziale, grazie all'eroica resistenza del popolo ucraino e al sostegno compatto che l'Occidente, l'Europa e l'Italia hanno garantito, nonostante un'opinione pubblica non sempre convinta". "La chiave di volta" per la pace "è l'attivazione di robuste garanzie di sicurezza per l'Ucraina, capaci di prevenire nuove aggressioni. È il punto di partenza stabilito a Washington. La proposta italiana, basata su un meccanismo ispirato all'articolo 5 della Nato, è attualmente la principale sul tavolo" e di questo "dobbiamo essere fieri", ha rimarcato la presidente del Consiglio.
Passando ai temi interni, Meloni ha detto che il governo andrà "avanti" con "le tre grandi riforme, a partire da quella del premierato", fondamentale per garantire "stabilità", ha detto la presidente del Consiglio citando anche la riforma dell'autonomia differenziata, quella per i poteri di Roma Capitale e la riforma della giustizia. "Andremo avanti – ha assicurato Meloni - con la riforma della giustizia nonostante le invasioni di campo di una minoranza di giudici politicizzati che provano a sostituirsi al Parlamento e alla volontà popolare". E’ il momento, ha detto ancora Meloni, di "concentrare l'attenzione sul ceto medio" per "incentivare per chi produce reddito", ha proseguito. In vista della prossima manovra, il governo, ha assicurato la presidente del Consiglio, intende "continuare a sostenere le imprese. L'obiettivo principale è l'abbassamento strutturale del costo dell'energia, che pesa come macigno sulla competitività italiana", ha aggiunto.
Sulla gestione dell'immigrazione abbiamo dato una "cornice di serietà e rigore come mai avvenuto prima", perché "un'immigrazione regolata e legale può essere una ricchezza, ma quella illegale e incontrollata è un danno per qualsiasi società".
La presidente del Consiglio ha poi messo in guardia: "Ogni tentativo che verrà fatto di impedirci di regolare il fenomeno migratorio verrà rispedito al mittente. Non c'è giudice, politico o burocrate che possa impedirci di far rispettare la legge dello Stato italiano".
Insieme al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ha poi annunciato Meloni, stiamo lavorando "a un grande piano casa" per garantire "prezzi calmierati alle giovani coppie".
A proposito di scuola, "non dobbiamo avere timore a trovare gli strumenti che assicurino alle famiglie di esercitare pienamente la libertà educativa", ha detto ancora la premier. L'Italia - ha proseguito la presidente del Consiglio - "è rimasta l'ultima Nazione dell'Unione europea senza una effettiva parità scolastica" e "credo sia giusto ragionare sgomberando il campo da pregiudizi ideologici".








