
In un precedente articolo ho tentato di mettere a fuoco i motivi delle manifestazioni di piazza in Ucraina sulla base delle denunce di fonti ucraine. Manifestazioni nate dal fatto che il presidente Zelensky, con una legge fatta in fretta e in furia, ha privato della loro “indipendenza” l’Ufficio Nazionale Anticorruzione (Nabu) e la Procura specializzata anticorruzione (Sapo).
https://www.nuovogiornalenazionale.com/index.php/italia/prima-pagina/24854-le-comiche-di-zelensky-mentre-emerge-la-corruzione-del-cerchio-magico.html
In seguito, pressato dalle manifestazioni popolari, Zelensky ha fatto una parziale marcia indietro, promettendo di cambiare la legge.
Le manifestazioni hanno una loro ragione, in quanto la corruzione in Ucraina è altissima e la popolazione, soprattutto giovane, identifica nelle due agenzie anti corruzione lo strumento “indipendente” capace di fare pulizia.
Tuttavia, come al solito, dietro al moralismo, si nasconde altro e questo altro è ben diverso da quanto si vede in superficie.
Sotto la superficie si scopre che Nabu e Sapo sono tutt’altro che indipendenti, sono nati con finanziamenti Usaid e Open society (George Soros), rispondono ai Dem Usa, e alcuni loro dirigenti sono implicati nel Russiagate, la grande bugia che voleva Donald Trump aiutato dal Cremlino nella sua corsa alla Casa Bianca nel 2016. Grande bugia per la quale ora Barack Obama rischia di essere incriminato per alto tradimento, dopo la desecretazione dei file che lo vedono protagonista, assieme ad altri, del Russiagate.
A scavare cosa si nasconde dietro la vicenda Nabu-Sapo è stato l’ottimo Mirko Campochiari, in una live dal titolo: “Nella tana del bianconiglio”, che va vista per intero per la documentazione che presenta. Ecco il link: https://www.youtube.com/live/5Pv17CCm86s
La decisione di mettere, con un’apposita legge, Nabu e Sapo sotto il controllo del Procuratore Generale nasce dal fatto che il Consiglio dei Ministri ucraino non ha approvato la candidatura di Oleksandr Tsyvinsky a capo dell'Ufficio per la Sicurezza Economica (BEB) del Paese.
Tsyvinsky era stato eletto nuovo Direttore del BEB in virtù del maggior numero di voti ricevuti dai membri della commissione tra i candidati: tre.
Secondo i termini dell'elezione, nessuno dei candidati aveva ricevuto i quattro voti necessari. Pertanto, secondo la legge, è stato eletto il candidato che ha ricevuto tre voti dai membri internazionali della commissione.
E qui casca l’asino, meglio l’asinello Usa, simbolo dei democratici.
La commissione che sceglie il Direttore del Consiglio per la Sicurezza Economica dell'Ucraina (BEB) include tre consiglieri internazionali. Secondo la Legge n. 10439, approvata dalla Verkhovna Rada il 29 giugno 2024, la commissione di selezione per il Direttore del BEB è composta da sei membri: tre esperti internazionali nominati da partner internazionali e tre rappresentanti nominati dal governo ucraino. Gli esperti internazionali hanno un ruolo decisivo nel processo di selezione, in quanto in caso di parità di voto il loro prevale su quello dei consiglieri ucraini.
E questo è quanto è accaduto con la nomina di Oleksandr Tsyvinsky.
Il Consiglio per la Sicurezza Economica dell'Ucraina (in ucraino: Бюро економічної безпеки, Bureau of Economic Security, BEB) è un'agenzia governativa ucraina istituita per contrastare i reati economici e finanziari, come il riciclaggio di denaro, l'evasione fiscale e la corruzione. La sua regolamentazione si basa principalmente sulla Legge dell'Ucraina n. 1150-IX del 28 gennaio 2021, che ha istituito ufficialmente il BEB, definendone funzioni, poteri e struttura.
Gli obiettivi principali del BEB sono: combattere i crimini economici, tra cui frodi fiscali, riciclaggio di denaro, abuso di fondi pubblici e altre violazioni finanziarie; proteggere la sicurezza economica dello Stato, migliorando la trasparenza e l'efficienza del sistema fiscale e finanziario; ridurre la pressione sulle imprese attraverso un approccio analitico e investigativo, anziché repressivo. Il BEB collabora con organismi come l'Europol, l'Interpol e altre agenzie straniere per contrastare la criminalità economica transnazionale.
Il BEB è guidato da un Direttore, nominato dal Gabinetto dei Ministri su proposta di una commissione indipendente.
Il punto dolente è proprio questo: l’indipendenza della commissione, che indipendente non è in quanto se i tre consiglieri esteri hanno in caso di parità la prevalenza, di fatto la commissione dipende da poteri non ucraini.
In buona sostanza, l’Ucraina è sotto il controllo di poteri esteri.
E qui arriviamo alla seconda questione: Olexandr Tsivinsky è di provenienza Nabu e Sapo ed era coinvolto nella vicenda che vide alcuni ucraini fornire falsa documentazione in base alla quale fu imbastito il Russiagate ai danni di Trump.
Di Nabu e Sapo era dirigente anche Artem Sytnik, nominato capo dell'Ufficio nazionale anticorruzione dell'Ucraina (Nabu) nel 2015.
Artem Sytnik, stando alle ricerche documentate di Mirko Campochiari, favorì la predisposizione della falsa documentazione in base alla quale Paul Manafort, che nel 2016 gestiva la campagna elettorale di Donald Trump, sarebbe stato soggetto a influenze russe.
Manafort fu indagato dal super procuratore per il Russiagate Robert Mueller. Le accuse riguardavano il suo lavoro di consulenza svolto fra 2004 e 2014 per Viktor Yanukovych e i possibili contatti con un presunto agente russo con cui avrebbe condiviso dati di sondaggi del 2016.
Secondo le accuse del procuratore speciale Muller, Paul Manafort, pagò in segreto a un gruppo di ex alti politici europei oltre 2 milioni di euro per fare lobby in favore dell'allora presidente dell'Ucraina Viktor Yanukovych sostenuto dalla Russia.
Manafort avrebbe invitato il cosiddetto Gruppo Hapsburg di ex politici europei a "prendere posizioni favorevoli verso l'Ucraina, anche tramite lavoro di lobbying sugli Stati Uniti".
Yanukovych è stato presidente dell'Ucraina dal 2010, fino a quando è stato cacciato nel 2014 con rivolte popolari che hanno preso il nome di Maidan. A quel punto Manafort smise di lavorare per lui, tornando alla fine negli Stati Uniti, e nel 2016 si unì alla campagna elettorale di Trump per le presidenziali.
Il procuratore speciale Robert Mueller nella sua relazione finale aveva affermato che la Russia aveva interferito con le elezioni presidenziali in modo sistematico e volontario; che Donald Trump e persone a lui vicine avevano incontrato spesso funzionari russi.
Nel fascicolo Mueller spiegava che i servizi russi avevano condizionato la scelta degli elettori americani diffondendo sul web in modo “radicale e sistematico” notizie false su Hillary Clinton, candidata democratica alle presidenziali del 2016. L'ex first lady sarebbe stata danneggiata anche da frequenti attacchi informatici, di natura illecita, volti ad ottenere documenti ed email che sono poi stati diffusi dalla piattaforma WikiLeaks.
Secondo Mueller, The Donald aveva cercato di ostacolare le indagini sul Russiagate in almeno undici occasioni. Di alcuni tentativi, la stampa aveva già parlato. Una tra tutte, la richiesta di Trump all'allora capo dell'Fbi James Comey di chiudere l'indagine su Michael Flynn, l'ex consigliere per la sicurezza che aveva mentito al Congresso sui suoi rapporti con la Russia.
Tutta la vicenda puntava all’impeachment di Trump.
Il 18 luglio scorso Tulsi Gabbard, Direttore dell’Intelligence Nazionale, ha reso noti i files relativi al Russiagate. File che dimostrano che Barack Obama e altri con lui hanno orchestrato lo scandalo al fine di creare le condizioni dell’impeachment di Donald Trump.
https://www.dni.gov/index.php/newsroom/press-releases/press-releases-2025/4086-pr-15-25
Nel rilasciare i documenti Tulsi Gabbard ha dichiarato:“La questione che sto sollevando non è una questione di parte. Riguarda ogni americano. Le informazioni che stiamo rilasciando oggi mostrano chiaramente che nel 2016 si è verificata una cospirazione traditrice commessa da funzionari al più alto livello del nostro governo. Il loro obiettivo era sovvertire la volontà del popolo americano e mettere in atto quello che è stato essenzialmente un colpo di stato durato anni, con l’obiettivo di cercare di usurpare il Presidente dall’adempimento del mandato conferitogli dal popolo americano. Il loro abuso di potere eclatante e il palese rifiuto della nostra Costituzione minacciano le fondamenta stesse e l’integrità della nostra repubblica democratica. Non importa quanto potenti, ogni persona coinvolta in questa cospirazione deve essere indagata e perseguita nella misura massima prevista dalla legge, per garantire che nulla di simile accada mai più. La fiducia del popolo americano nella nostra repubblica democratica e quindi il futuro della nostra nazione dipendono da ciò. Pertanto, sto fornendo tutti i documenti al Dipartimento di Giustizia per garantire la responsabilità che il Presidente Trump, la sua famiglia e il popolo americano meritano.”

Siamo al 18 luglio.
La legge che limita l'indipendenza dell'Ufficio Nazionale Anticorruzione (NABU) e della Procura Speciale Anticorruzione (SAPO) in Ucraina, nota come legge n. 12414, è stata approvata dal Parlamento ucraino e firmata dal presidente Volodymyr Zelensky il 22 luglio 2025.
Il 7 luglio il governo ucraino aveva rifiutato la designazione di Olexandr Tsivinsky al Business Executive Board (BEB) ucraino, probabilmente, a questo punto lo si può arguire, per il fatto che era stato coinvolto nel passaggio di informazioni sul Russiagate.
E qui arriviamo al cuore della questione.
Mirko Campochiari sostiene, con tanto di documentazione allegata alle sue affermazioni, che Nabu e Sapo sono due creature nate per mano dei Dem Usa subito dopo il colpo di Stato di Maidan, eteroguidato da Victoria Nuland e da George Soros.
Non solo. Nabu e Sapo sono stati finanziati dai fondi Usaid e da Open Society.
Usaid è stata recentemente azzerata dall’Amministrazione Usa in quanto ritenuta uno strumento della Cia per interferire negli affari di altri Stati e per finanziare campagne favorevoli e sfavorevoli a movimenti o a leader politici.
George Soros, attraverso la sua Open Society Foundations e la International Renaissance Foundation (IRF), fondata nel 1990, (https://www.irf.ua/en/) ha finanziato numerose iniziative in Ucraina. Queste includono il supporto a organizzazioni della società civile, progetti anti-corruzione, media indipendenti e riforme giudiziarie.
L'IRF ha investito oltre 230 milioni di dollari in Ucraina dal 1990.
Soros ha finanziato l’Anti-Corruption Action Center (AntAC), che ha ricevuto 290.000 dollari dalla sua fondazione e 4,4 milioni dal governo USA.
Nel 2014, in un’intervista alla CNN, Soros ha detto che la sua fondazione ha avuto un "ruolo importante" negli eventi in Ucraina.
Il sostegno di Soros si è concentrato su ONG, riforme istituzionali e progetti educativi.
Ed eccoci al punto: l’IRF ha supportato la creazione del National Anti-Corruption Bureau of Ukraine (Nabu) e a StopFake.org, un’iniziativa contro la disinformazione.
Già nel settembre del 2013, Carl Gershman, presidente del National Endowment for Democracy (Ned), aveva definito l’Ucraina “il trofeo più grande” nel progetto americano di promozione della democrazia nelle repubbliche ex-sovietiche, suggerendo che un successo a Kiev avrebbe accelerato la sconfitta di Putin “non solo nel suo vicinato ma all’interno della Russia stessa”.
Fondato nel 1983 con il contributo determinante dell’allora direttore della Cia William Casey, il Ned era un’organizzazione volta a sostenere gruppi di opposizione, attivisti e mezzi di informazione in paesi governati da regimi autocratici ostili agli Usa.
Sotto tiro, nel frattempo, è Andry Yermak, definito il 24 luglio 2025, il Financial Times come il "de facto ruler" dell'Ucraina, sollevando preoccupazioni su un possibile autoritarismo, con critiche che lo dipingono come una figura che centralizza il potere, controllando iniziative di pace, nomine e diplomazia.
Yermak ha messo Yulia Svyrydenko a primo ministro e ora ha messo nel mirino il capo del GUR Kirill Budanov. Lo riporta il canale insider ucraino «Resident».
Secondo il canale, il capo dell’Ufficio Presidenziale Andriy Yermak pianifica di eliminare Budanov dal campo politico, poiché non si sottomette alle direttive interne di Bankova e agisce autonomamente.
Via Bankova è spesso usata in senso figurato per riferirsi all'amministrazione presidenziale o al potere politico ucraino, simile a come "Casa Bianca" indica il governo statunitense.
Un particolare fastidio per l’entourage di Zelensky è causato dalla rapida crescita della popolarità di Budanov, che, secondo le fonti, è già il secondo più popolare nel paese.
Sull’Ucraina e sul cerchio magico di Zelensky si susseguono le più strane notizie.
I servizi d'intelligence russi per l'estero (Svr) hanno detto di essere venuti a conoscenza di un «incontro segreto» in una «località turistica nelle Alpi» durante il quale rappresentanti degli Usa e della Gran Bretagna avrebbero concordato con inviati di Kiev di rimuovere il presidente ucraino e sostituirlo con l'ex capo di Stato maggiore, il generale Valery Zaluzhny, attuale ambasciatore a Londra.
Protesta immediata di Ucrainska Prada la quale, citando un messaggio della Direzione principale dell’intelligence, scrive: “ Per destabilizzare la situazione in Ucraina, i servizi segreti russi hanno diffuso una notizia falsa su un presunto incontro segreto nelle Alpi tra il capo del Servizio di sicurezza dello Stato, Kirill Budanov, il capo del Comando delle operazioni speciali, Andriy Yermak, e l'attuale ambasciatore ucraino nel Regno Unito, Valery Zaluzhny, nel quale avrebbero concordato di "sostituire Zelensky".
Il messaggio letteralmente afferma: “I propagandisti di più alto rango dello Stato aggressore russo, insieme ad altre numerose risorse mediatiche disordinate del Cremlino, stanno diffondendo massicciamente disinformazione su un incontro apparentemente segreto, presumibilmente nelle Alpi, tra esponenti militari e statali ucraini e rappresentanti degli Stati Uniti e della Gran Bretagna”.
In precedenza, sostiene Ucrainska Prada, le agenzie di propaganda russe avevano diffuso una dichiarazione del Servizio di intelligence estero russo, in cui si affermava che i rappresentanti degli Stati Uniti e della Gran Bretagna "avevano organizzato un incontro sulle Alpi con la partecipazione di Yermak, Budanov e Zaluzhny, dove si erano discusse le prospettive di sostituzione di Zelensky".
Una cosa è certa. Sotto l’apparenza di una battaglia per il contrasto alla corruzione si sta svolgendo una lotta di potere che è interna ed esterna all’Ucraina.
In ogni caso, la vicenda delle due organizzazioni preposte alla lotta alla corruzione dimostra che sono ben altro che indipendenti, ma, al contrario, che sono molto dipendenti da un rapporto consolidato con i Dem Usa, con agenzie come Usaid, National Endowment for Democracy (Ned) e con organizzazioni come quelle di Soros. Elemento, questo, che fa anche pensare che possano agire come un contropotere, capace di mettere sotto accusa chi, al momento, non è in linea con determina posizioni esterne agli stessi interessi del Governo ucraino e non solo.
Non è tutto oro qual che luccica ed è una modalità consolidata quella di attivare organizzazioni che mostrano una faccia democratica, solidale, libertaria e che, di fatto, sono la longa manus di interessi di altro genere.
Non è un caso che le prime due organizzazioni che Donald Trump ha di fatto chiuso siano proprio Usaid e National Endowment for Democracy (Ned).
Oggi scade il termine di presentazione della nuova legge promessa da Zelensky per riparare a quella che ha messo sotto tutela Nabu e Sapo.
Scrive Ukrainska Pravda che nel contesto dell'imminente voto della Verkhovna Rada su un progetto di legge che garantisce l'indipendenza degli organismi anticorruzione, la Commissione europea ha ricordato che il ripristino dei poteri della Nabu e della Sapo è di fondamentale importanza per l'architettura anticorruzione dell'Ucraina.
La domanda è: la von der Leyen è a conoscenza dell’origine e dei finanziamenti delle due organizzazioni?
La Commissione europea ha invitato l’Ucraina ad adottare con urgenza un progetto di legge per correggere la situazione relativa all'indipendenza della Nabu e della Sapo.
"Il rispetto dello Stato di diritto e la lotta alla corruzione sono elementi fondamentali dell'Unione Europea. Sono alla base del processo di adesione e rispondono alle esigenze della popolazione ucraina. In quanto Paese candidato, l'Ucraina deve rispettare pienamente questi standard", ha osservato il portavoce dell’UE.
Rimane aperto il problema: se Nabu e Sapo saranno indipendenti dal Procuratore generale, chi ci dice che non siano dipendenti dalle logiche dei Dem Usa, di Soros e di chi tira i fili del condizionamento esterno del potere ucraino?