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POLITICA

MELONI SULLA VICENDA DRAGONE: “BISOGNA MISURARE LE PAROLE”

MELONI SULLA VICENDA DRAGONE: “BISOGNA MISURARE LE PAROLE”

"Siamo in una fase nella quale bisogna misurare le parole", detto questo "circoscriverei le parole dell'ammiraglio Cavo Dragone che ha parlato di cybersicurezza".

Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, al termine della sua visita in Bahrein dove ha partecipato al Consiglio di cooperazione dei paesi del Golfo, parlando della guerra in Ucraina e della possibilità ventilata da Cavo Dragone di attacchi alla Russia nel campo della cybersicurezza.

"Io penso – ha detto Giorgia Meloni - che siamo in una fase nella quale bisogna misurare molto bene le parole, bisogna evitare tutto quello che può generare confusione, che può spaventare, che può far surriscaldare gli animi. Detto questo, però circoscriverei le parole dell'ammiraglio, stava parlando di cybersicurezza. La Nato è un'organizzazione difensiva, oltre a difenderci dobbiamo anche riuscire a fare meglio prevenzione".

"Comunque – ha aggiunto il presidente del Consiglio - bisogna fare attenzione anche a come si leggono delle parole che in ogni caso bisogna essere molto attenti a pronunciare, mettiamola così'".

"Abbiamo capito fin dall’inizio - ha aggiunto Giorgia Meloni - che la soluzione del conflitto in Ucraina non sarebbe stata una cosa facile perché è una guerra che va avanti da ormai quasi quattro anni. C'è oggettivamente una disponibilità da parte ucraina, da parte statunitense, da parte europea ma non a oggi diciamo segnalata da parte russa".

"Ciò - ha detto la premier - non toglie che bisogna continuare a lavorarci, ciò non toglie che il nostro obiettivo dal mio punto di vista deve essere quello di continuare a spingere per arrivare a una pace, purché quella pace sia, come abbiamo detto mille volte, una pace giusta e sostenibile e duratura. È quello su cui siamo concentrati ora".

A margine della riunione dei ministri degli Esteri dell'Alleanza, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha incontrato l'ammiraglio.

“Gli ho ribadito – ha detto Tajani - quello che è il mio giudizio, credo di aver ben interpretato le sue parole senza strumentalizzarle. Era soltanto un'analisi della situazione, dicendo che in una guerra ibrida bisogna saper proteggere la nostra realtà. Come si protegge? Si protegge, si è domandato lui, con azioni preventive o solo con azioni di reazione. Anche le azioni preventive servono per garantire la nostra sicurezza. Non ci ho trovato nulla di strano, nulla di anomale, nulla in contrasto con i principi della Nato, lui stesso mi ha ribadito che si tratta di un'alleanza difensiva".

La pezza sul buco è stata messa, ma rimane l’invito di Meloni a misurare le parole.

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