Era già tutto previsto. Neppure il tempo di inaugurare l'esperienza governativa in terra campana che già tra le file dell'allegra brigata campolarghista vittoriosa nell'ultima tornata regionale fioccano liti, rimostranze, veti incrociati e ripicche varie. Tutta colpa (o merito, dipende dai punti di vista) del neo proclamato governatore, il grillino Roberto Fico, capace di scatenare l'ira funesta dei due capibastone della coalizione, Vincenzo De Luca e Clemente Mastella, ancor prima di poter prestare solenne giuramento al cospetto dei vertici della Corte d'Appello di Napoli.
I motivi di cotanto sdegno, com'era già ampiamente prevedibile che fosse, sono strettamente legati alla composizione della futura giunta regionale campana. Almeno stando a quanto trapelato nelle ultime ore, Roberto Fico sarebbe infatti seriamente intenzionato a non assegnare la delega di gran lunga più ambita, la sanità, che il neo governatore avrebbe ormai deciso di tenere per sé in barba ai voraci appetiti del suo illustre precedessore che, da giorni, ne rivendica a gran voce la titolarità.
Ma c'è di più, perché lo "schiaffo" di Fico a De Luca potrebbe addirittura essere doppio, dal momento in cui il governatore pentastellato potrebbe indicare come suo vice il deputato dem Marco Sarracino, volto del rinnovamento targato Schlein in Campania. Il parlamentare e membro della segreteria nazionale dem, costretto nelle scorse settimane a mandare giù, per esigenze di carattere elettorale, l'amaro boccone di un De Luca (Piero, primogenito del governatore uscente) alla guida della segreteria regionale, potrebbe ora essere "risarcito" con la vicepresidenza della nascitura giunta.
Un modo per "riequilibrare" i rapporti di forza all'interno del Pd campano, ma, probabilmente, anche un valido escamotage per porre un argine all'azione del neo segretario regionale (Piero De Luca), il quale, dal canto suo, sarebbe alquanto indispettito dal vivace attivismo mostrato in queste ore dagli schleiniani manifestatosi con le temerarie manovre condotte dai medesimi alle sue spalle.
Ma non è ancora tutto. Perché, se da un lato c'è da registrare la presenza di ben due De Luca fortemente irritati, dall'altro c'è da segnalare, al contempo, quella di un Mastella (o forse anche in tal caso due) letteralmente furibondo per la scelta di Fico di non assegnare deleghe a consiglieri eletti e candidati non eletti. Una decisione, questa, che metterebbe fuori dai giochi Pellegrino, figlio del più volte ministro e attuale sindaco di Benevento, forte di un vibrante exploit elettorale (quasi 14mila preferenze) che gli ha già regalato il diritto a uno scranno nel nascituro consiglio regionale. Evidentemente troppo poco per le rinnovate ambizioni dei Mastella's, che, per bocca del padre, l'intramontabile Clemente, hanno prontamente manifestato tutto il loro dissenso nei confronti delle intenzioni palesate da Roberto Fico.
Quali saranno adesso le inevitabili contromosse di De Luca e Mastella è ancora presto per dirlo. Quel che è certo è che molto difficilmente i due accetteranno di subire passivamente le decisioni di quel governatore che essi stessi, con il loro cospicuo apporto elettorale, hanno contributo a far eleggere poco più di un paio di settimane fa.
La prevedibile guerra tra i litigiosi compagni del campo largo campano è ufficialmente aperta. Ne vedremo delle belle.







