Zero Calcare non va alla fiera “Più libri più liberi” perché la fiera ha permesso che ci fosse tra i partecipanti anche un piccolo editore con idee fasciste e antisemite, sì ma l'antisemitismo quello di una volta, quello nazista che, come i nazisti, sta soltanto dentro i libri di storia.
Sicuramente non ho piacere che venga fatta propaganda nazifascista e quel piccolo editore se domattina chiudesse non mi metterei a piangere sia chiaro.
Ma non andare ad una fiera piena di qualche centinaio di autori perché ho messo "un paletto" come dice lui e quel paletto significa che la fiera o rispetta una mia etica precisa o non la frequento è un po' come se dicessi: a me piace un sacco Rai3, mi piacciono quasi tutti i programmi meno uno, siccome la Rai permette che ci sia quell'uno che per me non dovrebbe esserci, allora non guardo neanche più tutti gli altri.
Oppure.
A me piace un sacco la casa editrice Mondadori. ho un sacco di libri suoi. Ma siccome tra gli autori che pubblica c'è anche Julius Evola. Mi spiace non comprerò mai più un libro Mondadori.
Mi piacciono tanto i film prodotti dalla Metro Goldwin Mayer, tutti meno uno. Siccome c'è quello non vedo più film della MGM
Mi piace tanto quello l'azienda tal dei tali ma siccome una volta ha fatto una cosa che non mi piaceva io con quell'azienda ho chiuso.
Ora a parte il fatto che a livello umano e soggettivo sicuramente siamo tutti quanti condizionati da avvenimenti del genere e chi lavora in pubblicità lo sa bene. Se oggi Dolce e Gabbana si mettono a dire che i Cinesi mangiano cani e sono selvaggi ne risentono tutte le vendite a tutti i livelli ed è umano.
Ma addirittura punire un'intera fiera dove sono presenti le voci più diverse e tantissime proprio della parte politica più vicina a Zero calcare non è un po' troppo?
Ma il punto è che a me duole non è neanche tanto quello, perché a livello umano ripeto magari io sono anche più rancoroso di Zero Calcare e se me la prendo a male di qualcosa poi non ci rimetto mai più piede in casa di chi mi ha fatto un torto.
Ma qui non è proprio la stessa cosa.
Se a scuola nella tua classe c'era uno che era uno del tutto antipaticp e non ti piaceva non è che allora tu smettevi di andare a scuola perché o siamo tutti simpatici.
Se nel lavoro ti capita una volta di fare un lavoro che non ti piace ma è per un cliente che ti da lavorare tutti i mesi da dieci anni non è che non glielo fai.
Se nella vita privata un tuo amico dice una parola sbagliata una volta non è che lo mandi a cagare dopo che per trent'anni siete stati buoni amici.
Se ti comporti in questo modo sei fondamentalista.
Vuoi un mondo migliore ma se non ce l'hai esci dal gioco e non giochi più, in molti casi rovinando il gioco anche a chi non stava facendo niente di male.
Se ti comporti in questo modo sei anche un po' fascista perché chiedi (in modo diretto o indiretto) che questa casa editrice incriminata non debba esistere.
Ora attenzione, che non ci debba essere spazio per i fascisti e non gli debba essere dato spazio nei loro metodi e nei loro scopi nella società civile siamo tutti d'accordo.
Quello che pensano e propagandano con la parola però non è vero che non deve esistere. Deve esistere e tutti lo devono anche conoscere.
Lo dobbiamo conoscere proprio per capirlo e difenderci meglio da questo pensiero.
Cercare di eliminare il pensiero, anche quando è un pensiero discriminatorio, razzista e altro, è sempre sbagliato.
Io per dire non esito a schierarmi dalla parte di Israele nel momento in cui combatte il terrorismo palestinese, ma penso che i terroristi palestinesi e i propal che ripetono il loro verbo, fino a quando non fanno propaganda di odio esplicita (ed è vero che è difficile che non la facciano) devono essere liberi di parlare. Proprio perché in questo modo puoi rispondergli con argomentazioni reali, che possono rimettere al loro posto la loro confusione.
Il pensiero unico non è mai migliore.
Così come sono permessi libri di ogni genere, porno e splatter e cretinate, è giusto che siano permessi prodotti anche fascisti perché in questo modo puoi conoscerli e disinnescarli. Perché così puoi vaccinarti da loro e non coglierti impreparato.
Se temi che il libro che esalta il fascismo possa, come un virus, contagiare tutti e far rinascere il fascismo, allora non hai saputo spiegare bene cosa è la democrazia e sappi che l'unico modo per evitare che il virus del fascismo ritorni è appunto spiegare bene la democrazia, la libertà e i diritti.
Tutte cose che i propal per dire evidentemente non hanno capito altrimenti penso che mai al mondo difenderebbero un regime che su queste cose le condivide da sempre. Visto che vive di odio e che sogna di massacrare un intero popolo solo per il fatto che esiste.
Ma è tutto qui?
Non è tutto qui. È che Zero Calcare è un attimo recidivo da questo punto di vista, perché nel 2023 il sette di ottobre ci furono i terroristi palestinesi che provarono a realizzare la "Palestina libera" tanto invocata dai tantissimi propal, che abbiamo visto poi nelle varie manifestazioni e “flottiglie”.
Ammazzarono e trucidarono e il mondo restò senza fiato dall'orrore.
Non proprio tutti.
A fine dello stesso mese a Lucca si teneva Lucca Comics, la casa di tutti i fumettari e fumetti e appassionati di fumetti, comprese tantissime piccole case editrici ognuna impegnata con un proprio progetto culturale che tenta di promuovere e realizzare. Ci sono anche piccole case editrici con prodotti poco culturali, quasi porno, quasi solo splatter e quasi “solo scemi”, ma il porno, la roba horror e la roba scema non ha mai scandalizzato nessuno.
Zero Calcare commosso anche lui come tutti dall'orrore (quello vero) del sette ottobre decise di non partecipare a Lucca Comics. Perché?
Perché tra gli sponsor della manifestazione di quell'anno c'era Israele.
E sapete perché c'era Israele tra l'altro? Perché il concorso per la cover di Lucca Comics l'avevano vinta due fratelli fumettari sì, ma Israeliani: Asaf e Tomer Hanuka.
Avrebbero dovuto venire a Lucca a ricevere la premiazione sul palco del teatro del Giglio, ma ci ripensarono alla svelta visto che, dopo Zero Calcare, altri rinunciarono e a macchia d'olio si diffuse un'ondata antisemita che non rendeva più consigliabile andare in giro.
Tutto questo neanche tre settimane dopo il sette ottobre sia chiaro.
Zero Calcare è un riferimento culturale nel campo del fumetto, le sue decisioni bene o male influenzano sia i suoi fans sia i suoi colleghi e questo non possiamo imputarglielo.
A Zero Calcare però chiederei solo di riflettere su un po' di cose:
penso che Asaf e Tomer Hanuka aspettino ancora delle scuse, per aver subito il torto di non aver potuto partecipare quell'anno a Lucca Comics, anche per colpa del clima di odio verso Israele che Zero Calcare aveva contribuito a creare;
l'ente fiera che ha promosso “più libri più liberi” avrebbe anche potuto e forse dovuto, avere un suo codice etico o deontologico e diciamo che forse avrebbe dovuto chiudere la fiera a case editrici non conformi al suo codice etico e non ci sarebbe niente di strano se fosse successo.
Il punto è che il codice etico di chi ha organizzato la fiera sono affari dell'ente che ha organizzato la fiera.
Se ha ritenuto che fosse più giusto non sindacare sui prodotti dei singoli editori e lasciare che tutti siano liberi di pubblicare liberamente sono affari di chi pubblica, il che è anche indice di un comportamento democratico. Chi vorrebbe avere una Commissione etica che giudica le cose che scrivi? Qualcuno al mondo la desidera?
Nei fatti non è stata violata alcuna legge, se l'editore invece nelle sue opere fa apologia di fascismo e viola la legge dovremmo prendercela con l'editore e non con l'ente che ha organizzato la fiera.
Inoltre personalmente trovo un comportamento molto peculiare vedere chi si indigna tantissimo davanti a ideologie e antisemitismi nati vissuti e spariti ottanta anni fa, che però non si indigna affatto per il nuovo fascismo(si fa per dire ndr) messo in opera da chi assalta redazioni di giornali (neanche una parola su quello?) o chi attivamente propaganda antisemitismo da due anni.
Se i giovani che hanno assaltato la redazione de La Stampa non rispecchiano i valori di Zero Calcare, dal momento che erano tutti appartenenti ad un centro sociale, come conseguenza logica del modo che Zero Calcare ha nell'affrontare queste questioni mi aspetto che non metta più piede in un centro sociale.
Se “Più libri più liberi” si presta al dare spazio ad una casa editrice fascista allora tutti gli editori che hanno partecipato e non ne hanno preso le distanze come ha fatto lui sono complici e mi aspetto che Zero Calcare prenda le distanze dai prodotti di tutti quegli autori.
Se nel condominio di Zero Calcare ci sta un fascista (tutti i condomini ne hanno uno per non parlare dei propal, basta guardare le bandiere palestinesi alle finestre) allora mi aspetto che Zero Calcare vada a vivere altrove.
Sullo stato etico e quanto lo avverso ho già scritto tanto quando scrivevo a proposito di chi voleva regolamentare le intelligenze artificiali perché, quando la scelta privata vuole essere imposta per legge a tutti allora siamo su una brutta china.
È giusto fermare i comportamenti fascisti o propal, che poi non sono tanto diversi. Non è giusto boicottare case editrici, non è giusto fermare i prodotti culturali anche quando sono costruiti in malafede con l'intento di mentire e di propagandare odio.
Poco tempo fa in tv è stato trasmesso un film documentario pieno di falsità per aizzare odio contro Israele: No other land. Io non l'ho voluto vedere e non l'ho visto.
Dal momento che diffondeva un messaggio di odio avrei voluto vederlo se fosse stato accompagnato da un dibattito con persone che avrebbero potuto disinnescare quel messaggio di odio.
Persone che avrebbero detto in sintesi: "guardate questo è falso, e lo è per questo e quest'altro motivo. Adesso siete in grado di difendervi meglio da opere del genere grazie al fatto che avete fruito dell'opera ma avete anche capito perché quell'opera è falsa e nociva."
Quel dibattito non c'è stato ma se uno lo organizza allora l'opera di odio, che sia propal o fascista è uguale, è benvenuta.
La casa editrice fascista non è un problema. Il problema è quando tu invece di adoperarti per smontare il suo messaggio ti arrocchi su di una superiorità etica e chiedi che venga fatta sparire quella casa editrice.
Oggi una casa editrice, perché l'hai deciso tu.
Domani un intero popolo magari.
Ma per lo stesso motivo: perché non hai imparato tu per primo a vaccinarti dal messaggio di odio e anzi te ne fai influenzare.
Se davvero sei antifascista non chiedi che il fascismo non debba più esistere, perché sai che questo è il modo più sicuro per farlo tornare.
Chiedi invece che il fascismo venga conosciuto, le sue parole vengano conosciute, e tu dall'altra parte che cerchi di far riflettere su quanto quelle parole non funzionano a livello umano, sociale, economico, statuale, ecc.
Questo è il lavoro che deve fare l'antifascismo, che dovrebbe invero riguardare tutti i totalitarismi.
Altrimenti se si condanna senza appello e senza spiegazione si finisce per non voler discutere e se non vuoi discutere non hai occasione di riflettere.
E se non hai occasione di riflettere magari finisce che abbocchi alla propaganda antisemita del terrorismo palestinese e neanche te ne accorgi.








