di Lucio Leante
Trump ha non solo innescato un processo di pace in Medio Oriente, ma ha anche risparmiato agli italiani dei mesi (e forse degli anni) bui di inversione della realtà, di violenze nelle strade e forse anche qualcosa di peggio. Il processo era già iniziato e non si sarebbe fermato senza la provvidenziale azione pacificatrice del presidente americano.
Se il conflitto di Gaza non si fosse fermato (e facciamo gli scongiuri che prosegua fino in fondo) avremmo avuto probabilmente nelle strade e nelle piazze italiane una continuazione di manifestazioni pseudo-pacifiche mobilitate nominalmente per fermare il genocidio, ma in realtà per bloccare l'Italia e fare cadere il governo attuale.
Meloni complice del genocidio dei palestinesi era l'assurda litania pensata a tavolino per una lotta dura al governo democraticamente eletto, per creare un clima di tensione, di
disordini e di violenza, dal quale sarebbe probabilmente uscito qualche geniale testa calda che avrebbe potuto armarsi (così giusto per avere una causa o per dare un senso alla vita): un clima nel quale poteva facilmente scapparci qualche morto. Con quel che sarebbe seguito.
Sembra essere stato questo il piano politico della sinistra che l'azione diplomatica americana ha probabilmente sventato. Di questo piano vi erano tutte le premesse. Schlein, Conte, Renzi,
Fratoianni e Bonelli avevano trovato finalmente nel fermare il genocidio dei palestinesi un obbiettivo e un tema unificante e stavano riuscendo a mobilitare le masse in permanenza.
Landini aveva trovato finalmente nel genocidio di Gaza una miccia per fare esplodere la rivolta sociale a cui aspira esplicitamente da tempo. La grande stampa e i media in generale non solo
hanno tenuto loro bordone, ma hanno contribuito efficacemente ad una vera inversione della realtà. Erano riusciti, grazie al martellamento del messaggio corale univoco, a far suscitare
nell'opinione pubblica sentimenti di indignazione basati su una narrazione unilaterale e inverosimile la cui regia stava nei sotterranei di Gaza ed era opera dei terroristi di Hamas.
Tragiche notizie incontrollate: oltre 65 mila vittime di cui 20 mila bambini! Presunta volontà israeliana di affamare e sterminare la popolazione civile di Gaza. I soldati israeliani descritti come assassini sparerebbero per puro sadismo sui palestinesi in fila per un piatto di minestra. Per i media asserviti alla sinistra è stato facile creare il mostro, anzi un demonio. In un crescendo il
Belzebù è stato identificato in Netaniahu, in Israele, nel sionismo, nell'israeliano e, infine nell'ebreo.
Non a caso si sono moltiplicati anche in Italia gli episodi normalmente riferibili all'antisemitismo o all'antiebraismo pregiudiziali.
Genocidio è stato, con poche eccezioni, il passaparola della sinistra unita. Quasi nessun commentatore nei media indipendenti faceva osservare che non poteva essere genocida l'intenzione di un esercito che quando poteva avvisava i civili, allorché stava per compiere un attacco e quasi sempre li invitava a spostarsi e a mettersi in salvo.
Il sistema dei media è molto efficace quando si tratta di creare un demonio. Quello italiano si è rivelato un volenteroso complice, quanto un attivo protagonista della demonizzazione di
Israele. Il risultato è stata una vera inversione della realtà.
Il pogrom del 7 ottobre del 2023 e le sue 1200 vittime sono state allegramente dimenticate. I soldati israeliani hanno esagerato nella
ritorsione. Certamente può essere oggettivamente così. Ma nessun commentatore si chiedeva come combattere un nemico che si nasconde nelle scuole e negli ospedali e che usa i suoi concittadini come scudi umani. Nessuno si è messo nei panni dei comandati dell'IDF davanti al tragico dilemma: darla vinta al nemico terrorista o esagerare? E' vero: molte volte si esagerato, ma cosa avremmo fatto noi?
Quello che inquieta è che in Italia il gioco della sinistra politica e giornalistica stava riuscendo alla grande più che in altri paesi europei e del mondo. Abbiamo assistito a manifestazioni di centinaia di migliaia di persone presentate come pacifiche e pacifiste, che pure erano aperte da striscioni genocidi come Palestina libera dal fiume al mare (che significa in pratica la distruzione di Israele e degli israeliani), o come 7 ottobre giornata di resistenza.
Abbiamo assistito agli assalti alle forze dell'ordine di antagonisti violenti che bruciavano auto e spaccavano vetrine. Abbiamo assistito niente meno che ad uno sciopero generale, proclamato contro la Meloni complice del genocidio, dal maggiore sindacato della sinistra che si aggregava ai sindacati di base che grifavano blocchiamo tutto.
Abbiamo anche assistito al tormentone mediatico di una flottiglia di imbarcazioni che fingevano di portare cibo agli affamati di Gaza e volevano solo visibilità e fare propaganda politica
per la sinistra. Quello che più inquieta la facilità con cui molti studenti sono stati abbindolati dalla propaganda. Molti di loro si preparavano ad un autunno-inverno di intense manifestazioni e alcuni di loro per mettere in atto vere e proprie violenze sistematiche. Molti ancora si preparano.
Quando tutto questo avveniva e prometteva bene per la sinistra e molto male per l'Italia e gli italiani, arriva il colpo di scena del progettto di pace, preparato, ironia della sorte, proprio da
un altro demonio della sinistra: Donald Trump (contro cui ogni giorno anche il Corriere scaglia i suoi strali).
La sinistra italiana ed il nostro giornalistume di regime sono ora in gramaglie e sembrano sull'orlo di una crisi di nervi. Il bullo americano, il despota autocratico Donald Trump, ha tolto loro di mano il giocattolo del genocidio di Gaza da usare a fini interni.
Il PCI di Enrico Berlinguer, di Giorgio Amendola e di Luciano Lama, dopo una lunga fase di passività e di comprensione con i terroristi compagni che sbagliano o fascisti travestiti di rosso, dopo l'uccisione dell'operaio comunista Guido Rossa a Genova, indicò le BR alle masse come nemici della classe operaia e ruppe tutti i rapporti e le indulgenze con i violenti, scacciandoli con durezza dalle manifestazioni.
La sinistra italiana non ha fatto tesoro di quell'esperienza, per viltà e cinismo. Schlein, Landini, Conte e compagni vari hanno condannato solo a parole i violenti, ma li hanno incoraggiati nei fatti. Era ed è un bruttissimo segnale. Probabilmernte Trump ha evitato a noi italiani una nuova stagione di violenze e disordini, e forse anche di anni di piombo.
Grazie Mr. Trump!
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