La chiamano umanità.
Ma i ragazzi sfilano,anche, sotto gli striscioni del disumano e cantano la morte. A volte.
Che dire.
Amo le canzoni di Ivano Fossati e considero tutt’altro che banale Veltroni.
Di più, credo che Fossati sia un artista vero, con un pensiero profondo. E in fondo provo anche una certa ammirazione per Veltroni, per come si è reinventato. Non provo invidia. Davvero. Mi piace questa cosa. Anche se non mi piace il più di quello che dice e fa. E per niente quello che ha fatto quando era in carica.
Cioè, quando si è scritto al PCI perché non comunista, dice. Quando ha fatto, per fusione, il Pd spacciandolo per riformista, essendo solo catto comunista. Quando faceva le riunioni, da direttore dell’Unita’, con i direttori di Corriere, Stampa e Repubblica, durante Mani Pulite, per concordare la gran cassa della stampa a favore di Di Pietro e contro Craxi, al fine di demolirlo e condannarlo agli inferi della disumanità. Quando fa il partito maggioritario senza alleati, scegliendo però come solo alleato Di Pietro, condannando anche i socialisti, che stavano a sinistra, all’estinzione.
Anche quella volta. Premia Di Pietro perché antigiustizialista. Immagino.
Però insomma. Ho letto questa intervista sul Corriere.
Belle domande. Belle risposte. La musica e le parole che risuonano nella mente.
Poi vado avanti. E leggo l’emozione di Fossati e il compiacimento di Veltroni, per l’umanità dei ragazzi che scendono in piazza.
Che emozione. Caspita.
Ma dei ragazzi (non tutti, certo) che cantano dal “Fiume al mare”, cioè la cacciata degli ebrei, di nuovo, nulla? Nulla?
Comprendo e condivido le critiche sulla conduzione dí Netanyahu.
Ma sulla furia antisemita mascherata da antisionismo, dei ragazzi umani, nulla?
Dei ragazzi che attaccano e sputano i poliziotti, nulla? Nulla?
Sugli striscioni che esaltano l’eccidio del 7 ottobre, nulla?
Che c’è di umano in questo? Cosa c’è?
Le immagini delle macerie e della morte li. Li, rimarranno nella mente e nel cuore per decenni. E anche più. Molto di più.
Ma se cresciamo ragazzi dal fiume al mare e sotto gli striscioni pro Hamas e pro Hetzollah o oltre, ovvio, quelli che sputano ai poliziotti e sfasciano vetrine, siamo condannati al ripetersi di quelle macerie e di quella morte.
C’è un lato disumano in ciò che raccontate umano.
E poi non basta, non serve, farci sopra una canzone o un bel film.
Non serve.