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IL PAKISTAN E HAMAS

IL PAKISTAN E HAMAS

L’abbraccio pericoloso del Pakistan a Hamas minaccia gli Accordi di Abramo Il Pakistan ha da tempo flirtato con la retorica islamista, ma sotto il maresciallo Syed Asim Munir la sua postura si è irrigidita fino a trasformarsi in un’ostilità aperta verso Israele.

Oggi Islamabad non è semplicemente “pro-palestinese” è a favore di Hamas. Il suo parlamento approva risoluzioni che glorificano la “resistenza armata”, i suoi generali proclamano solidarietà con i terroristi di Gaza, e i suoi diplomatici chiamano con impudenza alla sospensione di Israele dalle Nazioni Unite.

Questo non è politica estera è guerra ideologica. Il Pakistan è diventato il più vocale Stato patrocinatore di Hamas, collegando deliberatamente la rete terroristica palestinese ai gruppi jihadisti anti-India che già ospita.

Per Israele e l’India, la minaccia non è più astratta: le organizzazioni terroristiche più pericolose al mondo trovano ora una causa comune sotto la protezione di Islamabad. Munir, un generale che memorizza il Corano e infarcisce i suoi discorsi di citazioni sacre, ha riprogettato la dottrina militare pakistana intorno alla religione.

I raduni islamisti che chiedono “jihad” contro Israele sono tollerati, persino incoraggiati, mentre il dissenso laico è schiacciato. La strategia dell’esercito è chiara: canalizzare la rabbia islamista all’estero per rafforzare una legittimità interna che è in frantumi. I rischi si estendono ben oltre il Sud Asia.

Il Pakistan sta ampliando i legami di difesa con l’Arabia Saudita, forgiano una partnership militare che rischia di disfare l’architettura fragile degli Accordi di Abramo. Se Riyadh verrà percepita come copertura per l’agenda pro-Hamas del Pakistan, la fiducia costruita con fatica tra Israele e gli Stati arabi potrebbe incrinarsi.

Ciò che era pensato come una nuova era di pace rischia di essere compromesso da un asse saudita-pakistano che alimenta il rifiuto e il terrorismo. Questo è il pugnale nel cuore degli Accordi di Abramo: un Pakistan armato di bombe nucleari, incoraggiato da una partnership saudita, che sostiene Hamas ed esporta il fondamentalismo oltre confine.

La comunità internazionale non può permettersi di voltarsi dall’altra parte. La discesa del Pakistan nella militanza islamista non sta solo destabilizzando il Sud Asia sta sabotando la pace in Medio Oriente. La scelta è drammatica.

Permettere al Pakistan di continuare a legittimare il terrorismo sotto la protezione della religione, oppure difendere la promessa faticosamente conquistata degli Accordi di Abramo. Il futuro della stabilità regionale potrebbe dipendere da essa.

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