di Sergio Ansuini
Per capire bene come si evolve il mercato dell’arte, oltre i “rumors” nelle varie Fiere, è bene soffermarsi sull’importante sondaggio che la banca svizzera UBS e gli organizzatori della fiera Art Basel fanno annualmente per avere una visione del passato e del prossimo futuro del mercato delle opere d’arte. L’inchiesta consiste in interviste a 3.100 collezionisti di “Alto patrimonio netto” ( HNW) residenti nelle dieci principali nazioni attive nella cultura e nel collezionismo d’arte (USA, U.K, Cina continentale, Hong Kong, Francia, Svizzera Germania Giappone, Brasile e Singapore). Da questo elenco di nazioni manca l’Italia che, pur possedendo il più vasto patrimonio culturale al mondo, non si muove davvero come protagonista sugli scenari internazionali e così abbiamo visto sfuggirci la possibilità di acquistare in un’asta francese e di far tornare in Italia un’importante opera di Guido Reni emigrata al tempo di Napoleone I.

Molti dei collezionisti hanno aumentato la quota del loro patrimonio destinato all’arte, portandola al 20% nel 2025 dal 15% del 2024. I dipinti sono state le opere più richieste. Molte delle acquisizioni sono effettuate su Instagram mentre quelle fatte rivolgendosi direttamente agli artisti sono raddoppiate. La quota delle vendite concluse dalle gallerie durante le fiere è salita e queste con i mercanti d’arte sono i canali che registrano gli importi più elevati.
La Cina continentale vede una forte presenza di collezioniste che acquistano il doppio degli uomini. La presenza femminile, ovunque rafforzata, conduce ad una maggiore attenzione per le opere delle artiste e per i nuovi talenti.

I Millenial sono stati attivi nell’acquisto di gioielli, design ed arti decorative preferendo inoltre stampe, fotografie ed opere su carta.
La Generazione Z è stata monitorata per l’interesse per borse da collezione, sneaker e beni di lusso. Il suo interesse per l’arte digitale è rimarchevole.
La proiezione sul futuro del mercato dell’arte vede un calo dal 54% del 2023 al 43% del 2024 per approdare poi al 40% degli HNW che prevedono di acquistare opere d’arte nei prossimi 12 mesi. Le previsioni di vendita invece denotano un irrigidimento del mercato passando al 25% dal 55% del 2024.
In occasione della festa ebraica dell’Hanukkah le principali Case d’asta presentano opere di Judaica. L’Hanukkah è una festa di 8 giorni che quest’anno inizia il 14 Dicembre. Commemora la riconsacrazione del Secondo Tempio di Gerusalemme (circa 164 a.C.) dopo che fu riconquistato all’impero Seleucidide dai Maccabei. Fu trovato nel Tempio olio purificato sufficiente per accendere la Menorah per un solo giorno, ma per miracolo l’olio durò 8 giorni.
https
Christie’s New York – Lampada di Hanukkah, argento e corniola. Scuola di Bezalel, Gerusalemme XX secolo.
Isidor Kaufmann è il più importante pittore ebreo del XIX secolo, era “attratto dalle regioni in cui la vita e il sentimento ebraico vibravano più intensamente”. Nel quadro Kaufmann coglie l’importanza dello studio nelle comunità ebraiche ashkenazite ed evidenzia la solennità del rabbino e la volontà di apprendere dell’allievo.
L’opera faceva parte della collezione Greiss. I coniugi Oscar e Regina, scampati all’Olocausto, si dedicarono nel dopoguerra alla raccolta di opere di artisti ebrei.

Sotheby’s “Importante Judaica”, 17 Dicembre New York
Lotto 104 Kaufmann “The Lesson”, olio su tela, cm 54,6x 68,3, stima 600.000/800.000$
La Casa d’Aste Art Curial mette in asta il 16 Dicembre 2025 un raro ed eccezionale violino di Giuseppe Guarneri del Gesù eseguito tra il 1727 ed il 1730.
Oggi si conoscono in tutto meno di 150 violini di Guarneri del Gesù, ognuno con una sua caratteristica. Il grande liutaio è conosciuto, ancora più di Stradivari, per la forza e l’intensità del suono dei suoi strumenti. I Guarneri del Gesù furono scelti da Paganini e Heifetz. Oggi un suo violino è valutato tra i 2.000.000 ed i 2.500.000 di euro.









