Milano, città dei ricchi, resa tale da un’accozzaglia rosso verde che chiamarla sinistra è come bestemmiare in chiesa, è crollata su sé stessa in quanto il suo paradigma di città ecosostenibile è emerso nella sua vera identità di castello feudale per miliardari, contornato dal contado per i servi della gleba.
Il tutto sotto la copertura del C40 Cities Climate Leadership Group, una rete di quasi 100 città globali impegnate ad affrontare il cambiamento climatico attraverso azioni urbane “basate sulla scienza, collaborative ed eque”.
Milano è un membro attivo di questa rete, lavorando per ridurre le emissioni di gas serra, aumentare la resilienza climatica e promuovere lo sviluppo urbano sostenibile.
La rete C40, presieduta dal sindaco di Londra Sadiq Khan e co-presieduta dal sindaco di Freetown Yvonne Aki-Sawyerr (a partire dal 2023), supporta le città nella condivisione di conoscenze e nell'implementazione di soluzioni climatiche innovative.
Milano ha partecipato a più edizioni di Reinventing Cities, competizione globale guidata da C40 per promuovere uno sviluppo urbano sostenibile, a zero emissioni di carbonio e resiliente, trasformando siti sottoutilizzati in progetti innovativi.
Milano, come parte di C40, sostiene il Global Green New Deal e fa parte del comitato direttivo di C40, insieme a città come Londra, Parigi e Tokyo, fornendo una direzione strategica per la rete.
La città dei ricchi si è dotata di un vestito verde che ora, dopo le vicende giudiziarie di questi giorni, sta facendo la fine di tutto il grande gioco delle tre carte del green: una grande fuffa fatta per creare crediti e certificati da intermediare sulla piazza di Londra. Guarda caso, strana coincidenza, la rete C40, presieduta dal sindaco di Londra Sadiq Khan.
Il castello feudale dei ricchi sta mostrando il suo vero volto, a cominciare dagli investimenti e dagli investitori.
Gli investimenti del Qatar a Milano, giusto per fare un esempio eclatante, si concentrano principalmente nel settore immobiliare, in particolare attraverso il Qatar Investment Authority (QIA), il fondo sovrano del Qatar, e le sue controllate come Qatar Holding e Qatari Diar.
Il progetto più significativo è l'acquisizione del quartiere Porta Nuova, un importante sviluppo immobiliare nel centro di Milano.
Nel 2013, QIA ha acquistato una partecipazione del 40% nel progetto, per poi completare l'acquisizione del 100% nel 2015, rilevando le quote da investitori come Hines, Unipol SAI, e altri fondi italiani.
Il valore complessivo del progetto è stimato superiore a 2 miliardi di euro.
Porta Nuova, che include 28 edifici e oltre 2,6 milioni di piedi quadrati di spazio, ospita la sede di UniCredit ed è considerato un simbolo della modernizzazione di Milano, con grattacieli progettati da architetti di fama internazionale. Il quartiere ha ottenuto le certificazioni LEED Gold e WELL Building Standard per la sostenibilità.
Nel 2013, il progetto era costato circa 1,8 miliardi di euro, ma ha affrontato difficoltà a causa della crisi economica italiana e di affitti elevati (circa 500 euro al metro quadrato), che hanno reso difficile attrarre aziende dal centro storico di Milano senza incentivi.
QIA ha inoltre acquistato la sede di Credit Suisse in via Santa Margherita a Milano per circa 100 milioni di euro, in collaborazione con Coima, una società immobiliare guidata da Manfredi Catella.
Nel settore alberghiero, il Qatar ha investito in hotel di lusso a Milano, come il Gallia Hotel, un’iconica struttura di lusso che ha richiesto 100 milioni di euro per lavori di ristrutturazione.
Nel 2012, Mayhoola for Investment, controllata dalla famiglia reale Al-Thani, ha acquistato Valentino Fashion Group per oltre 700 milioni di euro, un investimento che si è rivelato redditizio, con il valore del brand cresciuto nel tempo.
Nel 2023, Qatar Airways è diventata l’Official Global Airline Partner di FC Internazionale Milano fino alla stagione 2025/26. L’accordo include diritti di branding, hospitality e marketing, con visibilità del marchio Qatar Airways allo stadio San Siro tramite cartelloni LED e soluzioni di viaggio personalizzate per i tifosi.
Il QIA ha investito complessivamente circa 6 miliardi di euro in Italia, con un focus su immobili di prestigio, hotel di lusso e marchi iconici. La collaborazione con Coima e Manfredi Catella è stata cruciale per gli investimenti immobiliari a Milano, in particolare per Porta Nuova e altri progetti.
Gli investitori esteri continuano a mostrare un forte interesse per Milano, in particolare nel settore immobiliare e industriale, grazie alla sua posizione strategica, alle infrastrutture avanzate e alla crescente attrattività internazionale.
Milano si conferma una delle città più appealing per gli investitori immobiliari esteri in Europa, grazie a progetti di rigenerazione urbana e alle Olimpiadi Invernali 2026.
Zone come Porta Nuova, il centro storico e l’ex Scalo di Porta Romana sono particolarmente richieste, con prezzi medi delle abitazioni che nel 2025 hanno superato i 5.700 €/m², e in alcune aree di pregio come Porta Nuova superano i 10.000 €/m².
Investimenti significativi sono previsti per il Pala Italia a Santa Giulia (120-140 milioni di euro) e il villaggio olimpico nell’ex Scalo di Porta Romana, che sarà trasformato in studentato post-evento. Questi progetti attirano capitali stranieri, soprattutto da fondi come Ovg e Lendlease.
Investimenti esteri
Circa il 55% degli investimenti immobiliari a Milano nell’ultimo decennio è di origine estera, con una forte presenza di investitori dagli Stati Uniti (26,56%), Svezia (8,33%), Regno Unito (7,29%), Germania (5,73%) e Svizzera (2,6%).
La spesa media per immobili di pregio supera il milione di euro, con un valore medio delle richieste nel 2024 di 1,54 milioni di euro (+34,13% rispetto al 2023).
Gli investitori cercano soprattutto appartamenti (63,54%), ville (8,85%) e attici (4,17%), preferendo immobili già restaurati o abitabili. La domanda è trainata anche dal turismo e dagli affitti brevi, con canoni medi di 24 €/m², che arrivano a 30 €/m² nelle zone più prestigiose.
Prezzo degli appartamenti a Milano
A giugno 2025, il prezzo medio degli appartamenti in vendita nel centro di Milano è di circa €10.971 al metro quadro, secondo i dati di Immobiliare.it, con un aumento dell'1,82% rispetto a giugno 2024. Tuttavia, i prezzi variano significativamente in base alla zona e alle caratteristiche dell'immobile:
Centro Storico (Duomo, San Babila, Montenapoleone, Missori, Cairoli): i prezzi medi per immobili in stabili di fascia media si aggirano intorno a €9.330 al metro quadro, ma possono raggiungere €13.480 al metro quadro per abitazioni di pregio, secondo l'OMI.
Brera: le abitazioni signorili in ottimo stato variano tra €12.300 e €17.500 al metro quadro, essendo una delle zone più costose.
Quadrilatero della Moda: i prezzi possono superare i €15.741 al metro quadro, con punte fino a €20.000 al metro quadro per immobili di lusso, come riportato da alcune fonti.
Magenta - Pagano - Castello: prezzi per immobili nuovi o ristrutturati oscillano tra €8.250 e €10.500 al metro quadro.
Porta Nuova, Moscova, Garibaldi: prezzi medi intorno a €10.000 al metro quadro, con forte dinamismo nel mercato.
Per gli affitti, il costo medio nel centro di Milano a giugno 2025 è di circa €30,61 al mese per metro quadro, con un calo del 3,47% rispetto a giugno 2024. Zone come il Quadrilatero della Moda registrano affitti fino a €54,70 al mese per metro quadro.
Costo manutenzione giardini verticali
Il costo di manutenzione dei giardini verticali in un edificio a Milano può variare significativamente in base a diversi fattori, come la dimensione della parete verde, il tipo di vegetazione, la complessità del sistema di irrigazione e la necessità di interventi specializzati.
Il verde vivo richiede irrigazione, potatura, sostituzione di piante deperite e monitoraggio regolare. È più costoso da mantenere rispetto al verde stabilizzato.
Il verde stabilizzato non necessita di irrigazione o luce, quindi i costi di manutenzione sono praticamente nulli, ma non offre i benefici ambientali delle piante vive.
Il verde sintetico, simile al verde stabilizzato, non richiede manutenzione, ma manca dei vantaggi ecologici.
I giardini verticali esterni, specialmente su edifici alti come il Bosco Verticale, richiedono interventi a quote elevate, con attrezzature di sollevamento e personale specializzato (es. "Flying Gardeners"). Questo aumenta i costi rispetto a pareti verdi interne.
Una parete verde interna ha costi inferiori, ma richiede comunque manutenzione per irrigazione e sostituzione delle piante.
La manutenzione dei giardini verticali, specialmente in quota, richiede giardinieri professionisti con dispositivi di protezione individuale (DPI) e formazione specifica, come tecniche di free climbing o alpinismo. Questo incide significativamente sui costi.
Sistemi automatizzati, come quelli del Bosco Verticale, riducono il lavoro manuale, ma richiedono manutenzione tecnica e monitoraggio digitale.
Per giardini verticali più piccoli, l’irrigazione manuale aumenta il tempo e il costo di gestione.
La manutenzione ordinaria (potatura, irrigazione, controllo delle piante) può richiedere 1-2 interventi all’anno per pareti verdi interne o semplici.
Per strutture complesse come il Bosco Verticale, sono previsti 4 interventi annuali: due esterni con i "Flying Gardeners" e due interni in accordo con i condomini.
Le spese condominiali per un Bosco Verticale, con un esempio di riferimento, includenti la manutenzione delle piante, si aggirano intorno a 1.500 € al mese per appartamento, ma questo importo copre anche altri servizi di lusso (vigilanza 24/7, piscina, palestra, ecc.). La manutenzione del verde è comunque una componente significativa di questa cifra.
La gestione centralizzata delle piante (irrigazione digitale e interventi di potatura) è affidata a professionisti, con costi elevati dovuti all’altezza delle torri e alla complessità dell’ecosistema (800 alberi, 4.500 arbusti, 20.000 piante).
Per un giardino generico verticale esterno di medie dimensioni, i costi di manutenzione ordinaria possono variare tra 50 e 150 € al metro quadro all’anno, a seconda della complessità e della frequenza degli interventi.
Per pareti verdi interne, i costi si riducono (circa 20-50 € al metro quadro all’anno) grazie alla mancanza di attrezzature di sollevamento e alla minore esposizione agli agenti atmosferici.
Il verde stabilizzato, come quello offerto da Green Habitat o CUF Milano, non richiede manutenzione, con costi iniziali di circa 300 € al metro quadro (esclusi posa e trasporto) per l’installazione.
Una parete verde esterna di 50 mq potrebbe, ad esempio, costare tra 2.500 e 7.500 € all’anno per la manutenzione ordinaria, considerando 1-2 interventi annuali, irrigazione automatizzata e sostituzione di circa il 3-5% delle piante deperite.
Per un giardino verticale interno, i costi potrebbero scendere a 1.000-2.500 € all’anno per una superficie simile, grazie a interventi meno complessi.
Benefici che giustificano i costi.
La zoocity Milano per ricchi è un castello medievale, le cui mura sono gli alti costi e i cui abitanti sono i membri della nuova sedicente élite del Terzo Millennio.
Un bel risultato per chi si definisce di sinistra, motivo per il quale, definire sinistra l’accozzaglia rosso verde che amministra quella che è stata la capitale del riformismo socialista è come bestemmiare in chiesa.