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TRUMP COME IL BAMBINO DI ANDERSEN: “IL RE È NUDO”.

TRUMP COME IL BAMBINO DI ANDERSEN: “IL RE È NUDO”.

L’Unione Europea si nasconde sotto l’Europa, fingendo che gli schiaffi di Trump riguardino l’Europa e gli europei, mentre sono indirizzati alle leadership affermatesi negli anni della fine della Guerra Fredda, fatte, per la gran parte, di personaggi inconsistenti e a una costruzione istituzionale uscita dai trattati di Maastricht nata e vissuta come colonia dei neo con e dei neo colonialisti.

Trump ha semplicemente incarnato la parte del bambino della favola di Hans Christian Andersen: “I vestiti nuovi dell'imperatore”.

La fiaba parla di un imperatore vanitoso, completamente dedito alla cura del suo aspetto esteriore e in particolare del suo abbigliamento. Un giorno due imbroglioni giunti in città spargono la voce di essere tessitori e di avere a disposizione un nuovo e formidabile tessuto, sottile, leggero e meraviglioso, con la peculiarità di risultare invisibile agli stolti e agli indegni.

I cortigiani inviati dal re non riescono a vederlo ma, per non essere giudicati male, riferiscono all'imperatore lodando la magnificenza del tessuto. L'imperatore, convinto, si fa preparare dai due disonesti un abito. Quando questo gli viene consegnato, però, l'imperatore si rende conto di non essere neppure lui in grado di vedere alcunché. Attribuendo la non visione del tessuto a una sua indegnità che egli certo conosce, e come i suoi cortigiani prima di lui, anch'egli decide di fingere e di mostrarsi estasiato per il lavoro dei tessitori.

Col nuovo vestito sfila per le vie della città di fronte a una folla di cittadini i quali applaudono e lodano a gran voce l'eleganza del sovrano, pur non vedendo alcunché nemmeno essi e sentendosi segretamente colpevoli di inconfessate indegnità. Questa specie di incantesimo finisce quando un bambino, sgranando gli occhi, grida con innocenza; "Ma il re non ha niente addosso!" (o, secondo una variante, "Il re è nudo!").

Allora tutti i cittadini incominciano ad accorgersi della verità, cioè che il re è nudo. Nonostante ciò il sovrano continua a sfilare come se nulla fosse successo, vantandosi ancor di più dei suoi vestiti inesistenti.

Donald Trump non ha fatto altro che dire all’Unione Europea: “Sei nuda, non ha più niente addosso”.

La fiaba finisce con i cittadini che si accorgono della realtà, mentre l’Unione Europea continua a sfilare con niente addosso e come se niente fosse accaduto.

Cosa ha detto Trump? Che “i leader europei sono deboli". Assoluta verità.

"Penso – ha detto Trump - che i leader europei non sappiano cosa fare, parlano ma non producono".

Assoluta verità.

L’Unione Europea, quella di Maastricht, è nata come colonia dei neo con e dei neo colonialisti, ossia come un’istituzione di funzionari e di burocrati al servizio della finanza e delle multinazionali, con una copertura “democratica” rappresentata da un Parlamento che conta come il due di coppe quando il gioco è a spade e con un unico salvagente, il Consiglio, che permette agli Stati membri di bloccare (cosa non fatta) le politiche assurde del mostro funzionarial-burocratico.

La copertura è scivolata via lasciando nuda la realtà dell’Unione Europea, colonia neocon e neo coloniale, ormai entrata in una bolla autoreferenziale che rasenta il ridicolo.

La funzione del bambino che dice che il re è nudo Donald Trump la svolge anche nei confronti di Zelensky quando lo paragona all'imprenditore circense P.T. Barnum, meglio conosciuto come 'The Greatest Showman', il più grande spettacolo del mondo.

Qui il re nudo è la realtà della guerra. “Non ci sono dubbi – dice Trump – che è la Russia" ad avere una posizione negoziale più forte”. E in virtù di questo principio, Zelensky "dovrà darsi una mossa e iniziare ad accettare le cose", perché si fa così "quando stai perdendo, e lui sta perdendo".

È accaduto alla Germania, all’Italia, al Giappone alla fine della seconda guerra mondiale. Le guerre si vincono e si perdono. Meglio non farle e, soprattutto, non provocarle.

Poi l'affondo finale: "Penso che sia un momento importante per indire le elezioni" in Ucraina. "Stanno usando la guerra per non farlo, ma penso che il popolo ucraino dovrebbe avere questa scelta".

E sulle aspirazioni di Kiev nella Nato, Trump mette un punto fermo: "Già molto prima di Putin c'era un accordo sul fatto che l'Ucraina non sarebbe entrata nell'Alleanza".

Il riferimento è alle assicurazioni date a Gorbaciov e alla parola tradita da chi l’aveva data. Trump è serio e ammette quello che i cialtroni fingono di non conoscere.

Se vuoi essere credibile la tua parola deve valere e non deve essere smentita, altrimenti sei un cialtrone infingardo.

Riguardo al Circo Barnum, Trump coglie nel segno in quanto, ad ogni incontro con la delegazione Usa o ad ogni incontro tra Usa e Russia, Zelensky fa il tour degli europei del circuito dei volonterosi, i quali si abbracciano tra di loro, illudendosi di contare qualcosa. Lo spettacolo ormai è pietoso, pavloviano e non tiene conto della realtà.

Macron, Starmer e Merz, tre leader stracotti, si abbracciano e stringono nel loro abbraccio anche il povero Zelensky, illudendolo che tre stracotti possano fare una forza.

In effetti il terzetto degli stracotti è l’immagine eclatante della debolezza e della piccolezza di leader ormai inesistenti.

Inutile perdere tempo con le dichiarazioni di Costa (chi l’ha visto?) o di Kaja Kallas. Ursula von der Leyen pare essere entrata in ritiro spirituale nella Foresta Nera.

Comunque la si pensi, poiché la realtà conta più di tante chiacchiere, la prima realtà della quale è necessario tener conto è che la guerra in Ucraina è persa, sia per Kiev, sia per i neocon e i neo colonialisti. Prenderne atto è saggezza e mettere in campo una pace possibile, essendo il concetto stesso di pace giusta del tutto fantasioso, è doveroso per salvare l’Ucraina e la stessa Europa.

Una seconda realtà della quale tenere conto, piaccia o non piaccia, è che gli Usa non ne vogliono più sapere della guerra in Ucraina ed essendo l’unica potenza in grado di fornire soldi e armi a Kiev (l’Unione Europea è solo chiacchiere e chiacchiere) è chiaro che l’assenza del suo supporto impone di chiudere la partita.

Una terza realtà, che chiude i conti con i neo con e con i neo colonialisti, è che gli Stati Uniti non considerano più la Russia come un nemico sistemico, ma come un interlocutore con il quale gestire alcune partite fondamentali per il futuro dei nuovi assetti mondiali, come le materie prime e l’energia.

La quarta realtà è che finita la Guerra Fredda e anche la guerra di accerchiamento neocon della Russia, la Nato, che non sarà abbandonata dagli Usa, si allargherà a elementi non europei, trasformandosi in uno strumento di difesa che non avrà più gli stessi compiti di quello attuale e, probabilmente, non vedrà più gli alleati europei come principali partner.

La quinta realtà è che la colonia neocon chiamata Unione Europea è a fine carriera. L’Europa, se vuole avere un ruolo nel nuovo mondo che si annuncia, deve sbarazzarsi della zavorra, ossia del conglomerato di funzionari e di burocrati di Bruxelles, abbandonandoli alle onde del diluvio e trasformandosi in una novella arca di Noé che custodisce le sue migliori risorse.

Donald Trump non ha fatto altro che mettere in chiaro queste realtà. La sua non è, come qualche idiota continua a voler far credere, una boutade, ma è la ripetizione di quello che è scritto nel documento pubblicato qualche giorno fa dalla Casa Bianca. Documento che è frutto di un team e non di una boutade estemporanea.

Piaccia o non piaccia, questa è la situazione. Si può continuare a chiacchierare oppure si prende atto della realtà e si agisce di conseguenza.

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