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ARTICOLI DEL DIRETTORE

SINISTRA, VERA FINTA PELLE

SINISTRA, VERA FINTA PELLE

Athos Boncompagni, su questo numero del giornale, pone la domanda: “Ma la sinistra quando dice qualcosa di sinistra, ovvero di sensato?”.

La risposta non esiste, in quanto la sinistra risponde alla logica di una vecchia pubblicità: vera finta pelle.

L’ossimoro vera finta è un trucco tipico della propaganda che fa diventare vero ciò che è finto. Lo stesso avviene con l’inversione dei simboli: ciò che è santo diviene diabolico e ciò che è diabolico diviene santo.

Il problema va affrontato alla radice. Con la fine dell’Unione Sovietica è crollato il mito del comunismo come soteriologia materiale e la sinistra comunista si è trovata senza un orizzonte ideologico.

Oggi gli ex grandi esperimenti comunisti sono diventati altro. La Russia, che era stata trascinata in un salto dal feudalesimo zarista al comunismo sovietico, non avendo mai conosciuto la democrazia, è tornata ad essere un Paese conservatore, non più feudale, con un’economia di mercato fortemente controllata dallo Stato. Uno Stato che ha restaurato l’antico rapporto con la Chiesa ortodossa e che considera Mosca come la terza Roma.

La Cina, l’altro grande esperimento comunista, è passata dall’impero celeste al comunismo senza conoscere la democrazia. Oggi la Cina, fingendo di essere un Paese comunista, è tornata pienamente alle logiche imperiali con l’aggiunta di un’economia di mercato (soprattutto estero, mentre quello interno fatica a decollare) e con uno Stato confuciano, ossia imperiale.

Della sinistra socialista, dopo l’abbandono della logica socialdemocratica di Bad Godesberg, è rimasto solo un nome che ha cambiato padrone, essendo il brand venduto alla finanza.

Della sinistra è rimasta in vita la Quarta internazionale, quella trotskista che è alla base del radicalismo dem Usa e che è alla base nei neocon.

L’intreccio tra neoconservatori Usa e il trotskismo è un dato di fatto e un elemento da tenere in considerazione per comprendere le logiche neocon (equamente distribuiti tra democratici e repubblicani fino all’avvento di Trump) e anche alcune delle caratteristiche delle politiche che si sono sviluppate in accordo con quelle woke e con quelle del socialismo fabiano inglese. Politiche che hanno catturato il socialismo europeo, riducendone al nulla la carica riformista uscita dalle elaborazioni di Bad Godesberg.

Non è serio addebitare al movimento trotskista in quanto tale l’essere il padre del neoconservatorismo, ma non mancano studi e testimonianze di una filiazione dovuta a molti elementi appartenenti al movimento passati ad essere gli ideologi dei neoconservatori.

Il neoconservatorismo è in primo luogo un’ideologia funzionale agli interessi e al primato imperiale degli Usa, elaborato, dopo la fine dell’Urss, da persone che si riferivano alle linee guida sancite nel Segnale del Mont Pelerin (la Mont Pelerin Society è un'organizzazione internazionale composta da economisti, intellettuali e uomini politici, riuniti per promuovere il libero mercato e la «società aperta». In questa elaborazione non è mancato l’apporto di un numero significativo di intellettuali provenienti dal trotskismo.

"I figli dei trotskisti made in USA – scrive sul quotidiano spagnolo El Diario/La Prensa la giornalista Vicky Pélaez Ocampo, che si è dichiarata agente russa - i Wolfowitz, i Perles, i Kristol, i Feith, i David Wurms, ecc., divennero parte integrante dei movimenti liberali anticomunisti tra gli anni '50 e '70. In seguito divennero neoconservatori e trasformarono la teoria di Trotsky della Rivoluzione permanente in Conquista permanente basata sulle teorie di Strauss. Dopo aver preso il potere, misero in pratica la loro teoria, chiamandola Espansione permanente e giustificandola con l'affermazione che «tutto ciò che è buono per gli Stati Uniti è buono per il mondo» e che «gli Stati Uniti hanno il diritto di attaccare qualsiasi paese ritenuto in pericolo»”.

Un esempio di questa transumanza dal trotskismo al conservatorismo è Irving Kristol nel 1939, mentre era studente al City College di New York, Kristol si unì alla Young People's Socialist League (YPSL), l'ala giovanile del movimento trotskista americano. Lo YPSL era affiliato al partito trotskista, allora organizzato come Socialist Workers Party (SWP).  Kristol si spostò rapidamente verso una tendenza piccolo-borghese nel partito guidato da James Burnham e Max Shachtman e, nel giro di poco tempo, ruppe con lo SWP.

Sia Shachtman, sia Kristol, sfruttarono le competenze politiche acquisite nel movimento marxista per promuovere gli obiettivi della reazione.

I neocon provenivano in parte da una fazione all'interno dello SWP guidata da Burnham e Shachtman.

A partire dal 1945, i servizi di propaganda americani e britannici reclutarono intellettuali, spesso provenienti da circoli trotskisti, per inventare e promuovere "un'ideologia in concorrenza con il comunismo". Gli intellettuali di New York, guidati da Sidney Hook, portano a termine con efficienza e zelo le varie missioni affidate loro dalla CIA, diventando rapidamente agenti di prim'ordine della Guerra Fredda culturale.

Un esempio di intellettuale di sinistra passato alla destra conservatrice è appunto quello di Sidney Hook, leader degli intellettuali di New York.

Come si può ben vedere c’è massima permeabilità tra la cosiddetta destra e la cosiddetta sinistra, così che è difficile distinguere quel che è sinistra e quel che è destra.

La sinistra fabiana inglese (laburista), tanto per fare un esempio, è malthusiana, stalinista, orwelliana e, in alcuni tratti nazista.

L’osmosi tra destra e sinistra, quando non si tratta di trasformismo puro, riguarda anche gli appartenenti ai vari gruppi extraparlamentari italiani protagonisti degli anni Settanta del secolo scorso. I giovani gruppettari di allora sono i membri del deep state di adesso e così è anche per i loro figli, naturali o ideologici che siano. L’antistato è entrato nello Stato.

Veniamo all’interrogativo: “Ma la sinistra quando dice qualcosa di sinistra, ovvero di sensato?”.

Cosa vuol dire “qualcosa di sinistra”?

Un tempo si diceva dello skai che era vera finta pelle. Poi si è arrivati al vero finto skai che a sua volta era vera finta pelle. Oggi il vero finto skai che è vera finta pelle si chiama ecopelle. Pelle ecologica. Capito?

La pelle, che è naturale, è meno ecologica della vera ecopelle che è vero finto skai che, a sua volta, è vera finta pelle.

Cosa c’è di sinistra in Italia, nel mondo, in Europa? L’ecopelle.

Nel deep state italiano, giusto per non allargarci più di tanto, sono arrivati, nel corso di cinquant’anni le ecopelli del Sessantotto e figli delle ecopelli del Sessantotto.

È questo il motivo per il quale la “sinistra” riesce a dire che la famiglia nel bosco non va bene, mentre il bosco è green, la famiglia arcobaleno è democratica, se meni un poliziotto gentilmente non sei da condannare, se sei un palestinese che ha compiuto dieci omicidi sei un eroe, se difendi Kiev sei un guerrafondaio e se dici che bisogna fare la pace sei un putiniano. La logica è sparita. Nella notte della ragione ogni gatto è grigio.

Il problema è che se li osservi, i sinistri attuali non sono componenti della sinistra, ma esemplari di ecopelle, ossia veri finti skai che è vera finta pelle. Non stanno più nella pelle e nemmeno nel cervello: sono alienati che vivono nella più assoluta confusione mentale e che scambiano per democrazia e libertà l’ecopelle. Sono un antistato che crede di difendere lo Stato. Sono per la società aperta e difendono lo Stato etico. Sono popperian-stalinisti. Sono ossimori viventi. In buona sostanza, sono finti e le finzioni non hanno realtà.

La malattia italiana, europea e dell’Occidente è l’ecopelle, vero finto skai a sua volta vera finta pelle.

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