La Flottilla si dirige verso Gaza. The Times of Israele afferma: “Il portavoce delle IDF, il generale di brigata Effie Defrin ha dichiarato giovedì che la Marina israeliana è pronta a intercettare le imbarcazioni, sebbene abbia sottolineato che si tratta di una sfida maggiore rispetto ai precedenti tentativi di flottiglia: «Questa è diversa, con decine di imbarcazioni»”.
Non v’è dubbio che Israele intercetterà le imbarcazioni, arresterà i vacanzieri avventurieri, sequestrerà le imbarcazioni e rispedirà la ciurma a casa, con un’espulsione.
Gli avventurieri sbraiteranno, i loro sostenitori sciopereranno, i giornali di regime titoleranno, ma una cosa è certa: è giunto il momento di fare chiarezza sulla vicenda, non tanto della Flottilla, ma di chi finanzia, di chi sostiene, di chi agisce in accordo con.
Fare chiarezza significa affrontare la questione dell’eversione e del terrorismo.
Lo Stato non può permettersi di vedere riprodursi l’eversione degli Anni di Piombo, dei quali ci sono tutte le premesse. Lo Stato non può più permettersi di avere bande organizzate, pagate, sempre le stesse, che devastano le città.
Lo Stato non può continuare a fingere di non vedere che ci sono bande di eversivi che agiscono su comando e che, pertanto, vanno identificati i finanziatori e i registi.
Lo Stato deve decidere.
Altrimenti ripiomberemo negli anni Settanta del secolo scorso, dove manine straniere hanno pilotato l’eversione rossa e nera, per distruggere la democrazia in Italia.
Non si deve avere paura di essere accusatI di fascismo da chi agisce in chiave eversiva e terroristica. Bisogna fare come negli Usa. Se gli antifascisti sono terroristi ed eversivi della democrazia, si devono dichiarare tali e perseguire come tali.
Altro che Leoncavallo. I bambocci di una borghesia malata, debosciata, radicaL chic, fanno i rivoluzionari a spese della classe operaia, del ceto medio, dei lavoratori, dei pensionati, di un mondo di sani di mente che lavora e produce.
I centri sociali vanno chiusi e i bambocci di una borghesia malata rimandati a casa, a lavorare o, se hanno compiuto atti contro la legge, in galera.
Va finalmente spezzata una narrazione che vuole virtuoso chi è un piccolo borgese viziato che fa il rivoluzionario e che gli consente di dare del fascista a chi stigmatizza la sua nullità mentale, culturale e morale.
La borghesia in Italia non è mai stata un esempio di competenza e di virtù, salvo qualche esempio preclaro. È sempre stata composta da piccolo borghesi in ansia di status sociale: parvenus di pessimo gusto che si dilettano, oggi, ad essere di sinistra perché è trendy.
Le notizie che arrivano da varie parti ci dicono che le barche di Flotilla sono finanziate da soggetti che sono in relazione con Hamas, ossia terroristi.
Sharren Haskel, viceministro degli Esteri di Israele Sharren Haskel ha dichiarato all'Adnkronos che questa “flottiglia è stata finanziata e organizzata da persone affiliate a Hamas. Si tratta di persone in cerca di attenzione. La quantità di aiuti che portano è dieci volte inferiore a quella già presente a Gaza, pronta per essere ritirata dai camion dell'Onu. Più del 90% dei beni dell'Onu non raggiunge la destinazione, per incapacità logistica o per il coinvolgimento di Hamas. Quando l'Italia, con il ministro Antonio Tajani, ha collaborato con Israele nel programma 'Food for Gaza', tutti gli aiuti sono arrivati. La cooperazione funziona se ci si può fidare del partner e si sa che non ci saranno usi impropri degli aiuti. Ma se si tratta di una trovata pubblicitaria, mi dispiace, ma non funzionerà".
Una brava giornalista de Il Tempo ha ricostruito il filo che collega Flotilla ad Hamas.
Lo Stato italiano ha il dovere istituzionale di verificare queste notizie e questi collegamenti, perché, se fossero veri, si dovrà affrontare fino in fondo il fatto che Flotilla è collaterale al terrorismo, è finanziata dal terrorismo e va perseguita in quanto azione terroristica.
La Global Sumud Flotilla sta utilizzando circa 50 imbarcazioni civili per cercare di rompere il blocco navale israeliano su Gaza.
A bordo ci sono molti avvocati, parlamentari e attivisti.
Lo Stato italiano ha il dovere di chiarire se le imbarcazioni e la spedizione sono state finanziate da Hamas, se ci sono dipendenze o collusioni con Hamas, perché nel caso ci siano, quelli che navigano verso Gaza sulle imbarcazioni di Flotilla sono complici del terrorismo.
Lo stesso dicasi per chi già prepara scioperi generali a sostegno di Flotilla.
Lo Stato, con i suoi mezzi, chiarisca.
Non possiamo permetterci di entrare nel tunnel già visto dell’eversione degli Anni di Piombo.