Le elezioni in Toscana hanno evidenziato una cosa che era nell’aria: la fuga dal Pd.
Matteo Renzi, seguendo l’emiro Al Tani sulla via di Trump, ha deciso di fondare la Casa riformista, offrendo, nella sua Toscana, un alloggio agli elettori del Pd che sono stufi di stare in piazza al seguito di Landini o con i centri sociali o di ballare sui carri dei Gay pride. Un mondo che vuole dare l’Ambrogino d’oro ai flotiglianti in balneazione rivoluzionaria, o che inneggia al Leoncavallo esteso o che copre le manifestazioni violente dei pro pal nonostante la pace o, ancora, assegna cittadinanze onorarie a chi straparla su Israele e sugli ebrei, è un mondo che vede progressivamente l’abbandono da parte dell’elettorato, in fuga in vari modi.
C’è un astensionismo enorme in Toscana, terra tradizionalmente di sinistra, con gli elettori che paiono non poterne più. Il Pd è inchiodato al palo del 13 virgola, come nelle precedenti elezioni, mentre si affaccia sulla scena Casa Riformista di Matteo Renzi, con il suo 8,8%, il quale, respirando l’aria che spira da oriente e da occidente, ha capito che la deriva woke, lgbt, green, climate change, corredata da inginocchiatoi per i black lives matter non funziona più. Gli italiani dimostrano di non gradire la deriva guidata dalla Schlein. Idem dicasi di Landini, dato il continuo flop dei suoi scioperi allunga week, al solo fine di ergersi a leader della sinistra.
E così in Toscana Matteo Renzi fa le prove, offrendo agli elettori e anche agli esponenti del Pd una via di fuga, visto che dall’interno non c’è chi ha il coraggio di mandare a quel paese una leadership ormai fuori dalla realtà.
I voti delle ultime regionali la dicono lunga.
Matteo Renzi ha anche lanciato la possibile candidatura di Silvia Salis, sindaco di Genova, come alternativa alla Meloni nelle elezioni del 2027. Prodiana, obamiana, renziana e piddina, la Salis potrebbe essere la candidata del centrosinistra, con Renzi al centro, in alternativa più che alla Meloni alla Schlein, che rimarrebbe in panchina. C’è da dire che la Salis, quella di Genova, sia chiaro, ha fatto sapere di aver votato per il Pd, ma anche per Italia Viva. Ora che Obama è fuori gioco, non è nemmeno negli spogliatoi e Prodi è nel dimenticatoio, considerato che il Pd è per chiunque voglia candidarsi a qualcosa del tutto inaffidabile, rimane per il sindaco di Genova Matteo Renzi.
Il problema è che Matteo Renzi è in sintonia con l’aria del Golfo, quello persico, dove s’è perso Luigi Di Maio e il Golfo è in sintonia, ora, con Donald Trump. Per Casa Riformista, dal punto di vista internazionale, la strada è stretta e costringerà a salti mortali tripli chi la vuole percorrere. Ma Renzi è un trasformista di eccezionale perizia.
A favorire Renzi (leggi al Tani) e gli interessi del Golfo in Italia potrebbe essere il fatto che il Campo largo è davvero un Campo santo, un cimitero.
Il M5S, oltre ad essere di fatto scomparso, non sa più che pesci pigliare. Anche la sponda vaticana, quella filo cinese, non c’è più. Leone XIV non pare essere di casa a Villa Nazareth, quella dove si sentiva l’aria della Mafia di San Gallo del cardinale Silvestrini.
L’Alleanza Verdi e sinistra è quella che ha mandato al parlamento europeo Ilaria Salis, legittimando la logica dell’occupazione abusiva dei beni altrui e quella di spaccare al testa a chi non è d’accordo con il pensiero dell’esproprio proletario (che di proletario non ha nulla) e della violenza antifascita. Antifa in Usa è ora terrorismo e il vento dell’Occidente spira anche in Italia.
Prima o poi, più prima che poi, negli Usa faranno i conti con Soros e ne vedremo delle belle anche in Italia e in Europa.
Renzi, che respira l’aria del Golfo, ha preparato la via di fuga per chi non vuole precipitare nel baratro con la Schlein.
E il Pd si ingolfa.
Non promette bene per Elly Shlein e per il Pd prigioniero delle piazze e di Landini nemmeno la Campania.
Vincenzo De Luca ha tracciato un identikit della sinistra e del centrosinistra che è una stroncatura radicale. Alla festa dell’Ottimismo del Foglio De Luca ha detto: “Uno dei limiti che hanno la sinistra e il centro sinistra in Italia è la mancanza di connessione sentimentale con l’Italia”. Non male per il partito che la Schlein con il suo Campo largo vuol portare a guidare il Paese.
De Luca ha ulteriormente infierito: “Ci sono esponenti di centrosinistra, senza generalizzare, che si presentano come corpi estranei alla società italiana, un misto di presunzione, di supponenza, di doppiezza, pronti a violare le regole, ad accusare gli altri quando le violano. Il centro sinistra si presenta così, quasi come un corpo estraneo alla società nazionale. Questo è un grande problema che va al di là dei vuoti programmatici che pure ci sono”.
Così gira il mondo in Campania.
In Puglia comanda baffino, il cinese e, con il vento che spira nel mondo, essendo Massimo D’Alema un pragmatico, è assai difficile che si accomodi nella scia della Schlein, che sarà anche armocromica, ma essendo stata obamiana e avendo fatto campagna elettorale per i Dem in America non è propriamente nelle corde di chi oggi comanda.
Del resto i Dem, con Hillary Clinton e con Joe Biden hanno alzato bandiera bianca. Obama è sotto scacco per il Russiagate. La Pelosi è nel mirino per insider trading e per aver truccato le vicende del 6 gennaio con l’assalto al Congresso. Chi rimane? Kamala Harris? Alexandria Ocasio-Cortez? Siamo al vuoto pneumatico.
La sponda socialista europea è a pezzi. Sanchez a Sharm è stato snobbato e sta male a casa sua. In Germania i socialisti sono alla canna del gas. L’alleato Emmanuel Macron è un ammasso di macerie. I Baltici sono stati fatti a pezzettini da Angela Merkel.
Alla Shlein rimane la signora Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, la quale a proposito di Paolo Mieli (ebreo) ha scritto sui social: “Paolo Mieli, con il suo linguaggio apparentemente moderato, perpetua la logica del dominatore che decide tempi, libertà e dignità degli oppressi. In questi anni mi sono spesso chiesta come l'Italia fosse di colpo arrivata ad avere la stampa mainstream più sionista dell'Europa occidentale”. Motivo del contendere è la sorte di Marwan Barghouti, il prigioniero palestinese che Israele si è rifiutata di liberare. Già perché il più influente esponente palestinese è anche condannato a cinque ergastoli, per altrettanti omicidi.
La Shlein può sempre appoggiarsi anche su Maurizio Landini, che fa uno sciopero alla settimana, possibilmente di venerdì e fallisce la partecipazione ogni volta.
Ecco il motivo per il quale il Pd si ingolfa ed ecco il motivo per il quale l’esperto vero (non Di maio, sia chiaro) di arie del Golfo apre Casa Riformista, ottima rete stile Mergherita Matteo è un democristiano, sia chiaro) per chi intende fuggire da un Pd ingolfato e, come dice De Luca, corpo estraneo alla società nazionale”.