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OPINIONI

GLI INVESTIMENTI E IL PRINCIPIO DELL'ACQUA

GLI INVESTIMENTI E IL PRINCIPIO DELL'ACQUA

La forma delll'acqua. 

Nel principio dell'acqua Talete di Mileto affermava come l'acqua rappresentasse la sostanza primordiale, da cui tutto ha origine e a cui tutto ritorna. 
A questo principio si potrebbe aggiungere anche che l'acqua trova e definisce il proprio percorso in ragione degli   impedimenti che trova lungo il proprio deflusso. 
Come l'acqua gli investimenti in generale rappresentano il primo anello (la  sostanza primordiale di Talete ) di una complessa catena di sviluppo che trova la propria ultima definizione nella creazione anche di una nuova occupazione. 
Emerge, quindi, come naturale conseguenza  che gli investimenti si dirigano verso quelle aree economiche nelle quali abbiamo la sicurezza di non trovare impedimenti (ed ecco il percorso come per l'acqua) di ordine burocratico fiscale normativo o peggio ideologico. 
Quindi, se gli investimenti si confermano nella loro essenza molto simili alla "forma dell'acqua"  si comprende, allora, la strategia del gruppo farmaceutico Svizzero Roche che investirà 50 Mld di $ negli Stati Uniti,, che determinerà la creazione di 12.000 posti di lavoro.
Nella medesima lunghezza d'onda si dimostra anche Novartis la quale ha destinato oltre 7.000 Mld $ per nuove linee produttive sul territorio statunitense e  conseguentemente 5.000 nuovi posti di lavoro.
Ora anche Stellantis ha deciso di dirottare i propri investimenti oltre oceano, con oltre 13 miliardi di dollari stanziati per nuovi insediamenti produttivi. 
Quindi, mentre gli stabilimenti italiani del gruppo risultano tutti caratterizzati dall'adozione per buona parte dei dipendenti di contratti di solidarietà e si riduce la produzione di autovetture a 325.000 unità, pari a quella del 1953, Il gruppo una volta italiano guarda agli Stati Uniti.
Per non parlare della terribile situazione occupazionale a Torino, una volta polo dell'automobile europeo, nella  quale degli oltre 57.000 operai metalmeccanici impiegati nella complessa filiera dell'Automotive, attualmente il 70% risulta in cassa integrazione.
Nessuno ha intenzione di assolvere la strategia di Stellantis come  del suo azionariato e management, la quale ha usufruito fino a poche stagioni addietro di incentivi statali di ogni genere, anche durante il covid con le garanzie statali poi regolarmente restituite.
Andrebbe, tuttavia, riconosciuto come all'interno di un mondo contemporaneo e globale,  le scelte di investimento di ogni azienda,  come detto prima, vengono determinate dal contesto normativo fiscale e burocratico.
In questo contesto allora  in Europa risultano il contesto si dimostra assolutamente disastroso  per una diretta responsabilità attribuibile  sostanzialmente a due soggetti politici: l'UnioneEuropea soprattutto  alle ultime due commissioni, come alla serie dei  governi italiani che si sono succeduti alla guida del paese negli ultimi trent'anni.
La scelta ideologica operata dalla Commissione Europea, guidata da Ursula Von der Leyen, con l'imposizione del Green Deal il quale comporta il divieto di produzione e vendita di motori endotermici dal 2035, anticipato al 2030 per quanto riguarda autonoleggi e flotte aziendali, si rivela un volano fantastico per gli investimenti del settore Automotive negli Stati Uniti,  dove le restrizioni in termini di emissioni sono state abolite riuscendo in più così ad aggirare i dazi imposti dall'amministrazione Trump.
Le aziende che hanno deciso di investire nel mercato  statunitense in più possono trovare costi energetici inferiori rispetto a quelli praticati in Europa, che subisce gli effetti anche della sciagurata scelta della Germania di chiudere  le centrali nucleari.
E successivamente si è legata alle forniture del gas Russo divenentando ostaggio della politica di Putin  con l'apertura del conflitto russo ucraino.
Come la Germania, l'Italia, seconda economia manifatturiera in Europa, sta perdendo da anni, ad assoluta proprio insaputa, buona parte degli investimenti nella filiera automobilistica ed industriale, proprio a causa di una  trentennale assenza di una qualsiasi politica energetica la quale rappresenta il primo passo di una politica di sviluppo industriale ed economico. 
In più dimostrandosi non sazia di questo disastro strategico , causata anche dall'aumento  di oltre 17 punti dell'Iva  per le bollette energetiche, l'ultimo intervento elaborato dal governo in carica è quello dell'introduzione di un pacchetto di incentivi nel settore auto i quali , come diceva Marchionne,  favoriranno  le auto estere e nel periodo attuale quelle "a Carbone" provenienti dalla Cina (*).
In Europa ed in Italia si dimostrano ancora una volta incapaci di comprendere la stessa forma  dell'acqua ed ovviamente degli investimenti.
(*) La Cina importa oltre 542 milioni di tonnellate di carbone in crescita nel 2025 del 12% .

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