testata3

ARTICOLI DEL DIRETTORE

MAASTRICHT FUCINA EUROPEA DI AUTOCRATI CHIACCHIERONI

MAASTRICHT FUCINA EUROPEA DI AUTOCRATI CHIACCHIERONI

Gli Stati Uniti hanno messo nero su bianco quel che pensano dell’Unione Europea e dei destini del Vecchio Continente, che continente non è (è una parte dell’Eurasia) e che, se proprio dobbiamo esprimerlo in chiave geofisica, arriva agli Urali. C’è un’Europa occidentale e c’è un’Europa orientale in base a parametri storici e culturali.

Sicuramente l’Europa non si identifica con l’Unione Europea uscita da Maastricht, in quanto quell’impianto istituzionale era semplicemente il travestimento del Marco in Euro, con il tentativo della Germania di tornare ad essere il perno del Vecchio Continente, instaurando il Quarto Reich, in questo caso, economico.

Il Quarto Reich economico della Merkel si basava sul gas russo a basso costo e sulla delocalizzazione in Cina.

Ora il Quarto Reich è fallito.

Per realizzare il Quarto Reich la Germania della Merkel si è piegata alle logiche neocon Usa e alle politiche dei Dem, ossia a due strategie attualmente fallite.

Inoltre, al fine di garantirsi la delocalizzazione, la Germania ha favorito la globalizzazione della tecno finanza, anch’essa attualmente in fallimento reale, anche se non dichiarato.

L’Unione Europea di Maastricht non poteva che essere un grumo di burocrati comandato da un insieme di funzionari, le cui funzioni erano di essere funzionali alle strategie del Quarto Reich.

Nel tempo il burosauro, comandato dal team di funzionari, ha assimilato le ideologie green, climate change, woke e ha portato il Vecchio Continente al disastro nel quale si trova ora, sia dal punto di vista geopolitico, sia dal punto di vista economico e, soprattutto, dal punto di vista del mantenimento dei parametri di civiltà acquisiti dopo secoli di dure battaglie interne.

In una riflessione fatta sul canale di Ivan Grieco (https://www.youtube.com/watch?v=sDeOAArmF4M) il generale Paolo Capitini spiega, tra le altre cose sagge, la logica dello specchio. Russia, Cina, India e Usa ci fanno da specchio. Ci dicono cosa sono loro e ci chiedono di dire cosa siamo noi.

Se ci guardiamo allo specchio siamo un insieme di lingue, di ceppi etnici, di storia, di conflitti religiosi, di conquiste. Basti pensare alla Guerra dei Cent’anni o alla Guerra dei Trent’anni o, più recentemente, a due guerre mondiali. Siamo più divisi che uniti da secoli di conflitti. Ci sono anche elementi di unità, come il lascito della filosofia greca, quello dell’Impero romano, quello dei cristianesimi che, sia pure divisi e conflittuali, hanno improntato di sé il Vecchio Continente. Ci sono le opere d’arte che si sono influenzate per secoli, le piazze, le chiese, la musica, la pittura e via discorrendo.

Ci sono elementi potenti di divisione e altrettanti elementi potenti di unità.

L’Unione Europea di Maastricht non ha nulla a che fare né con gli uni, né con gli altri.

Poteva essere un buon veicolo di unità la Cee, la Comunità economica europea se estesa e implementata progressivamente e senza ledere la sovranità degli Stati. Oltre a un mercato comune, a una moneta comune, alla libera circolazione di cittadini, si poteva progressivamente puntare ad avere regole comuni, una fiscalità comune. Ancora oggi ci sono paradisi fiscali come l’Olanda e l’Irlanda che fanno dumping nei confronti degli altri Paesi. Aggregare comparti industriali, filiere, centri di ricerca, e via discorrendo avrebbe creato, progressivamente una coscienza comune europea basata sulla percezione di vantaggi comuni.

L’Unione Europea di Maastricht ha fatto gli interessi del Quarto Reich tedesco, della grandeur francese, della finanza globalista, ma non ha fatto gli interessi delle popolazioni degli Stati membri.

NATIONAL SECURITY

Oggi, tra i vari specchi dei quali parla il generale Capitini, a dimostrazione che i generali studiano e i funzionari e i burocrati no, è arrivato quello della Casa Bianca, contenuto nel documento 2025 - Strategia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d'America, il quale, prima di passare al capitolo Europa comincia con due schiaffi a raffica. La prima raffica dice che l’Europa è un luogo di restrizione della democrazia e della libertà. “Ci opporremo – si legge - a restrizioni anti-democratiche, guidate dalle élite, sulle libertà fondamentali in Europa, nell'Anglosfera e nel resto del mondo democratico, specialmente tra i nostri alleati”.

L’affermazione non risparmia il Regno Unito dei labouristi.

La seconda raffica di schiaffi riguarda le fuffe ideologiche che hanno disastrato il Vecchio Continente: “Rifiutiamo le disastrose ideologie del “cambiamento climatico” e del “Net Zero” che hanno gravemente danneggiato l'Europa, minacciano gli Stati Uniti e sovvenzionano i nostri avversari”.

Nel documento 2025 - Strategia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d'America, la Casa Bianca ha messo nero su bianco, per non lasciare spazio ad equivoci e a dubbi, quello che pensa dell’Europa, a cominciare da una critica pesante alle tendenze autoritarie in atto.

Tragico il bilancio dell’Europa di Maastricht, serva del globalismo finanziario e delle sue ideologie.

“L'Europa continentale – si legge nel documento - ha perso quote di PIL globale—dall'25% nel 1990 al 14% oggi—parte a causa di regolamenti nazionali e transnazionali che minano la creatività e l'industria”.

Una disfatta economica enorme.

“Ma questo declino economico – afferma il documento della Casa Bianca - è oscurato dalla vera e più cruda prospettiva di cancellazione civilizzazionale”.

L’Europa, grazie alle politiche attuate in oltre trent’anni, ha messo in crisi la sua stessa civiltà, ossia le conquiste di democrazia, di libertà e il welfare.

Una critica durissima arriva all’Unione Europea agli altri organismi transnazionali “che minano la libertà politica e la sovranità” e “alle politiche migratorie, che stanno trasformando il continente e creando conflitti”. Dura la critica alla “censura della libertà di parola e repressione dell'opposizione politica”.

Dopo l’analisi, l’infausta prognosi: “Se le tendenze attuali continuano, il continente sarà irriconoscibile in 20 anni o meno”.

Ne consegue l’inaffidabilità di alcuni Stato come alleati.

Il documento auspica che “l’Europa rimanga europea, recuperi la propria fiducia civilizzazionale e abbandoni il suo fallito focus sulla soffocante regolamentazione”.

Non manca una sottolineatura dei rapporti con la Russia, riguardo ai quali gli Usa rivendicano un ruolo primario, a cominciare dalla fine del conflitto ucraino.

“È un interesse fondamentale degli Stati Uniti – si legge nel documento - negoziare una cessazione rapida delle ostilità in Ucraina, al fine di stabilizzare le economie europee, prevenire un'escalation o un'espansione indesiderata della guerra e ristabilire la stabilità strategica con la Russia, nonché abilitare la ricostruzione post-ostilità dell'Ucraina per consentire la sua sopravvivenza come stato vitale”.

La Russia, pertanto, non è il nemico sistemico, ma un attore con il quale va concordata una stabilità strategica, la qual cosa, detta in altri termini, significa assicurazione reciproca di sicurezza tra europei e russi.

Giunti a questo punto arriva la fucilata sul campo di Ursula von der Leyen e dei suoi commissari (che funzionari sono e non ministri e capi di Stato): “L'amministrazione Trump si trova in disaccordo con funzionari europei che hanno aspettative irrealistiche per la guerra, appollaiati in governi di minoranza instabili, molti dei quali calpestano principi di base della democrazia per sopprimere l'opposizione. Una larga maggioranza europea desidera la pace, eppure quel desiderio non si traduce in politiche, in larga misura a causa della sovversione dei processi democratici da parte di quei governi. Questo è strategicamente importante per gli Stati Uniti proprio perché gli Stati europei non possono riformarsi se sono intrappolati in crisi politiche”.

L’intero pacchetto della dirigenza e della burocrazia dell’Unione Europea è considerato appollaiato in governi instabili e antidemocratico, in quanto sopprimente i diritti dell’opposizione”.

Tradotto in altri termini, l’Unione Europea è una dittatura di burocrati e di funzionari.

E a questo punto arriva l’apertura dell’obitorio per il grumo di potere di Bruxelles.

“La diplomazia americana dovrebbe continuare a difendere la vera democrazia, la libertà di espressione e celebrazioni senza scuse del carattere e della storia individuali delle nazioni europee. L'America incoraggia i suoi alleati politici in Europa a promuovere questa rinascita dello spirito, e la crescente influenza dei partiti patriottici europei offre di fatto grandi motivi di ottimismo”.

Tradotto in chiaro: di Bruxelles non sappiamo cosa farcene e trattiamo con i singoli Stati che sono nostri amici.

Infine, dopo l’analisi e l’infausta prognosi, arriva la possibile cura: “Ripristinare le condizioni di stabilità all'interno dell'Europa e stabilità strategica con la Russia; consentire all'Europa di stare in piedi da sola e operare come un gruppo di nazioni sovrane allineate, anche assumendo la responsabilità primaria per la propria difesa, senza essere dominate da alcun potere avversario; coltivare la resistenza all'attuale traiettoria dell'Europa all'interno delle nazioni europee; aprire i mercati europei a beni e servizi americani e garantire un trattamento equo per i lavoratori e le aziende americane; sostenere le nazioni sane dell'Europa centrale, orientale e meridionale attraverso legami commerciali, vendite di armi, collaborazione politica e scambi culturali ed educativi; porre fine alla percezione e prevenire la realtà della NATO come un'alleanza perpetuamente in espansione; incoraggiare l'Europa a prendere misure per combattere la capacità commerciale in eccesso, il furto di tecnologia, lo spionaggio cibernetico e altre pratiche economiche ostili”.

Il benservito all’Unione Europea è chiaro, esplicito, definitivo.

Manca ora solo l’invio di uno schieramento di addetti allo spurgo per togliere di mezzo un tappo fatto di autocrati chiacchieroni che, se non rimosso, ci porterà all’estinzione economica e democratica.

powered by social2s

RIFERIMENTI

ngn logo2

Testata totalmente indipendente, di proprietà dell’associazione Libera Stampa e Libera Comunicazione

Sostienici per dare una libera informazione

Donazione con Bonifico Bancario

TAGS POPOLARI

Info Nessun tag trovato.
Image
Image
Image
Image
Image
Image

Ricerca