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SCIENZA E IA

ROMA SEDE DI AI HUB PER L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE DELL’AFRICA

ROMA SEDE DI AI HUB PER L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE DELL’AFRICA

Roma “sta diventando l’hub per l’intelligenza artificiale dell’Africa”.

Lo ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo al Forum Ambrosetti di Cernobbio.

Durante il G7 “abbiamo lanciato il grande progetto dell’AI Hub – ha ricordato Urso – che abbiamo inaugurato due mesi fa a Roma. In pochi mesi” la Capitale “è diventata il centro dei programmi per l’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite rivolte all’Africa. Sono già partiti i primi progetti, i primi due grandi progetti a cui stanno partecipando l’Africa. Parliamo di un lavoro fatto in poche settimane. Con la partecipazione delle multinazionali che finanziano alcuni di questi progetti”, ha spiegato il ministro. La frammentazione “appartiene agli altri oggi, noi procediamo con coesione, per diventare una delle 5 sedi per le giga factory dell’intelligenza artificiale”, ha concluso.

Oggi l’Italia “è diventata una sede preferenziale per i data center” con “tante multinazionali che si stanno localizzando a Milano e a Catania. Pensiamo di diventare il Paese del quantum in Europa”, ha aggiunto il ministro, ribadendo la centralità dell’Italia sulla realizzazione dei data center “più facilmente a Milano rispetto al Sud, perché si sta sviluppando sull’intelligenza artificiale”. Tuttavia, “dobbiamo sopperire sul piano energetico e lo sappiamo”.

Promosso dal governo italiano a giugno, in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), l’AI Hub coinvolgerà inizialmente i 14 Paesi africani aderenti al Piano Mattei, di cui il progetto fa parte.

Non è un caso che la piattaforma sia stata presentata al vertice Piano Mattei-Global Gateway, a Roma, presieduto congiuntamente dal Primo Ministro Giorgia Meloni e dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, alla presenza di numerosi leader africani e responsabili di istituzioni multilaterali.

La piattaforma ha già ricevuto manifestazioni di interesse da 35 attori del settore privato.

"Nei primi tre anni, entro il 2028, l'AI Hub punta a incoraggiare fino a dieci investimenti esterni nelle catene di fornitura dell'intelligenza artificiale, supportare fino a 500.000 startup africane e stabilire tra 30 e 50 partnership ad alto impatto con il settore privato", aveva affermato il ministro all’atto della sua presentazione.

Per Urso si tratta di un progetto in divenire, con “forti potenzialità di trasformazione”, ma che ha già dato i suoi frutti nei primi sei mesi del suo sviluppo. L'iniziativa, ha ricordato, è nata nell'ambito della presidenza italiana del G7 e, più precisamente, in occasione del vertice dello scorso anno tenutosi a Borgo Egnazia, in Puglia.

Alla domanda sul perché abbia scelto una location italiana per un progetto che mette in risalto il continente africano, Urso ha risposto che la scelta è volta a rafforzare l'azione di risposta alle principali emergenze del continente, a partire da quella alimentare. L’AI Hub si propone così di rafforzare l’attenzione che l’Italia già riserva a queste emergenze ospitando il polo agroalimentare delle Nazioni Unite (FAO, WFP e IFAD). Per il governo, la scelta di una sede romana per la piattaforma cooperativa “offre all’Italia un vantaggio competitivo per diventare sede operativa per lo sviluppo dell’IA”: il nostro Paese “intende infatti candidarsi per diventare sede di una delle quattro gigafactory che l’Unione Europea individuerà entro la fine dell’anno”, ha affermato Urso, ricordando che l’AI Hub rientra sia nella strategia Global Gateway dell’Unione Europea sia in quella dell’Unione Africana.

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