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POLITICA

MELONI PORTA ABU MAZEN AD ATREJU

MELONI PORTA ABU MAZEN AD ATREJU

Palazzo Chigi, poi Atreju. Abu Mazen e Giorgia Meloni. Nell'incontro tra la premier e il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese l'Italia ribadisce "la determinazione a svolgere un ruolo di primo piano nella stabilizzazione e ricostruzione di Gaza", raccogliendo il "pieno sostegno" di Mahmoud Abbas.

Quindi è la volta della kermesse di Fratelli d'Italia, con tanto di fuori programma. Ad accompagnare il leader palestinese a Castel S.Angelo, dove si svolge la manifestazione di FdI, è la stessa presidente del Consiglio. Che introduce l'ospite internazionale.

Dopo Elon Musk, due anni fa, e il presidente argentino Javier Milei, l'anno scorso, è la volta di Abbas, detto Abu Mazen. Meloni entra sotto il tendone di Atreju accolta dagli applausi del 'suo' popolo, che scandisce il coro 'Giorgia-Giorgia'.

Standing ovation anche per il presidente dell'Anp, che raggiunge il palco evitando la ressa di smartphone e telecamere.

"Io sono molto contenta della persona che sto per presentare, del fatto che sia ad Atreju, la sua presenza dimostra quanto l'Italia sia stata centrale e protagonista, pur nella difficile crisi mediorientale e dimostra quanto possa essere ancora centrale e protagonista nel difficile percorso verso la pace", dice Meloni presentando l'ospite.

Poi, la stoccata: "La presenza di questo leader stasera fa anche giustizia di tante falsità che abbiamo sentito sul governo italiano negli ultimi due anni". Insomma, il popolo della destra italiana riserva l'accoglienza delle grandi occasioni al capo dell'Autorità Nazionale Palestinese.

In prima fila, accanto a Meloni ad ascoltare l'intervento di Abbas, c'è il responsabile Organizzazione FdI, Giovanni Donzelli. E poi, uno vicino all'altro, due volti storici della destra italiana: Ignazio La Russa e Gianfranco Fini. L'ex presidente della Camera e ministro degli Esteri si fa vedere tra gli stand di Atreju poco prima dell'arrivo di Meloni e Abbas. "Abu Mazen è un uomo che va ascoltato, soprattutto in questo momento storico così delicato. Ho avuto modo di conoscerlo in passato a Ramallah, già venti e più anni fa l'alternativa ad Hamas era rappresentata dall'Olp e dalla persona fisica di Abu Mazen", dice ai giornalisti, tra un selfie e l'altro con gli avventori della kermesse di Fratelli d'Italia.

Poi, parlando con l'AGI, chiarisce il legame tra la destra e la questione palestinese. La presenza di Abu Mazen "è un fatto che dimostra quanto fosse fasulla la tesi secondo cui la destra, ieri come oggi, non ha a cuore la sorte del popolo palestinese". Quindi ribadisce: "Abu Mazen è un personaggio che va ascoltato, è responsabile dell'Anp da tanti anni. L'unica alternativa a Hamas negli anni passati era rappresentata da lui".

Fini ricorda la sua visita nella capitale de facto dell'Anp, in Cisgiordania. "Quando andai a Ramallah, ero segretario nazionale dei Giovani, qui ce n'è qualcuno, facevamo le manifestazioni per il diritto del popolo palestinese e per il diritto dello Stato palestinese di esistere", racconta.

"Due popoli, due stati", è la formula evocata dall'ex leader di An. E in platea applausi di nuovo - in chiusura - per Meloni e Abu Mazen, l'ospite palestinese.

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