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OPINIONI

LUNGA VITA ALLA ALBANESE

LUNGA VITA ALLA ALBANESE

Non condivido una sola virgola della fuorviante narrazione promossa in questi mesi da Francesca Albanese. Eppure, nonostante tutto, continuo ad augurarmi con sempre maggior convinzione che la Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati possa proseguire ancora a lungo il cammino intrapreso e continuare a difendere e portare avanti le proprie idee, anche le più radicali.

Alla base di tale ragionamento, che a molti potrà apparire incomprensibile, o comunque quantomeno inusuale, vi è innanzitutto una questione di libertà, sebbene spesso e volentieri le posizioni della Albanese appaiano distanti anni luce da tale concetto. Ma poco importa. L'intolleranza e la censura non si combattono con altra intolleranza e altra censura, malgrado non si possa fare a meno di osservare come in taluni casi e dinanzi a determinate affermazioni la tentazione di assumere le medesime posture illiberali e censorie sia forte, e talvolta persino incontenibile.

Purtuttavia, se si parla di free speech e si difende ad ogni occasione utile il sacrosanto diritto ad esprimere liberamente il proprio pensiero, allora questo non può non valere anche per Francesca Albanese, le cui opinioni saranno certamente discutibili, indisponenti, irritanti, ma rimangono pur sempre meritevoli d'essere manifestate. Anche perché, diciamocelo pure chiaramente, e qui veniamo alla seconda questione cruciale, il fatto che la Relatrice Onu assuma sempre più frequentemente determinati toni e posizioni, non può che giocare a favore di chi la pensi diversamente da lei, ancor meglio se in maniera nettamente contraria.

Il linguaggio che ha caratterizzato certe colossali uscite a vuoto che l'hanno vista suo malgrado protagonista nelle scorse settimane, del resto, non depone certamente a favore delle molteplici cause da ella perorate. Anzi, al contrario, da qualche tempo a questa parte, la pubblica esposizione della giurista in favore di una data causa finisce inevitabilmente per rivelarsi dannosa o controproducente per quella stessa causa, e, di contro, assai proficuo per chi dovesse trovarsi in posizione perfettamente antitetica.

Insomma, sembra quasi che tutti i tentativi di andare in rete sperimentati a più riprese dalla Relatrice Onu si rivelino, presto o tardi, dei clamorosi e goffi autogoal. In ogni caso, nulla per cui possa valer la pena auspicarsi un repentino e netto cambio di direzione rispetto al percorso già tracciato. Per la serie: più parla, più la conosci, più la eviti. Con lei funziona pressappoco così.

Che dunque sia libera di sproloquiare, di esprimersi, di manifestare liberamente pensieri, parole e opinioni, e finanche di urlare, di infuocare toni e dibattito pubblico. D'altronde, è già talmente brava ad autosabotarsi che nessuno, neppure il suo peggior nemico, saprebbe o potrebbe far di meglio. Pertanto, non ci resta che augurarle(ci) una vita ancora lunga, luminosa e prospera. Che così sia. Lunga vita a Francesca Albanese.

 
 
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