Prendiamo ora in esame le pensioni negli Stati Uniti che in Italia, come con la sanità, hanno alzato il livello di favolistiche narrazioni, in negativo ovviamente.
Il sistema pensionistico statunitense si basa su tre pilastri: la previdenza sociale federale (Social Security), i piani pensionistici privati (come i 401(k)) e gli investimenti personali.
La gestione del sistema pensionistico statunitense è demandata alla famosa SSA - Social Security Administration che si occupa della raccolta dei contributi previdenziali da parte di lavoratori e dei datori di lavoro, del calcolo e delle erogazioni delle pensioni ai beneficiari, nonché dell'investimento dei fondi a garanzia del pagamento delle pensioni in America.
La SSA - Social Security Administration è l'equivalente americano dell'INPS italiana anche se funziona in maniera diversa.
Nel 2024, la Social Security Administration ha erogato pensioni per circa 1.380 miliardi di dollari americani, pari a circa il 22,5% della spesa federale totale.
Dati di aprile 2025 evidenziano che la pensione media in America è di 1.999,97 dollari USA al 31 dicembre 2024.
Nel 2024, la Social Security Administration ha raccolto 1.350 miliardi di dollari USA di contributi pensionistici a valere sui redditi pagati ai lavoratori dipendenti e ai lavoratori autonomi.
Dal 2019 ad oggi, le pensioni in America sono aumentate di oltre il 30% per via degli adeguamenti al costo della vita e a partire da gennaio 2026, ci sarà un aumento di un altro 2,80% sulle loro pensioni senza comparti fittizi sulle fasce di reddito come si usa qui da noi.
Con questo aumento, la pensione media mensile per gli oltre 53 milioni di pensionati statunitensi salirà a ben 2.064 dollari.
Dulcis in fundo negli Stati Uniti l'età minima pensionabile è di 62 anni con minime decurtazioni.
In America l'85,5% del gettito formato dalla raccolta dei contributi previdenziali di legge è destinato al programma di pensioni e superstiti (Old-Age and Survivors Insurance - OASI) mentre il restante 14,5% è destinato al programma per lavoratori con disabilità (Disability Insurance - DI).
Nel 2024, circa 183 milioni di lavoratori hanno versato contributi alla Social Security pari a circa il 93% della forza lavoro statunitense. Infatti, il restante 7% riguarda dipendenti pubblici come federali, statali e locali oltre ai ferrovieri che hanno un sistema pensionistico a parte.
A tutto il mese di aprile 2025 circa 74 milioni di americani, ben oltre il 20% della popolazione, hanno ricevuto prestazioni pensionistiche o previdenziali da almeno uno dei programmi gestiti dalla Social Security Administration (SSA).
La distribuzione per categoria è la seguente: Lavoratori in pensione 52,6 milioni, coniugi e figli 2,7 milioni, superstiti di lavoratori defunti (la nostra reversibilità) 5,8 milioni, lavoratori disabili 7,2 milioni, coniugi e figli di lavoratori con disabilità 1,1 milione.
Infine, c’è il Supplemental Security Income che è un programma basato sui bisogni individuali, tale programma eroga pagamenti mensili a persone con redditi e beni limitati o nulli e che sono disabili, non vedenti con età pari o superiore a 65 anni. Questo supporto pubblico non si basa sui contributi eventualmente versati dal lavoratore ma sul bisogno che essi hanno.
Per avere un’idea più precisa, come parametro, nel trimestre che si è concluso il 31 dicembre 2024, i pagamenti totali per il Supplemental Security Income e altre prestazioni Social Security sono state di circa 336 miliardi di dollari.
Anche sul versante fiscale ci sono vantaggi che qui da noi non esistono. Infatti, i pensionati hanno anche un trattamento di riguardo in diversi stati dell’Unione, che applicano incentivi fiscali “retiree-friendly” per attrarli. È celebre il caso della Florida, che non applica imposte al reddito dei pensionati, ma il Sunshine State non è l’unico a adottare politiche simili nella speranza di attirare anziani benestanti e disposti ad investire. Quindi il lordo diventa netto nelle tasche di questi fortunati pensionati americani.
Ma ce n’è uno addirittura migliore della Florida, secondo lo studio "Best and Worst States to Retire" di Bankrate del 2025, la risposta è: il New Hampshire, dove il motto dello Stato è "Vivi libero o muori". Seguono subito dopo: Maine, Rhode Island, Utah, Vermont, Idaho e Wyoming







