di Eugenio Baresi*
A Bologna il Sindaco dopo aver concesso la cittadinanza onoraria ad un esempio di tolleranza come la dottoressa Albanese interviene chiedendo la sospensione di una partita di basket fra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv.
Sono trascorsi 53 anni da quando 11 atleti israeliani furono massacrati alle Olimpiadi di Monaco da terroristi palestinesi di Settembre Nero.
Questi sono gli atleti israeliani che piacciono ai “democratici” italiani ed europei.
Come per tutti gli ebrei valgono solidarietà, commemorazione e rimpianto ovviamente quando sono morti.
Se si difendono, schiacciano e distruggono chi li vuole annientare, come noi abbiamo fatto con il nazismo, non vanno bene.
Ecco perché insistono in una demonizzazione di Israele, in una miserevole comprensione per chi odia, semplicemente odia come suo unico sentimento.
Persino il tanto amato ONU diventa propugnatore di una proposta inconsistente e parziale, perciò già in partenza distrutta e inattuabile.
É strano che sia la stessa posizione dei delinquenti terroristi di Hamas?
Assolutamente no.
La degenerazione del pensiero li ha resi incapaci di accettare la verità, ma per non esagerare diciamo: realtà.
I soloni del nulla, i nostri propal declinati nelle varie espressioni di simboli e partiti, che hanno riempito i loro racconti di ignobili falsità in questi due anni dal drammatico 7 ottobre 2023, sono tristi e contriti per il fatto che le grandi e tragiche ostilità a Gaza hanno avuto non solo termine, ma ben di più vi é una pur difficile prospettiva di ricostruzione pacifica sancita dalle Nazioni Unite.
Aggettivi per definirli sono superflui perché quando l’evidenza dei fatti è palese non serve altro.
Ma loro riescono persino a rifiutare questa evidenza.
Non hanno più nulla su cui raccontare falsità, non possono più impressionare e impietosire i cuori con le menzogne del tragico destino.
Genocidio e fame usciranno dalle loro parole e dai loro scritti… essendo per i sofferenti loro sono tristi perché non possono più dimostrare tutto il loro buon cuore.
Adesso nell’impossibilità di trovare una tomba delle decine di migliaia che dovrebbero esserci per il genocidio raccontato, sperano nelle piogge per raccontare almeno ed ancora della fame… ma le piogge in quella regione non durano più di due giorni… meno male, ma per gli ulteriori disagi che portano ai già poveri e disperati senza alcun concreto riparo.
In effetti a loro non interessano e non interessavano i sofferenti, a loro interessa poter dire quanto loro sorreggono i sofferenti e per questo non si sono preoccupati di trarli dalla sofferenza, si preoccupavano che la sofferenza restasse.
Il loro gioco è stato interrotto.
È stato interrotto da chi non ha nascosto quando dí drammatico accadeva, ma non prendeva parte alla narrazione del falso, è stato interrotto da chi il dramma voleva finisse.
E lo ha ottenuto, piaccia o non piaccia questo inciso, con le ultimative minacce e dopo le più dure azioni che hanno convinto i terroristi alla resa.
Togliendo così alla sofferenza aggrediti e aggressori e prospettando una ricostruzione difficile e lunga, ma molto più che auspicabile.
I personaggi desiderosi del peggio sono nella disperazione di aver nessuno di far finta di soccorrere, la disperazione di non poter sfruttare la bontà che l’essere umano normale prova nella partecipazione ad una sofferenza che gli viene descritta, la disperazione perché il racconto della loro bontà non può più procedere con la contemporanea ricerca della solidarietà e del sostegno.
Fra qualche tempo, nemmeno troppo lungo, si vedrà, tutti capiranno, che i loro racconti non erano per il bene.
I personaggi che hanno avuto tanto valore mediatico potremmo smascherarli con la semplicità di un detto popolare: “iè sul bû a fa dagn”.
Tradotto: “sono buoni solo a far danni”.
Buoni si auto definiscono, ma buoni solo per loro… per gli altri sono appunto capaci solo di far danno.
E di danni con le loro violenze ne hanno fatti tanti anche qui da noi. Il democratico Sindaco di Bologna uno dei protagonisti di quel falso bene non può che assecondare.
(a proposito vorrei ricordare che “settembre nero” era nato in memoria dei 5000 palestinesi(circa) che in dieci giorni vennero eliminati dall’esercito arabo del Regno di Giordania).
*ex parlamentare e segretario della Commissione Stragi







