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LE DIFFICOLTA' DELLL'INDUSTRIA TEDESCA

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Trema la grande industria tedesca: Volkswagen sull’orlo di una crisi da 11 miliardi


La Germania, motore economico d’Europa, scopre le prime crepe nel suo cuore industriale. Secondo Bild, il gruppo Volkswagen – simbolo della potenza manifatturiera tedesca – si trova di fronte a un buco finanziario stimato in 11 miliardi di euro, necessari per garantire un funzionamento stabile nel 2026. Risorse che servirebbero a finanziare nuovi modelli elettrici, aggiornare gli impianti e sostenere la transizione tecnologica, oggi rallentata da costi eccessivi e da un crollo della domanda.

Il colosso di Wolfsburg, che nel 2023 ha venduto 8,3 milioni di veicoli nel mondo, sta subendo l’impatto di una concorrenza feroce: BYD e Geely in Cina crescono a doppia cifra, mentre Tesla mantiene margini più elevati grazie a una catena di fornitura più snella. Solo nel primo semestre 2025, Volkswagen ha registrato utili in calo del 18% e una flessione del 7% nelle consegne di auto elettriche.

L’industria tedesca nel complesso non sta meglio: la produzione manifatturiera è scesa del 2,4% nel 2024, i costi energetici restano tra i più alti d’Europa (in media 104 €/MWh contro i 74 della Francia) e l’export automobilistico è diminuito di oltre 6 miliardi di euro rispetto all’anno precedente. Il rallentamento colpisce in particolare i Länder industriali come la Bassa Sassonia, dove VW impiega oltre 180.000 lavoratori diretti, e la Baviera, sede dei giganti BMW e Audi.

A complicare il quadro, l’effetto domino sull’indotto: oltre 800 fornitori tedeschi rischiano una contrazione della produzione, e già si parla di una “crisi da elettrificazione”, simile a quella vissuta dall’acciaio e dalla chimica tedesca nel 2023.

Il problema non è solo finanziario, ma sistemico: un modello basato sull’export e sull’auto termica che fatica ad adattarsi alla transizione verde imposta da Bruxelles. La Germania, che per decenni ha rappresentato il pilastro industriale dell’Europa, si trova ora a dover difendere il suo titolo. Ma se Volkswagen vacilla, a tremare non è solo un marchio: è l’intera architettura industriale europea.

Vogliamo dire che la Germania per anni ha beneficiato di un sistema creato su misura?

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