di Perilla
L'immagine più ricorrente del Dio dell'Antico Testamento è quella del vendicatore, che rende la sua giustizia al proprio nemico.
Allorquando il cristianesimo, nella sua forma essoterica, ha teso alla costruzione dell'immagine del Figlio di Dio come amorevole e non più vendicativo verso il proprio nemico, il messaggio del Nuovo Testamento ha finito con il ribadire piuttosto lo schema del Vecchio o Antico Testamento.
Innanzitutto, perché la figura del Cristo, l'attesa e ciò che è atteso, è stata legata in tutto e per tutto alla visione profetica dell'intero popolo d'Israele, che prende nome dal pensiero e dall'azione di Giacobbe, quale vendicatore e liberatore definitivo.
Inoltre, perché l'ultimo libro canonico dell'Apocalisse, introdotto e riconosciuto come tale nel IV secolo, non indica una prospettiva ultraterrena; ma, se anche così intesa, ristabilisce lo schema della divisione tra cittadini e barbari, ovvero i buoni che vivono, marchiati come le bestie, all'interno delle mura della città di Gerusalemme e i barbari al di fuori delle stesse.
Nel Libro e capitolo medesimo è detto anche che, durante e prima l'avvento finale del Regno, il mondo attuale giace e giacera' comunque sotto il peso e la forza del Nemico.
E quindi, con l'avvento della morte o del regno definitivo: o sarà pace per tutti - seguendo piuttosto lo schema esoterico della Tradizione - o Dio e il Figlio completeranno la loro vendetta facendo giustizia o condannando alla pena definitiva quelli che sono stati il proprio nemico o i propri nemici.
Secondo gli autori di Il mulino di Amleto, e in particolare Giorgio de Santillana, il "fuoco" che muove il mondo, sull'esempio appunto di Amleto, è l'idea o schema della vendetta del figlio o, in senso largo, erede per il torto subito dal padre o, in senso largo, progenitore.
Ma, rispetto a questo schema caratterizzante ciò che egli chiama fato antico, l'autore propone uno schema diverso fondato sul "progresso" (?!) dell'intera stirpe umana.
Essenzialmente, un mutamento della condizione umana ma, ancor prima, l'idea di un mutamento dello schema vendicativo tale da preludere all'avvento di un possibile futuro. Ma, l'idea si rivela un errore.
E infatti anche in tal caso, si tratta pur sempre una promessa di futuro generata pur sempre da un "fuoco nemico" del passato. Tutto ciò che l'ideologia woke, et similia, ha rappresentato e rappresenta anch'essa.







