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FINANZA

L'AFFAIRE MEDIOBANCA MONTE PASCHI

L'AFFAIRE MEDIOBANCA MONTE PASCHI

Cercando di interpretare gli scenari che possono scaturire  dall'esito di questa operazione di acquisizione di Mediobanca, è da augurarsi che  l'obbiettivo ispiratore o quantomeno l'unico traguardo da conseguire sia rappresentato dalla creazione di semplici plusvalenze finanziarie.

Viceversa, si può intravedere anche come all'interno di  una visione più complessiva questa acquisizione si possa inserire all'interno di una volontà di mantenere un  asset a controllo italiano in un'ottica di  sviluppo complessivo del paese.
 
Mediobanca rappresentava la massima espressione italiana di una banca d'affari, anche se nell'ultimo decennio ha cercato di aprire degli sportelli fisici, peraltro non con grandissimi risultati.
 
Monte dei Paschi, nonostante abbia cominciato a distribuire dividendi, rappresenta comunque un istituto risanato a spese dello stato e da manager provenienti dal settore pubblico in considerazione della sottoscrizione di capitale da parte del Ministero dell'Economia.  Di conseguenza la sua operatività dovrebbe rispondere anche ad un interesse complessivo del paese.
 
In questo contesto, quindi,  credo, ma soprattutto mi auguro, che questa operazione abbia come obiettivo la neutralizzazione dell'operazione che aveva come probabile una "fusione" (??) con la francese Natixis per la gestione del risparmio gestito.
 
In questo contesto, allora, l'operazione di acquisizione può essere interpretata come un tentativo di fermare, a  ragione, la possibile "cessione" del settore risparmio gestito, o come qualcuno afferma, la creazione di una joint venture con i francesi di Natixis.
 
Non perché questo tipo di operazioni finanziarie siano di per sé negative, in quanto possono realmente creare sinergie e sviluppo non indifferenti, tuttavia, l'obbiettivo da perseguire rimane quello di assicurare che  l'asset generale delle Assicurazioni Generali rimanga  integro ed con un controllo italiano, anche se con un azionariato diffuso e quindi anche estero.
 
Non a caso il francese Donnet ricopre la carica di CEP nelle Assicurazioni Generali. Quindi ogni operazione finanziaria che possa determinare anche un minimo l'indebolimento della struttura complessiva delle assicurazioni Generali , rappresenta un attacco stesso all'autonomia del Colosso assicurativo triestino ed alla sua centralità nello sviluppo del paese.
 
Forse, quindi, l'operazione di MPS con l'acquisizione di Mediobanca, la quale si era dichiarata favorevole a questa operazione con il colosso francese, rappresenta la nascita di una strutturale opposizione a questo progetto, il quale come inevitabili conseguenze determinerebbe l'indebolimento della stessa integrità delle Assicurazioni Generali, rendendola appetibile per le scalate finanziarie e minando così il suo peso internazionale. 

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