di Giovanni Bernardini
L’atmosfera è composta per oltre il 99% (99,050% per la precisione) da ossigeno ed azoto.
La CO2 rappresenta lo 0,047% del totale dell’atmosfera terrestre.
Solo una parte di questo 0,047% deriva da attività umane. Il resto deriva da fenomeni naturali che l’uomo non può controllare.
Solo una parte della CO2 imputabile alle attività umane deriva da attività svolte in occidente ed in Europa in particolare. Il resto del mondo non si preoccupa della CO2.
Le misure UE su case, auto eccetera riguardano quindi la parte di una parte di uno 0,047% del totale dell’atmosfera.
Spetta agli scienziati stabilire in che misura le attività umane influiscano sul clima. Ma è molto, molto difficile credere che l’imposizione agli europei (e solo a loro) delle case “ecocompatibili” e delle auto elettriche serva ad evitare la fine del mondo.
Le decisioni della UE incidono in maniera microscopica sulla composizione dell’atmosfera, nel medio periodo hanno conseguenze gravemente inquinanti (che fine faranno le decine, centinaia di milioni di batterie non più funzionanti?) e rischiano di provocare una recessione gravissima.
E le recessioni hanno effetti terribilmente negativi, non solo sulle tasche della gente, ma anche sull’ambiente. Se il problema è arrivare alla fine del mese sono in pochi ad interessarsi della sorte dei ghiacciai. Chi rischia il posto di lavoro non si sente particolarmente angosciato al pensiero che la Brenva (uno splendido ghiacciaio del Bianco) si è ritirata di 10 metri.
Le decisioni UE su auto e casa sono pura ideologia. Basta.








