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CULTURA

LO STATO DELL’ARTE * FOCUS 8 – 14 DICEMBRE 2025

LO STATO DELL’ARTE * FOCUS 8 – 14 DICEMBRE 2025

di Sergio Ansuini

I preziosi affascinano per molti motivi, tra questi quello della “volontà di potenza”. Possono essere un messaggio per comunicare potere e ricchezza. Però c’è chi ama i gioielli senza sentimenti di vanità e vanagloria. C’è chi ama i gioielli per sé stessi, perché dalle loro forme un flusso investe il nostro profondo e ne scaturisce un senso di armonia. Questo è il tratto della gioielleria quando diviene arte. L’artista, con la sua opera, penetra l’inconscio collettivo ed il gioiello diviene un’opera che piace oggi, piacque magari due secoli fa e piacerà tra due secoli. Se osserviamo l’attuale mercato della gioielleria, soprattutto le aste internazionali, dove la domanda segnala gli appetiti globali — specchio della nostra società — prendiamo atto che i valori maggiori riguardano le grandi pietre: i diamanti, i rubini, gli smeraldi e gli zaffiri. Queste sono bellissime espressioni della natura, ma non dell’arte e della creatività umana.

(Suzanne Belperron)

I gioielli dei grandi creativi e artisti, soprattutto della prima metà del secolo scorso come Belperron, Verdura, ecc., sono in secondo piano. Altri, come Cartier, Tiffany, Van Cleef & Arpels — eccellenti artigiani e creatori nel secolo scorso — dopo aver venduto le “firme” a multinazionali sono stati declassati a industria. La capacità finanziaria dell’“industria del lusso” crea narrazioni che portano i loro prodotti orafi a essere percepiti come portatori di significati in realtà illusori.

Oggi l’orizzonte creativo è pallido e i nomi a livello internazionale sono pochi. Inoltre scarseggiano le istituzioni, i mecenati e i collezionisti che dovrebbero accompagnarli nella crescita. In prospettiva, sicuramente si arriverà a una creazione artistica orafa, non di nicchia, che si allontanerà da modelli millenari per entrare in sintonia con lo sviluppo dell’arte nelle sue varie manifestazioni. Oggi siamo ancora in una fase di transizione che risente fortemente della tradizione, ma che guarda al futuro. Dagli Stati Uniti provengono nuove proposte e tra queste quelle di Ella Gafter e della figlia Talila che, con la firma Ella Gem, sono considerate tra le più importanti creatrici nel mondo del gioiello. Vogue (Italia, USA e Giappone), oltre a riviste di moda della Cina e Formosa, a loro dedicano pagine e servizi fotografici. Un suo gioiello fa parte della collezione permanente del Museo di Storia Naturale di New York e, nel 2002, una sua collana ha fatto parte della mostra “Best of the Best” della GIA in California. I suoi gioielli sono scelti da VIP di grande notorietà.

La settimana tra l’8 e il 14 dicembre registra una limitata offerta di opere di arte moderna e contemporanea. Probabilmente, per la vicinanza delle festività di Natale, l’offerta di gioielleria è sostenuta. Le case d’asta propongono importanti anelli con grandi pietre di colore e diamanti di notevole caratura. Christie’s a New York, in una vendita minore, e a Parigi presenta innumerevoli gioielli di Verdura, Marina B, Belperron ed altre creazioni originali e di grande bellezza.

Suzanne Belperron (1900–1983) è stata una delle più importanti e influenti designer di gioielli del XX secolo. Iniziò presto a lavorare per la maison Boivin e, nel 1932, stanca dall’anonimato che le era imposto, iniziò una nuova collaborazione con il grande commerciante di preziosi Bernard Hertz. Durante la guerra si unì alla Resistenza e, a seguito delle persecuzioni razziali che portarono all’uccisione di Hertz ad Auschwitz, assunse la titolarità dell’azienda. I suoi gioielli sono sinuosi e sensuali.

Aveva come clienti le maggiori corti d’Europa, Rothschild, Wildenstein. Molti personaggi del mondo dello spettacolo come Josephine Baker, Gary Cooper, e della moda tra cui Elsa Schiaparelli, Nina Ricci, Christian Dior, ecc. La frase “il mio stile è la mia firma” racchiude la sua grande creatività.

Fulco Santostefano della Cerda, duca di Verdura (1898–1978), aristocratico siciliano, è stato un celebre designer di gioielli. Fu amico di Coco Chanel e di Salvador Dalí. Divenne celebre a New York con le sue creazioni, differenziandosi dallo stile contemporaneo.

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