Come riferisce il Kiyv Idependent, le forze dell'ordine ucraine hanno scoperto un piano nella provincia di Odessa con il quale una rete criminale trafficava orfani per venderli all'estero e consentiva ad uomini in età di leva di spacciarsi per tutori legali dei bambini per attraversare il confine.
Le adozioni internazionali sono state sospese in base alla legge marziale, ma gli inquirenti affermano che la rete ha aggirato tali restrizioni falsificando i documenti che consentivano agli uomini in età di leva di presentarsi come tutori legali dei bambini.
I tutori legali dei bambini orfani sono tra le poche categorie di uomini esentati dal servizio militare durante la legge marziale e autorizzati a lasciare il Paese.
Secondo gli investigatori, il gruppo esercitava anche pressioni sui funzionari dei servizi sociali e degli uffici di arruolamento militare, facendo leva sulla corruzione e spacciandosi per figure di spicco dell'ufficio presidenziale, delle agenzie di adozione e della comunità legale.
Un membro, residente all'estero, operava sotto la copertura di una fondazione benefica internazionale, dove ricopriva un ruolo di alto livello.
Tredici bambini sono stati mandati illegalmente all'estero e affidati a famiglie straniere per l'adozione, mentre le forze dell'ordine hanno intercettato il trasferimento di altri 12.
Secondo le forze dell'ordine, la rete ha ricevuto "somme di denaro ingenti" per ogni operazione.
Emerge, nel frattempo, un altro episodio di corruzione. Le forze dell'ordine ucraine hanno dichiarato di aver scoperto un sistema che prevedeva la vendita illegale di navi della Marina ucraina dismesse.
Secondo la Procura generale e la polizia di Kiev, come riferisce il Kiyv Post, un ex funzionario del Ministero della Difesa e due dipendenti dell'impresa statale "Ukrspetstorg", una società che si occupa di importazioni ed esportazioni, sono stati formalmente informati del sospetto. Nella legge ucraina, un avviso di sospetto precede le accuse formali.
Fonti hanno riferito a RBC-Ucraina che la figura chiave nel caso è Ruslan Pokotylо, ex capo dipartimento del Ministero della Difesa, responsabile della cessione di beni militari.
Gli investigatori hanno scoperto che l'ex funzionario, che aveva accesso a documentazione classificata sullo smantellamento di risorse militari, aveva cospirato con i rappresentanti di una società che avrebbe dovuto smantellare sei navi della Marina.
Invece di essere demolite, le navi venivano vendute come rottami metallici, generando profitti illeciti.
Per attuare il piano, il gruppo avrebbe manipolato le procedure ufficiali. Gli inquirenti affermano di aver artificialmente declassato le condizioni tecniche delle navi, assicurato una valutazione deliberatamente bassa e organizzato una gara d'appalto "competitiva" formalmente condotta, ma predeterminata per favorire una specifica compagnia.
Di conseguenza, l'impresa selezionata ha ottenuto un guadagno finanziario illecito e lo Stato ucraino ha subito perdite superiori a 900.000 rupie (21.275 dollari).
Tre individui sono stati accusati ai sensi degli articoli 364(2) e 28(2) del Codice penale ucraino, riguardanti l'abuso d'ufficio da parte di un gruppo.
Sono in corso le indagini per scoprire l'intero piano e individuare eventuali altri sospettati.
A novembre, il presidente Volodymyr Zelensky ha ordinato un audit dell’industria della difesa ucraina dopo che un'ampia indagine sulla corruzione ha portato alla luce la corruzione nel settore energetico in difficoltà.
Sebbene l'indagine si sia concentrata sull'energia, ha anche portato alla luce frodi nei contratti di difesa per progetti vicini alla rete, particolarmente vulnerabili ai continui bombardamenti russi.
