testata3

CRONACA

SÌ DELL’ONU AL PIANO USA PER GAZA

SÌ DELL’ONU AL PIANO USA PER GAZA

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato la risoluzione americana che supporto il piano di pace di Donald Trump per Gaza e autorizza una forza internazionale di stabilizzazione per l'enclave palestinese che dovrebbe anche disarmare Hamas.

Il testo, modificato più volte durante i delicati negoziati tra i Quindici, ha ottenuto 13 voti a favore e l'astensione di Russia e Cina. 

Il testo della risoluzione Onu rivisto autorizza inoltre la formazione di un Board of Peace, un organo di "governance transitoria" a Gaza fino al 31 dicembre 2027 presieduto da Trump, in attesa della riforma dell'Autorità Nazionale Palestinese, a cui ora precisa che possono partecipare gli Stati membri del Consiglio di Sicurezza. E, sempre a differenza delle versioni precedenti, afferma che dopo la riforma dell'Anp e i progressi nella ricostruzione di Gaza, "potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e la sovranità palestinese".

A premere per il rapido passaggio della risoluzione Usa, oltre ai paesi arabo-musulmani più importanti (Qatar, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Indonesia, Pakistan, Giordania e Turchia), si è aggiunta anche l'Autorità Palestinese.

Lo Stato di Palestina – ha scritto l'agenzia palestinese Wafa - ha accolto stasera (ieri sera per chi legge) con favore l'adozione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite della bozza di risoluzione degli Stati Uniti su Gaza, che afferma l'istituzione di un cessate il fuoco permanente e completo nella Striscia di Gaza, la fornitura senza ostacoli di assistenza umanitaria e il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione e alla creazione del proprio Stato indipendente. 

Lo Stato di Palestina ha sottolineato l'urgente necessità di attuare immediatamente questa risoluzione sul campo, in modo da garantire il ritorno alla normalità, proteggere la nostra popolazione nella Striscia di Gaza, impedire lo sfollamento, assicurare il completo ritiro delle forze occupanti, consentire la ricostruzione, fermare l'indebolimento della soluzione dei due Stati e impedire l'annessione. Lo Stato di Palestina ha espresso la sua piena disponibilità a cooperare con l'amministrazione statunitense, i membri del Consiglio di sicurezza, gli stati arabi e islamici, l'Unione europea e i suoi stati membri, le Nazioni Unite e tutte le parti della coalizione internazionale e i partner nella Dichiarazione di New York, al fine di garantire l'attuazione di questa risoluzione in modo da porre fine alle sofferenze del nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est e far progredire il percorso politico che porta alla pace, alla sicurezza e alla stabilità tra palestinesi e israeliani, sulla base della soluzione dei due Stati fondata sul diritto internazionale e sulla legittimità internazionale.

A fronte dell’assenso dell’Autorità nazionale palestinese, arriva il no di Hamas, che respinge il piano delle Nazioni Unite per l'invio di forze internazionali a Gaza. "La risoluzione impone un meccanismo di tutela internazionale sulla Striscia di Gaza, che il nostro popolo e le sue fazioni rifiutano", afferma il gruppo in una lunga dichiarazione su Telegram. 

Questo malcontento riecheggia i precedenti commenti di un portavoce di Hamas ad Al Jazeera, in cui il gruppo aveva comunicato che avrebbe respinto il controllo straniero sulla Striscia di Gaza. "Assegnare alla forza internazionale compiti e ruoli all'interno della Striscia di Gaza, tra cui il disarmo della resistenza, la priva della sua neutralità e la trasforma in una parte del conflitto a favore dell'occupazione israeliana", prosegue la dichiarazione. "Qualsiasi forza internazionale, se istituita, deve essere dispiegata solo ai confini per separare le forze, monitorare il cessate il fuoco e deve essere sotto la piena supervisione delle Nazioni Unite".

Donald Trump ha celebrato il passaggio all'Onu della risoluzione americana su Gaza come "un momento storico".

In un post su Truth dopo il voto al Palazzo di Vetro, il presidente degli Stati Uniti ha scritto: "Congratulazioni al mondo per l'incredibile voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che riconosce e approva il consiglio di pace, che sarà presieduto da me e comprenderà i leader più potenti e rispettati di tutto il mondo. Questo voto passerà alla storia come una delle più grandi approvazioni nella storia delle Nazioni Unite, porterà a un'ulteriore pace in tutto il mondo ed è un momento di vera portata storica!"

Quindi Trump ha ringraziato l'Onu e tutti i Paesi membri del Consiglio, citandoli uno a uno: Cina, Russia, Francia, Regno Unito, Algeria, Danimarca, Grecia, Guyana, Corea del Sud, Pakistan, Panama, Sierra Leone, Slovenia e Somalia". E "grazie anche ai Paesi che non siedono nel Consiglio, ma che hanno fortemente sostenuto l'iniziativa, tra cui Qatar, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Regno dell'Arabia Saudita, Indonesia, Turchia e Giordania". Infine il presidente ha anticipato che "i membri del board of peace e molti altri annunci entusiasmanti saranno resi noti nelle prossime settimane".

RIFERIMENTI

ngn logo2

Testata totalmente indipendente, di proprietà dell’associazione Libera Stampa e Libera Comunicazione

Sostienici per dare una libera informazione

Donazione con Bonifico Bancario

TAGS POPOLARI

Info Nessun tag trovato.
Image
Image
Image
Image
Image
Image

Ricerca