Il libro inchiesta di Omar Youssef Souleimane svela i legami fra La France Insoumise, primo partito della sinistra francese e gli ambienti radicali islamici. Un'alleanza elettorale pericolosa che apre la strada alla shariah e all'antisemitismo in Francia.
Ne riferisce Lorenza Formicola in un articolo apparso recentemente su La Nuova Bussola Quotidiana.
https://lanuovabq.it/it/complici-del-male-sinistra-e-jihadisti-in-francia-fanno-fronte-comune
“C’è irritabilità nei corridoi de La France Insoumise – scrive Lorenza Formicola-. Un nervosismo vivo, che non nasce dalla crisi politica imposta da Macron – paradossalmente un’occasione che potrebbe perfino rafforzare le ambizioni elettorali della sinistra radicale parigina – bensì dall’imminente pubblicazione di un’inchiesta destinata a scuotere l’intero Paese: un libro che annuncia di rivelare i rapporti tra il movimento di Jean-Luc Mélenchon e l’islamismo”.
«Da giovedì – avverte con tono tagliente Omar Youssef Souleimane, autore dell’opera – consiglio ai parlamentari del partito (La France Insoumise, ndr) di acquistare il volume, leggerlo con calma, senza agitarsi, e poi trarre le proprie conclusioni. Se lo riterranno diffamatorio, hanno tutto il diritto di citarmi in giudizio: siamo pur sempre in un Paese in cui la libertà d’espressione è sacra. Vorrei ricordare che ho trascorso venticinque anni della mia vita in Siria e in Arabia Saudita. Là ero già giornalista e bastava pubblicare un articolo perché venissi aggredito dai servizi segreti, umiliato, persino picchiato. Sono fuggito da quell’ingiustizia per rifugiarmi in Francia, la patria dei diritti umani: non certo per rivivere lo stesso incubo».
“Parole al vetriolo - commenta la giornalista della Bussola - ma pronunciate in tutta calma all’indomani della clamorosa sconfitta legale inflitta al partito di Mélenchon che aveva tentato di fermare in tribunale la pubblicazione di un libro già diventato caso nazionale ancor prima di arrivare in libreria. Les Complices du mal, edito da Plon – in italiano I complici del male – squaderna i rapporti controversi tra candidati di LFI e progetti sovversivi di matrice islamista, tesi a imporre norme sociali compatibili con la shari’a. Un’opera osteggiata con forza dalla sinistra francese più dura e pura, e che ora, proprio grazie a quella battaglia legale persa, si prepara a diventare un detonatore politico”.
Souleimane, ex cronista ricercato dai servizi segreti siriani per la sua attività contro il regime di al-Assad, racconta di aver costruito l’inchiesta calandosi dall’interno, infiltrandosi nelle primissime manifestazioni e raduni pro-Pal organizzati in Francia all’indomani del 7 ottobre 2023. E si è trovato di fronte a quella che descrive come una strategia mirata: un patto elettorale tra La France Insoumise e gli ambienti islamisti, calibrato con un obiettivo preciso, conquistare il “voto della comunità musulmana”. Un’operazione politica che, secondo Souleimane, non è un episodio isolato, ma l’espressione di una tendenza più ampia. Ne emerge una narrazione aspra, in cui viene messa in evidenza «un’alleanza elettorale» pensata per conquistare il «voto della comunità musulmana». L’accusa — diretta, spiazzante e disturbante per l’opinione pubblica francese — è che alcuni dirigenti e candidati della gauche radicale abbiano intessuto rapporti con progetti tesi a introdurre regole sociali compatibili con la shari’a.







