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CRONACA

SANCHEZ BALLA SUL FILO DEL RASOIO

SANCHEZ BALLA SUL FILO DEL RASOIO

Da Perpignan, Carles Puigdemont ha annunciato la fine del sostegno parlamentare di Juntas al governo, pur senza chiedere un voto di sfiducia.

Il leader indipendentista ha accusato il PSOE di aver violato accordi chiave e di aver agito con "tattiche di potere".

La rottura è stata annunciata unilateralmente, senza preavviso, evidenziando il deterioramento dei rapporti con il governo spagnolo.

Nonostante la tensione, Junts non cerca di rovesciare Sánchez, ma piuttosto di marcare le distanze strategiche dai suoi sostenitori. Il governo, per ora, mantiene il suo mandato, sebbene indebolito e senza margini di ulteriori concessioni.

Le minacce sono state costanti, ma questa volta lo strappo si è consumato.

A metà legislatura "Junts ha deciso di rompere il suo sostegno ed esercitare l'opposizione", ha confermato l'ex presidente catalano, argomentando con un lungo cahier de doleances sulla mancata attuazione di punti cruciali dell'accordo, che due anni fa rese possibile l'investitura a premier di Sanchez.

La decisione sarà ratificata oggi o domani in un referendum tra i militanti. Ma il voto unanime della direzione lascia poco spazio a sorprese.

"Il governo spagnolo non potrà ricorrere alla maggioranza, non avrà legge di bilancio, non avrà possibilità di governare", ha incalzato il leader di Junts, nel rivendicare, a otto anni esatti di distanza, il referendum secessionista e la dichiarazione di indipendenza (poi sospesa nel 2017), che erano stati fatti "constatare" nell'intesa siglata due anni fa con il Psoe a Bruxelles. Fra le mancanze che hanno portato alla rottura, l'ufficializzazione del catalano in Europa, il trasferimento delle competenze alla Catalogna in materia di immigrazione e, soprattutto, l'amnistia per Puigdemont, ancora sotto ordine di arresto in Spagna.

Il ritiro del sostegno da parte dei 7 deputati della forza catalanista è una seria minaccia per il governo di Sánchez, che tuttavia già da mesi è alle prese con un Parlamento sempre più diviso e il voto spesso all'opposizione di Junts, in linea con il conservatore Partido Popular e l'estrema destra Vox su leggi decisive.

Puigdemont ha scelto di sfilarsi nel momento in cui il suo partito è assediato dall'ascesa della formazione indipendentista ultranazionalista Aliança Catalana. E rischia l'eclissi, oscurato dal ritorno alla "normalità istituzionale" in Catalogna, dopo 14 anni di esecutivi a guida indipendentista, personificato dal governatore socialista Salvador Illa in tandem con Pedro Sanchez.

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