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CRONACA

BERLUSCONI DELL'UTRI: NESSUN LEGAME CON LA MAFIA, COSI' HA SENTENZIATO LA CASSAZIONE

BERLUSCONI DELL'UTRI: NESSUN LEGAME CON LA MAFIA, COSI' HA SENTENZIATO LA CASSAZIONE

di Ilaria Calabrò*
La Cassazione smonta decenni di teoremi: “non c’è mai stato alcun legame tra Dell’Utri, Berlusconi e la mafia”. La Cassazione esclude in via definitiva qualsiasi legame tra Marcello Dell’Utri, Silvio Berlusconi e Cosa nostra, respingendo il ricorso della Procura di Palermo. Intanto restano aperte, ma destinate all’archiviazione, le inchieste di Caltanissetta e Firenze sulle stragi mafiose del 1992-94.
 
Mentre alcuni quotidiani danno grande risalto all’indiscrezione secondo cui Marcello Dell’Utri sarebbe nuovamente indagato dalla Procura di Caltanissetta per concorso nella strage di via D’Amelio, è passata quasi inosservata una decisione ben più significativa sul piano giudiziario: la Corte di Cassazione ha definitivamente escluso qualsiasi legame tra Dell’Utri, Silvio Berlusconi e Cosa nostra. Sul Foglio di oggi, l’ottimo e giovane giornalista Ermes Antonucci, specializzato in cronaca giudiziaria e magistratura, approfondisce la vicenda riportando tutti i dettagli sulle motivazioni della decisione irrevocabile della Cassazione.
 
La Suprema Corte ha infatti respinto il ricorso della Procura generale di Palermo contro la decisione della Corte d’appello, che aveva già rigettato la richiesta di sorveglianza speciale e confisca dei beni nei confronti dell’ex senatore di Forza Italia e dei suoi familiari. Secondo l’accusa, il patrimonio di Dell’Utri sarebbe stato alimentato da fondi di origine illecita o mafiosa, ipotesi respinta in tutti e tre i gradi di giudizio.
Nella sentenza, i giudici di Palermo sottolineano che “non è mai stata provata processualmente alcuna attività di riciclaggio di Cosa nostra nelle imprese berlusconiane”, né nella fase iniziale di fondazione del gruppo né negli anni successivi. È inoltre definita “illogica e indimostrata” la tesi secondo cui Berlusconi avrebbe versato denaro a Dell’Utri per “comprare il suo silenzio” su presunti rapporti con la mafia. Al contrario, la Corte riconosce nei trasferimenti economici un segno di “amicizia e riconoscenza personale”, di natura lecita e trasparente.
Nonostante questa pronuncia definitiva, che chiude un lungo capitolo giudiziario, l’attenzione mediatica continua a concentrarsi sull’indagine nissena — fondata su un’ipotesi che gli stessi ambienti giudiziari ritengono destinata all’archiviazione. Secondo il teorema accusatorio, Cosa nostra avrebbe ucciso Paolo Borsellino dopo che il magistrato aveva rilasciato un’intervista a una tv francese sui presunti rapporti tra Berlusconi, Dell’Utri e il mafioso Vittorio Mangano.
 
Tuttavia, i termini per le indagini sono scaduti nell’agosto 2024, e il fascicolo, affidato al procuratore Salvatore De Luca e all’aggiunto Pasquale Pacifico, resta ancora senza esito. Analogo destino per l’inchiesta della Procura di Firenze, che ipotizza un ruolo esterno di Dell’Utri e Berlusconi nelle stragi del 1993-1994: un’indagine avviata oltre venticinque anni fa, archiviata più volte e riaperta nuovamente nel 2022, oggi anch’essa ferma in un limbo giudiziario.
In attesa di una parola definitiva, le vite degli indagati restano sospese, strette tra il peso delle accuse e il fango mediatico che continua ad accompagnarle da decenni per una speculazione esclusivamente di natura politica, volta a colpire Berlusconi e la sua straordinaria storia umana, imprenditoriale e istituzionale anche adesso che il Cavaliere non c’è più.

https://www.strettoweb.com/2025/10/la-cassazione-smonta-decenni-di-teoremi-non-ce-mai-stato-alcun-legame-tra-dellutri-berlusconi-e-la-mafia/1983369/



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