La legge di Godwin è un adagio di Internet che afferma: "A mano a mano che una discussione online si allunga, la probabilità di un paragone riguardante i nazisti o Hitler tende a 1”, ovvero, se una discussione online (a prescindere dall'argomento o dallo scopo) va avanti abbastanza, prima o poi qualcuno paragonerà qualcuno o qualcosa a Hitler.
È andata così per la propaganda che trasforma chiunque non sia d’accordo con il pensiero woke della sinistra progressista (quella del globalismo tecno-finanziario neo colonialista) in fascista ed è andata così per la propaganda che ha fatto di Donald Trump un fascista, un dittatore, un Mussolini, un
Hitler.



Ora, i cosiddetti socialisti Usa (quelli che fanno impazzire i socialisti italiani che, poveri loro, si immedesimano) hanno fatto a Trump il regalo di Natale: un bandierone con l’Asinello woke comunista, certificato con l’elezione a sindaco di New York del progressista socialista radical chic Zohran Mamdani.
Va così che il presidente Usa coglie la palla al balzo e definisce il comunismo una delle ideologie più distruttive della storia, responsabile della morte di oltre 100 milioni di persone e fa della settimana dal 2 all’8 novembre 2025 la settimana dell’anticomunismo.
Sul sito della Casa Bianca si legge: “Io, Donald J.Trump, Presidente degli Stati Uniti d'America, in virtù dell'autorità conferitami dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, proclamo la settimana dal 2 all'8 novembre 2025 'Settimana dell'anticomunismo".
"Questa settimana - scrive Trump - la nostra Nazione celebra la Settimana dell'Anti-Comunismo, una solenne commemorazione della devastazione causata da una delle ideologie più distruttive della storia. In tutti i continenti e in tutte le generazioni, il comunismo ha devastato nazioni e anime. Oltre 100 milioni di vite sono state spezzate da regimi che hanno cercato di cancellare la fede, sopprimere la libertà e distruggere la prosperità guadagnata con il duro lavoro, violando i diritti e la dignità dati da Dio a coloro che opprimevano. Mentre onoriamo la loro memoria, rinnoviamo la nostra promessa nazionale di opporci fermamente al comunismo, di sostenere la causa della libertà e del valore umano e di affermare ancora una volta che nessun sistema di governo potrà mai".
"Per oltre un secolo - prosegue Trump - il comunismo non ha portato altro che rovina. Ovunque si diffonda, mette a tacere il dissenso, punisce le convinzioni e pretende che le generazioni si inginocchino davanti al potere dello Stato invece di battersi per la libertà. La sua storia è scritta nel sangue e nel dolore, un triste promemoria che il comunismo non è altro che un sinonimo di servitù. Nei 34 anni trascorsi dalla fine della Guerra Fredda, il mondo ha assistito sia al trionfo della democrazia sia alla persistenza della tirannia in nuove forme. Nuove voci ora ripetono vecchie menzogne, mascherandole con il linguaggio della 'giustizia sociale' e del 'socialismo democratico', ma il loro messaggio rimane lo stesso: rinunciate alla vostra libertà, riponete la vostra fiducia nel potere del governo e barattate la promessa di prosperità con il vuoto conforto del controllo".
"L'America rifiuta questa dottrina malvagia. Restiamo una nazione fondata sull'eterna verità che libertà e opportunità sono diritti di nascita di ogni persona e che nessuna ideologia, straniera o nazionale, può estinguerli. Mentre celebriamo la Settimana dell'Anti-Comunismo, restiamo uniti in difesa dei valori che ci definiscono come popolo libero. Onoriamo le vittime dell'oppressione mantenendo viva la loro causa e assicurandoci che il comunismo e ogni sistema che neghi i diritti alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità trovino il loro posto, una volta per tutte, nel cumulo di ceneri della storia. Ora, pertanto, io, Donald J. Trump, Presidente degli Stati Uniti d'America, in virtù dell'autorità conferitami dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, proclamo la settimana dal 2 all'8 novembre 2025 Settimana dell'anticomunismo. In fede di ciò, ho apposto la mia firma in questo settimo giorno di novembre, nell'anno del Signore duemilaventicinque, e dell'Indipendenza degli Stati Uniti d'America duecentocinquantesimo".
Il bandierone offerto dall’elezione del giovane sindaco radical chich socialista progressista è stato alzato e sarà il vessillo della campagna elettorale per le prossime elezioni di medio termine.
La propaganda non è un monopolio
“Se dici una bugia abbastanza grande e continui a ripeterla, le persone finiranno per crederci”.
La frase, attribuita a Goebbels, è in parte falsa e in parte vera. Falsa in quanto Goebbels non l’ha mai detta. Vera in quanto, essendo stata ripetuta migliaia di volte come frase di Goebbels, è diventata reale.
Se dici, come ha detto Mario Draghi, che chi non si vaccina contro il Covid 19 muore e fa morire gli altri e i media lo ripetono migliaia di volte, la gente finisce col crederci, anche se a distanza di anni emerge una verità che ancora si vuole occultare sul business dei vaccini e sull’esperimento sociale dei lockdown e dei green pass, perpetrato ai danni delle popolazioni europee e, in particolare, di quella italiana.
Persino i nomi dei provvedimenti rispondono ad una logica sottile di psycological operation. Messi assieme i concetti di lockdown e di green pass suonano così: “Se non sei green non hai il pass e sei rinchiuso”.
Il green, voluto dalla tecno-finanza e dal globalismo neo coloniale, ci ha portato al disastro.
Finita la pandemia, il meccanismo della paura è stato montato con l’idea che Vladimir Putin ci avrebbe distrutti con le sue bombe atomiche. La bugia, ripetuta migliaia di volte, ha creato paura, sindromi depressive, incertezza crescente e odio nei confronti della Russia e nei confronti di chi tentava di ragionare.
Prima i nemici interni erano i no-vax, untori alleati del Covid 19, poi i nemici interni sono diventati i putiniani, alleati del perfido Valadimir solo per il fatto che tentavano di usare la ragione, facendo i conti con la realtà.
Finita la fuffa atomica, è cominciata quella dell’invasione d’Europa da parte della Russia, nonostante l’esercito russo sia dal 2022, ossia da tre anni, più o meno inchiodato sul fronte del Donbass.
Che la guerra per gli ucraini sia persa è un dato di fatto e che sia persa anche per chi, con una serie di azioni che si vogliono far dimenticare, ha trascinato Kiev nel confronto con Mosca, è un altro dato di fatto.
Tuttavia sostenere che la Russia possa invadere l’Europa è una menzogna colossale che, ripetuta migliaia di volte, ha creato angoscia, paura, incertezza.
Incertezza, paura, ansia, angoscia, depressione sono le parole che caratterizzano la psycological operation attuata in questi anni con una propaganda asfissiante da parte di media asserviti al potere tecno finanziario globalista, con affermazioni delinquenziali da parte di influencer e leader politici e con un utilizzo dei social con falsi profili che rilanciano all’infinito le stesse pericolose bugie.
Il meccanismo della menzogna organizzata a fini di strumentalizzazione delle masse è tutto sommato semplice: si crea un format, uno schema e lo si ripete migliaia di volte, con piccole varianti. La continua ripetizione rende la menzogna una realtà e con la ripetizione si sostituisce la verifica delle fonti.
Il meccanismo, questo il punto, è conosciuto e gira per tutti, pertanto chi la fa l’aspetti.
Dopo aver dipinto chiunque non sia d’accordo con il pensiero unico politicamente corretto (di volta in volta corretto ad uso e consumo di chi comanda) come fascisti, ora è la volta, per i socialisti woke, green, gender, Lgbtq+ e via discorrendo di essere classificati come comunisti pericolosi.
Qualcuno potrebbe dire che Trump si tira la zappa sui piedi, perché vuole avere un rapporto paritario con la Russia, ma la Russia non è più comunista da un bel pezzo ed è, semmai, un Paese che è tornato alle sue radici. Anche la Cina, nonostante mantenga la denominazione e i simboli del comunismo al potere, è di fatto un Paese confuciano.
Trump avrà partita facile nell’attaccare il “comunismo” interno e quello europeo, che di fatto è il progressismo tecno-finanziario e neo coloniale travestito da socialismo.
Sotto l’albero di Natale New York ha regalato a Trump lo slogan per i prossimi mesi.
Chi di propaganda colpisce, di propaganda perisce.







