La radice etimologica "aur" è legata principalmente al concetto di "oro" e "luce" nel latino e nelle lingue indoeuropee. Deriva dalla radice indoeuropea *aus-*, che significa "brillare" e "luce".
Luce, anima e luce oro se ne stanno andando dall’Inghilterra, Paese precipitato da una gestione laburista (socialista) fabiana in un esperimento orwelliano di dittatura woke e malthusiana, con derive guerrafondaie.
Da Londra, capitale di un regno dove convivono le due teste del serpente, ossia il potere monarchico neo coloniale e il potere finanziario della City, fuggono sia l’oro, metallo di riferimento di tutte le ricchezze monetarie del mondo, sia l’aur, l’anima cristiana.
La Chiesa anglicana, il cui capo è il Re del regno Unito, è lacerata da uno scisma.
La Comunione Anglicana globale, che comprende circa 85 milioni di fedeli in oltre 165 paesi, sta affrontando un momento di profonda divisione interna che ha portato a un vero e proprio scisma formale, annunciato il 16 ottobre 2025.
La Comunione Anglicana, nata dalla Chiesa d'Inghilterra nel XVI secolo, è una federazione di province autonome (non una struttura gerarchica rigida come quella cattolica), unite simbolicamente dall'Arcivescovo di Canterbury come "primus inter pares" (primo tra pari). Da decenni, però, tensioni teologiche dividono i conservatori (soprattutto dal "Sud globale": Africa, Asia e America Latina) dai progressisti (prevalenti in Europa e Nord America).
Le cause principali riguardano le ordinazioni femminili e LGBTQ+. Nel 2003 si è avuta la consacrazione del vescovo gay Gene Robinson negli USA e, recentemente, la Chiesa anglicana ha adottato le benedizioni per coppie omosessuali approvate dalla Chiesa d'Inghilterra già nel 2023.
Pietre dello scandalo della scissione sono poi l l'elezione di Sarah Mullally come prima donna Arcivescovo di Canterbury (annunciata a marzo 2025, installazione prevista nel 2026) e di Cherry Vann, che vive in una relazione omosessuale, come Arcivescovo del Galles (luglio 2025).
Queste scelte sono state viste dai conservatori come un "abbandono dell'autorità biblica" e hanno già prodotto "scismi parziali" negli anni passati, come la nascita dell'Anglican Church in North America (ACNA) nel 2009, affiliata ai conservatori.
Il 16 ottobre scorso, i primati (leader) del Global Fellowship of Confessing Anglicans (GAFCON) – un movimento conservatore fondato nel 2008 che rappresenta circa l'85% degli anglicani praticanti (circa 40-50 milioni di fedeli, soprattutto in Africa: Nigeria, Uganda, Kenya, Rwanda) – hanno emesso un comunicato ufficiale intitolato "The Future Has Arrived".
GAFCON ha tagliato tutti i legami con l'Arcivescovo di Canterbury e la Chiesa d'Inghilterra, definendola una "provincia revisionista" che ha "abbandonato la Parola di Dio inerrante come autorità finale" autoproclamandosi la vera "Global Anglican Communion" (Comunione Anglicana Globale), con la Bibbia come unico fondamento ("tradotta, letta, predicata, insegnata e obbedita nel suo senso piano e canonico"). GAFCON non riconoscerà più incontri convocati da Canterbury, come la Lambeth Conference e nel 2026, eleggerà un proprio "primus inter pares" (un presidente rotante tra i primati), sostituendo simbolicamente l'Arcivescovo di Canterbury.
Il presidente attuale di GAFCON, l'Arcivescovo Laurent Mbanda del Rwanda, ha firmato il documento.
La Chiesa d'Inghilterra (e province progressiste come USA, Canada, Galles) perde il legame con la maggioranza globale. Le province africane (es. Chiesa di Nigeria, con 20 milioni di fedeli) hanno già istruito le loro diocesi a rimuovere riferimenti alla "comunione con Canterbury".
Il comunicato è stato rilasciato in occasione della commemorazione dei martiri anglicani Hugh Latimer e Nicholas Ridley, simboleggiando un ritorno alle "radici bibliche" contro il "falso vangelo" progressista.
GAFCON rafforza la sua struttura, con province come ACNA (USA/Canada) che si allineano pienamente.
La conseguenza di tutte queste defezioni è che la Chiesa d'Inghilterra rimane autonoma (circa 1,5 milioni di fedeli attivi), ma perde autorità globale.
L’Aur, l’anima cristiana, se ne va da Londra e così fa anche l’oro, il metallo di riferimento del sistema monetario mondiale.
Roberto Mazzoni, in un’intervista al Vaso di Pandora (https://mazzoninews.com/2025/11/01/vaso-di-pandora-trump-taco/) afferma: “All’inizio dell’anno, in un’intervista che ho fatto con un altro canale e non con il Vaso di Pandora, ho detto che questo sarebbe stato l’anno dell’oro e in effetti è stato confermato. Ho anche detto che gli Stati Uniti, per fare l’operazione di contenimento del debito pubblico che vogliono, devono portare l’oro almeno a 5 mila dollari l’oncia. Quindi siamo ancora lontani. Siamo ancora lontani, ma ci stiamo avvicinando. Con questo, non voglio garantirvi che l’oro arriverà a 5.000 dollari l’oncia. Non fornisco consigli di investimento e non sono in grado di prevederlo. Tuttavia, questa è l’intenzione politica e, infatti, se andiamo a vedere cosa è successo negli ultimi mesi, notiamo che l’oro ha lasciato Londra, che era un po’ il centro di gestione del mercato dell’oro, per spostarsi a Shanghai, sotto il controllo dei cinesi, e diventare l’asse portante del sistema economico BRICS”.
“Le varie nazioni BRICS, infatti – sottolinea Mazzoni -, non avranno una valuta BRICS, ma continueranno a usare il dollaro per gli scambi internazionali o le loro valute interne per gli scambi reciproci diretti. Quindi, se un paese vende petrolio alla Cina, lo vende in yuan. […]. Solo che l’Arabia Saudita non sa cosa farsene degli yuan, non gli servono, quindi li converte in oro. I cinesi pagano gli arabi in oro. Per questo motivo i cinesi continuano a comprare sempre più oro dal mercato e dagli Stati Uniti. L’oro, quindi, se n’è andato dall’Europa”.
“La crescita del valore dell’oro – aggiunge Mazzoni - è positiva per i Cinesi, per gli Americani e per i Russi. Non va assolutamente bene per gli europei. Per quale motivo? Per il semplice fatto che gran parte dell’oro nel mondo oggi è in mano a loro. La stragrande maggioranza dell’oro in circolazione nel mondo si trova negli Stati Uniti, in Russia o in Cina. L’oro che c’era a Londra e che è rimasto per un po’ di tempo grazie all’attività della sede londinese, quindi al polo di concentrazione finanziaria del sistema britannico, si sta svuotando”.







