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PRIORITÀ DEMOCRATICA, LICENZIARE LA VON DER LEYEN

PRIORITÀ DEMOCRATICA, LICENZIARE LA VON DER LEYEN

La priorità democratica, antitotalitaria, anti dittatoriale in questa Unione Europea nella quale siamo stati calati, non è l’antifascismo dei parolai dadaisti del progressismo nostrano; è licenziare la funzionaria dell’Unione Ursula von de Leyen. Funzionaria, non leader.

Ursula von der Leyen è una funzionaria dell’Unione Europea e, come tutti i funzionari di questo mondo, può essere licenziata. Quindi licenziamola.

Ursula von der Leyen è il primo dei funzionari dell’Unione Europea dai quali emerge ogni giorno una predica progressista, che non è altro che una esternazione di una linea nichilista e anarchica dadaista, funzionale alle monarchie europee neo coloniali e alla finanza in gran parte ebraica antisemita che da secoli è a loro asservita. Questa linea si è perfettamente integrata alle logiche neocon e globaliste, intrinsecamente connesse con quella fabiane e malthusiane oggi in azione drammatica in un’Inghilterra orwelliana.

Oggi una casta, che vive dentro una bolla dadaista, emette sproloqui a vanvera, con l’intento di destrutturare ogni rapporto con la realtà e, soprattutto, con l’intento di farci dimenticare che la realtà esiste.

Lo sproloquio continuo è quello, ad esempio, della baronessa Ursula von der Leyen, che una la dice e una la inventa, mettendo assieme di tutto e di più, senza che le sue parole abbiano un minimo di rapporto con la realtà, che lei conosce bene, ma evita di affrontare in quanto di quella realtà è sostanzialmente colpevole.

La funzionaria dell’Unione Europea Ursula von der Leyen ha visto recentemente bocciare il suo bilancio, ossia il bilancio di una casta di funzionari e di burocrati, persino dalle forze politiche della maggioranza che le ha dato il posto.

Una lettera indirizzata a Ursula von der Leyen, per respingere l’attuale proposta di bilancio presentata dalla Commissione Ue, è infatti stata firmata da Ppe, Socialisti, Renew e Verdi, ovvero le stesse forze politiche che nell’Europarlamento uscito dalle elezioni del 2024 ha votato per riconfermare l’ex ministro della Difesa tedesco a capo dell’esecutivo comunitario. Nel testo, datato 30 ottobre e firmato tra gli altri da Manfred Weber, Iratxe García Pérez, Valérie Hayer e Terry Reintke, i capigruppo della cosiddetta “maggioranza Ursula” affermano che il Parlamento “non può accettare la bozza del bilancio Ue così come proposta dalla Commissione”.

La realtà che urge e non ammette di essere messa da parte, è che la politica del Green Deal, così come quella della lotta ai cambiamenti climatici (smentita persino da Bill Gates), così come l’affare pandemico dei vaccini e della messa ai domiciliari dei cittadini dell’Unione per invenzione del pupillo dei Rothschild Macron (il green pass), sono il portato delle politiche guidate da Ursula von der Leyen come funzionaria presidente della Commissione europea formata da funzionari.

Di lei scrive Frédéric Baldan, nel suo “Ursula gates, la von der Leyen e il potere delle lobby a Bruxelles (Guerini e associati) affermando: “È l’iper-presidente della Commissione europea, si è concessa poteri plenari e regna in assenza pressoché totale di condivisione, e si rende platealmente responsabile di violazioni e abusi di diritto. Per questo la denuncia nei suoi confronti si basa sull’accusa di interferenza tra titoli e funzioni, ossia l’aver volontariamente oltrepassato l’ambito delle sue competenze di funzionario pubblico, arrogandosi illegalmente i poteri politici di popoli sovrani”.

Cominciamo da qui. La von der Leyen è un funzionario pubblico; non è il capo di uno Stato, in quanto l’Unione Europea non è uno Stato.

Ursula von der Leyen è considerata "solo un funzionario pubblico" (o più precisamente una pubblica funzionaria dell'Unione Europea) per ragioni giuridiche e istituzionali ben precise, radicate nei Trattati UE.

Von der Leyen è Presidente della Commissione Europea dal 1º dicembre 2019 (confermata per un secondo mandato nel 2024). La Commissione Europea è l'organo esecutivo dell'UE: propone leggi, gestisce il bilancio, vigila sull'applicazione dei Trattati e rappresenta l'UE in certi negoziati internazionali e non è un "governo" nel senso nazionale: non ha poteri sovrani diretti sui cittadini, ma agisce per conto degli Stati membri.

Ursula von der Leyen è un "funzionario pubblico" e non un "politico eletto dal popolo", viene proposta dal Consiglio Europeo (capi di Stato e di governo) sulla base dei risultati delle elezioni europee (sistema degli Spitzenkandidaten), deve essere approvata dal Parlamento Europeo a maggioranza assoluta, non è eletta direttamente dai cittadini.

I membri della Commissione sono funzionari pubblici europei, vincolati a indipendenza e neutralità (Art. 17 TUE - Trattato sull'Unione Europea), devono agire nell'interesse generale dell'UE, non del loro Paese o partito, giurano fedeltà ai Trattati, non a un elettorato nazionale.

Ursula von der Leyen è pagata con fondi UE (circa 30.000 € lordi/mese + benefits), come un alto funzionario, è sottoposta al Codice di condotta della Commissione: divieto di conflitti d'interesse, trasparenza, accountability verso Parlamento e Corte dei Conti UE.

Nonostante sia un funzionario ha potere enorme, in quanto guida 27 Commissari, gestisce un bilancio di 200 miliardi €/anno, può imporre sanzioni a Stati membri (es. Polonia/Ungheria su rule of law) e sviluppa negoziati globali (clima, commercio, sanzioni alla Russia).

In buona sostanza, Ursula von der Leyen è a capo, in quanto funzionario, di quel burosauro burocratico di 30 mila funzionari che stanno a Bruxelles, che, di fatto, ha elaborato tutte le storture che hanno portato l’Europa sull’orlo del baratro e che ci vogliono portare ad un confronto armato con la Russia per soddisfare i neocon, le monarchie neo colonialiste e la finanza al loro servizio.

Il dadaismo nichilista di questo mostro europeo che ogni giorno gioca sulla paura (l’epidemia, la pandemia, la salvezza nei vaccini, l’atomica di Putin, Putin invaderà l’Europa, dobbiamo riarmarci per evitare di essere invasi, il green come soteriologia del mondo, ecc.) si avvale dell’appoggio di media pagati, guarda caso, con i fondi europei, cosicché una funzionaria pubblica alla testa di un mostro burocratico, ha una propria gran cassa che vomita parole d’ordine tese ad asservire le menti e a piegare le volontà.

Il tutto volto anche a evitare che qualcuno metta il naso nella corruzione enorme che riguarda il mostro di Bruxelles e della quale è testimone la denuncia fatta da Frédéric Baldan, il quale scrive: “Per dare un’idea della portata della corruzione nell’Ue, riteniamo utile rendere noto che il 19 novembre 2020 Euractiv, un organo di informazione specializzato nella bolla europea, pubblica: «Corruzione: un costo di quasi 1.000 miliardi di euro all’anno per l’UE». Vi si legge: Mentre il mondo si appresta ad affrontare una delle peggiori recessioni economiche della storia, i dati relativi ai costi della corruzione nell’Unione europea sono sconcertanti. Ogni anno vanno perduti fino a 990 miliardi di euro, pari al 6,3% del PIL dell’UE. […] Ma oltre a questi 6,3 punti di PIL, la politica dell’UE relativa ai «lanciatori di allerte» pure ha un suo costo. Le perdite associate alla mancanza di protezione dei whistleblower[i], all’interno dell’Unione, sono stimate tra i 5,8 e i 9,6 miliardi di euro”.

Il dadaismo comunicativo nasconde una triste realtà, fatta di numeri. Una triste realtà che ora si chiama anche riarmo in funzione di evitare il collasso di una Germania che deve trasformare le fabbriche di auto in fabbriche di carri armati per evitare di avere una rivolta sociale e che, tuttavia, vede la Cdu/Csu continuare a stare al governo con socialisti e verdi, ossia con chi ha portato la Germania (e l’Europa) al disastro.

La funzionaria pubblica Ursula von der Leyen, con la sua squadra di pubblici funzionari e di burocrati, è la dimostrazione vivente del progressismo dadaista, ossia di una logica irrazionale nichilista che ha invaso l’Occidente trasformando, con la propaganda, le logiche neocon e neo coloniali in realtà, a dispetto della vera realtà, che, tuttavia, non smette di farsi sentire.

Nella prefazione al libro di Frédéric Baldan, Marcello Foa, giornalista, che dal 26 settembre 2018 al 16 luglio 2021 è stato presidente della Rai, scrive che “le istituzioni europee si sono trasformate sempre più in una casta incoerente, disinvolta, compiaciuta del proprio immenso potere, che pretende dagli altri il rispetto di norme che essa stessa tradisce con una disinvoltura e un cinismo raggelanti”. E aggiunge: “Come possiamo noi europei pretendere di essere migliori dei tanti regimi non democratici che popolano la comunità internazionale, se alla prova dei fatti si scopre che le nostre società sono rette da oligarchie che agiscono al di sopra della legge, delle regole, del buon senso, senza rispetto del bene comune e senza tutelare le popolazioni?”.

A proposito del saggio di Frédéric Baldan, Foa scrive: “Il titolo del saggio è declinato volutamente al plurale, non Ursula Gate ma Ursula Gates, perché le vicende della von der Leyen non riguardano solo scandali come l’acquisto dei vaccini Pfizer e Moderna ma anche altre vicende nonché, per l’appunto, i «giochi di prestigio» di Bill Gates. Scoprirete che Ursula von der Leyen si è fatta creare un alloggio all’interno della sede della Commissione europea, Palazzo Berlaymont, contrariamente ai suoi predecessori, che affittavano normali appartamenti a Bruxelles. Un’eccentricità verosimilmente non del tutto innocente perché un alloggio all’interno di un’istituzione europea comporta automaticamente l’acquisizione dell’immunità della sede diplomatica, inibendo qualunque perquisizione da parte della magistratura. Ed è sconvolgente apprendere che la Commissione europea disponeva dei riscontri per approvare cure semplici non costose ma molto efficaci contro il Covid ma che li ha volutamente ignorati al fine di poter presentare un vaccino sperimentale come unica soluzione percorribile per risolvere la crisi. Non stupisce che in Francia questo testo sia stato ignorato dai grandi media e ostacolato da diverse librerie. È un libro verità, scritto da un autore che mette a rischio la sua carriera professionale, motivato dal desiderio di onorare davvero i valori di giustizia, autenticità della democrazia, altruismo in cui crede con tutto sé stesso. E in cui continuiamo a credere anche noi”.

Il migliore ritratto dell’Unione Europei dei funzionari e dei burocrati l’ha tracciato J.D.Vance, vicepresidente degli Stati Uniti a Monaco. “Guardo a Bruxelles – ha detto Vance, dove i commissari dell’UE [funzionari, ndr] hanno avvertito i cittadini della loro intenzione di chiudere i social media durante i periodi di disordini civili nel momento in cui individuano ciò che hanno giudicato come «contenuti odiosi»”.

Capito? Funzionari che censurano i cittadini. Dittatura burocratica. Altro che fascismo alle porte. La dittatura è dentro casa.

“E forse la cosa più preoccupante – ha aggiunto J.D.Vance - è che guardo ai nostri carissimi amici, il Regno Unito, dove l’arretramento dei diritti di coscienza ha messo nel mirino le libertà fondamentali dei britannici religiosi, in particolare”.

Non v’è dubbio che oggi l’Inghilterra di Re Carlo III sia uno stato totalitario orwelliano.

“Ora – ha detto ancora Vance -, siamo al punto che la situazione è peggiorata a tal punto che a dicembre la Romania ha annullato i risultati delle elezioni presidenziali sulla base di sospetti inconsistenti di un’agenzia di intelligence e di enormi pressioni da parte dei suoi vicini continentali. A quanto mi risulta, l’argomentazione era che la disinformazione russa avesse infettato le elezioni rumene. Ma vorrei chiedere ai miei amici europei di avere un po’ di prospettiva. Potete credere che sia sbagliato che la Russia acquisti pubblicità sui social media per influenzare le vostre elezioni, noi certamente lo crediamo. Potete anche condannarlo sulla scena mondiale. Ora, la buona notizia è che credo che le vostre democrazie siano sostanzialmente meno fragili di quanto molti apparentemente temono. E credo davvero che permettere ai nostri cittadini di dire la loro opinione le renderà ancora più forti. Il che ovviamente ci riporta a Monaco, dove gli organizzatori di questa stessa conferenza hanno vietato ai legislatori che rappresentano i partiti populisti sia di destra che di sinistra di partecipare a queste conversazioni. Ora, ancora una volta, non dobbiamo essere d’accordo con tutto o con niente di quello che si dice, ma quando le persone rappresentano, quando i leader politici rappresentano un’importante circoscrizione elettorale, è nostro dovere almeno partecipare al dialogo con loro”.

Un consesso di funzionari e di burocrati decide chi può essere eletto e chi no? Dittatura.

“Ora – ha infine detto J.D.Vance -, a molti di noi dall’altra parte dell’Atlantico, sembra sempre più che i vecchi interessi radicati si nascondano dietro a brutte parole dell’era sovietica come “malainformazione” e “disinformazione”, che semplicemente non amano l’idea che qualcuno con un punto di vista alternativo possa esprimere un’opinione diversa o, Dio non voglia, votare in modo diverso o, peggio ancora, vincere le elezioni. […]. Credo profondamente che non ci sia sicurezza se si ha paura delle voci, delle opinioni e delle coscienze che guidano il proprio popolo. L’Europa deve affrontare molte sfide, ma la crisi che questo continente sta affrontando in questo momento, la crisi che credo tutti noi affrontiamo insieme, è una nostra creazione. Se avete paura dei vostri elettori, l’America non può fare nulla per voi, né voi potete fare qualcosa per il popolo americano che mi ha eletto e che ha eletto il Presidente Trump. Avete bisogno di mandati democratici per realizzare qualcosa di valido nei prossimi anni. Non abbiamo imparato nulla? Che i mandati sottili producono risultati instabili. Ma c’è così tanto valore che può essere realizzato con il tipo di mandato democratico che penso deriverà dall’essere più sensibili alle voci dei vostri cittadini. Se volete godere di economie competitive, se volete godere di energia a prezzi accessibili e di catene di approvvigionamento sicure, allora avete bisogno di mandati per governare perché dovete fare scelte difficili per godere di tutte queste cose. E naturalmente in America lo sappiamo bene.Non si può ottenere un mandato democratico censurando gli oppositori o mettendoli in prigione, che si tratti del leader dell’opposizione, di un umile cristiano che prega a casa sua o di un giornalista che cerca di riportare le notizie. Né si può ottenere un mandato ignorando il proprio elettorato di base su questioni quali chi può far parte della nostra società condivisa”.

Importante lezione di democrazia ad una casta di funzionari e di burocrati che vanno ridotti ai minimi termini se l’Europa vuole sopravvivere.

La prima delle cose da fare, la priorità assoluta è licenziare la funzionaria Ursula von der Leyen.

Non c’è un’emergenza fascista in Europa, come affermano i parolai dadaisti nichilisti del progressismo nostrano, ma un’emergenza democratica dovuta alla presenza tossica e antidemocratica di una casta di funzionari e di burocrati che si sono impossessati del potere.

 

[i] Un whistleblower è una persona, spesso un dipendente, che segnala illeciti, frodi, corruzione o pericoli per l'interesse pubblico di cui è venuta a conoscenza in ambito lavorativo, ed è protetta dalla legge contro ritorsioni o licenziamento.

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