Ridotti ai minimi termini nelle urne, divisi al loro interno, come dimostra l’abbandono della Appendino, i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle ora sanno solo insultare e spandere veleno.
Dopo che Maurizio Landini aveva dato il via al pensiero unico politicamente corretto 2.0, definendo Giorgia Meloni cortigiana, ossia prostituta, ora arrivano al seguito, come le salmerie, i pentastellati definendola cheerleader, ossia ragazza pon pon, majorette.
Il fatto che gli insulti arrivino da chi ha agitato le piazze senza spendere un grammo di attività sindacale nei confronti di Stellantis che ha abbandonato l’Itali ha provocato l’allontanamento dalla Cgil da parte di Bombardieri della Uil, il quale, sollecitato dalla Cisl a stabilire da che parte sta, ha finalmente deciso che non sta con Landini e nemmeno con il Movimento Cinque Stelle.
Movimento che ci è costato la sfascio del bilancio dello Stato con il 110 edilizio, milionate di euro per i padiglioni dei vaccini, quelli di Arcuri con primula. Non parliamo dei banchi a rotelle, acquistati a migliaia e immediatamente rottamati o, comperati a 150 euro e rivenduti a un euro.
Se, come dice un mio amico, fossimo in Giappone, questi signori dovrebbero andare in piazza a scusarsi e a recitare il mea culpa, qui invece, più sono condannati dalle urne e isolati dal popolo e più insultano e sprizzano veleno.
Alleati nel Campo largo, che è un insieme di macerie sulle quali si erge lo sproloquio dei leader delle varie componenti, ormai quelli della sinistra progressista sono diventati un’accozzaglia senza idee, incapaci di avere una qualsiasi logica comune propositiva e animati solo da rancore velenoso.
I pentasellati sono poi specialisti nel voltagabbanismo. Luigi Di Maio non appena si è presentata l’occasione ha voltato le spalle, ha sostenuto Mario Draghi e si è conquistato un posto nel Golfo persico.
Giuseppe Conte ha mandato a spigolare Beppe Grillo, trasformando il Movimento Cinque Stelle in una corrente democristiana di sinistra che viaggia sulle logiche del cardinal Zuppi, della Comunità di sant’Egidio e sull’inconsistenza della leadership piddina che insiste nel volersi alleare con il nulla elevato a sistema.
Ora, la Appendino, che si è resa conto di essere finita in una corrente della finanza bianca democristiana, lascia le cariche e dice che il movimento non è più quello di una volta.
Si, in effetti, Beppe Grillo, che sbeffeggiava mezzo mondo al mattino e mezzo mondo la sera, amato dall’Ambasciata Usa che pensava fosse in grado di scrostare la barriera burocratica italiana, aveva alle spalle un Casaleggio english format con un pensiero visionario.
Ora il Movimento Cinque Stelle che fu di Casaleggio e Grillo è ridotto ad essere una corrente democristiana minoritaria velenosa e insultante.
Giorgia Meloni, con questi avversari sulla scena politica, può stare serena. Salvo dotarsi di un parapioggia per evitare gli spruzzi di veleno, non avrà ostacoli nei prossimi anni.







