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Cronaca

INFORMAZIONE LOCALE E LIBERTÀ

INFORMAZIONE LOCALE E LIBERTÀ

di Fabrizio Abbate responsabile rapporti istituzionali REA  Radiotelevisioni Europee Associate

Il confronto con il Governo è finalmente cominciato, il tavolo sull’emittenza radio è stato avviato presso il ministero dell’economia, la REA era presente col presidente Antonio Diomede per difendere l’emittenza locale libera, le piccole emittenti, ma piu in generale i principi di libertà, e in definitiva la cultura localehttp://www.reasat.eu/fabrizio-abbate-entra-in-rea/.

La REA ha resa nota, al riguardo,  la sua soddisfazione iniziale per il fatto che qualcosa si muova c’è, ma ciò che conta per valutare  la situazione è piuttosto come si concluderà il tavolo con il Governo, che per ora è iniziato con le radio (tema il DAB) ma che poi investirà la TV.

La REA in prima convocazione ha potuto (dopo anni) esporre la sua piattaforma e cioè che il tema non può essere solo tecnico (es. il DAB), ma deve investire le normative e i finanziamenti, che devono essere più equi e quindi non escludere le emittenti piccole e locali.

I tavoli con il Governo, secondo REa,  non possono essere unici ma vanno suddivisi perchè l’emittenza locale ha problemi peculiari (e d’altra parte anche la grande emittenza ha suoi problemi specifici) e quindi gli approfondimenti debbono essere separati salvo poi in sede di sintesi rivedere tutto (Rea, la proposta al Governo Meloni per la libertà d'informazione e le emittenti locali - RomaIT).

L’emittenza locale infatti ha sue specificità, poichè dà voce ai territori, ai piccoli gruppi, ai piccoli borghi alle piccole imprese, essa quindi è una leva di sviluppo locale che  serve alle piccole comunità e piccole imprese.

 https://www.nuovogiornalenazionale.com/index.php/italia/opinioni/9144-tv-radio-e-informazione-tra-politica-potentati-e-burocrazia.html

L’emittenza locale libera ha dunque 2 motivi per essere aiutata e sostenuta un primo motivo perché come piccola impresa (perché solo le start up??) deve essere sostenuta più di chi è già cresciuto e ha la forza per stare sul mercato (Prima Pagina - Diritti Civili con Fabrizio Abbate - YouTube).

Ma un secondo luogo per il suo ruolo culturale (dare voce, consentire libertà di informazione etc.).

Il Ruolo culturale merita un sostegno a se perchè in tal caso la ricerca di mezzi per operare non ha come motore ricerca del solo profitto, ma del sostentamento per svolgere tale ruolo culturale.

Si vede bene già da questi cenni che è folle tenere assieme le emittenti grandi e medie che sono imprese ( ma che Appunto per questo si presuppone si mantengano col mercato) da quelle piccole che al contrario vanno aiutate.  https://www.romait.it/piccole-radio-tv-italiane-chiuse-per-favorire-la-voce-unica-dei-mercati.html

Ecco perché noi definiamo rubare ai poveri per dare ai ricchi (definizione evidentemente ironica) il metodo che finanzia chi  già ha, o chi è già in equilibrio.

Per le piccole emittenti (solo per fare un esempio) i costi delle capacità trasmissive, fissati proprio dalle grandi emittenti in palese conflitto di interesse, sono proibitivi.

E in tal modo la capacità trasmissiva diventa lo strumento per eliminare i piccoli che disturbano.

Si consideri poi che vi sono emittenti ombra che in realtà sono di proprietà o legate a doppio filo a grandissime per capire quali conflitti incredibili si generino. Nuovo Giornale Nazionale - LA GIORNATA DELLE RADIO LIBERE.

Senza entrar nei dettagli diciamo che la REA ha presentato un pacchetto di proposte, che consentono con motivazioni tecniche di superare questa situazione senza generare conflitti,  perché la REA non ignora i problemi che anche le emittenti maggiori possono avere ma contesta che detti problemi possano essere risolti  a spese delle emittenti locali, soffocandole e tagliando loro tutti gli aiuti, tutti i diritti in modo da creare una situazione  caratterizzata da oligopoli controllati e finanziati dall’alto.

In pratica con la privatizzazione della capacità trasmissiva siamo tornati, se non al monopolio radio televisivo di 40 anni fa, certo al duopolio governato  solo dal mercato, cioè solo da chi ha più risorse. Il che, in materia di comunicazione, cultura e libertà non è affatto bene.

Non possiamo in questa sede entrare nei dettagli tecnici per cui rinviamo chi vuol approfondire al portale www.reasat.eu  in cui troverete anche la nuovissima iniziativa le100radio che riunisce decine di emittenti in un circuito per dare un informazione libera  e per chi volesse seguire il circuito e capire le motivazioni culturali ecco il linkLe 100 Radio – RADIOTELEVISIONI EUROPEE ASSOCIATE (reasat.eu) ( seguirà a breve il circuito 100 TV)e per  tutti gli aggiornamenti. https://www.reasat.eu/assodiritti/, il quadro culturale è chiaro ( https://www.nuovogiornalenazionale.com/index.php/italia/cronaca/10291-rea-un-nuovo-modo-di-fare-informazionie.html).

In estrema semplificazione diamo  i capisaldi delle proposte REA che  speriamo siano positivamente valutate da tutte le forze politiche, le  forze sociali, le forze CULTURALI  ed in primis (naturalmente) dal GOVERNO in quanto interlocutore.

La REA proponequanto segue.

  • La suddivisione dei finanziamenti per fasce di dimensione dei soggetti riservando una CONGRUA parte alle emittenti locali più bisognose di sostegno per i motivi detti.
  • La individuazione di criteri DIVERSI di assegnazione dei fondi, di benefici, di incentivi di capacità trasmissiva per le emittenti piccole che vengono discriminate applicando criteri validi per le IMPRESE maggiori.
  • Che già si reggono sul mercato ( e ne assorbono la maggior parte degli introiti).
  • La individuazione di priorità e incentivi appositi alle emittenti locali ad esempio per la capacità trasmissiva (una fascia per così dire sociale garantita a tutti) e opzioni per il DAB e altre tecnologie avanzate con INCENTIVI a costituire consorzi o forme di collaborazione SVINCOLATE però dai Grandi Editori ( che sono altra cosa).
  • Infine ( ma in realtà PRIORITARIO) interventi urgenti (AIUTI LEGATI alla crisi energetica e postpandemia sui canoni e le UTENZE perché finora le piccole emittenti non sono state considerate e rischiano da chiusura.

 Sara importante quindi seguire lo svolgimento del tavolo di consultazione avviato dal governo per capire se queste istanze avranno ascolto, intanto ciascun lettore puo fare qualcosa per sostenere l’emittenza locale libera, senza sforzo e cioè firmare e diffondere l’appello a favore dell’emittenza locale , facilissimo basta seguire il link https://www.reasat.eu/firma-la-petizione/.

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