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Cronaca

REA, UN NUOVO MODO DI FARE INFORMAZIONIE

REA, UN NUOVO MODO DI FARE INFORMAZIONIE

di Fabrizio Abbate

la Rea (Radiotelevisione Europee Associate) non si limita ad una difesa corporativa delle emittenti locali ma si caratterizza in un approccio culturale innovativo.

Ha quindi costituito in circuito 100 radio proprio per sperimentare un tentativo NUOVO di informazione locale.

Vale la pena qui di cominciare a spiegare questa novità anche se ci vorrà un po' più di tempo per farla capire in tutti i suoi aspetti ricordasndo che questa iniziativa nasce sull’onda del successo della petizione a favore delle emittenti lanciata da REA che ha raccolto gia 10mila firme. FIRMA LA PETIZIONE – RADIOTELEVISIONI EUROPEE ASSOCIATE (reasat.eu)

Il circuito produce un notiziario radio (per ora, ma in prospettiva si farà anche in TV) che va in onda cinque volte al giorno.

Questo notiziario coordinato dal presidente REA antonio Diomede e da Fabrizio Abbate responsabile rapporti istituzionali REA (Abbate entra in REA http://www.reasat.eu/fabrizio-abbate-entra-in-rea/) già oggi è trasmesso da decine di radio locali con l'obiettivo di raggiungere entro poche settimane una copertura nazionale. 100 radio cioè 100 province coperte, già oggi tra dichiarazioni di interesse e adesioni operative l'obiettivo appare a portata di mano e quindi le prossime settimane serviranno per un settaggio tecnico e per ottimizzare sia i palinsesti sia la regia automatiche e completare la copertura nazionale.

Questo Giornale Radio Nazionale sarà integrato da notizie locali (provenienti cioè dai territori e dalle radio partner) costituendo così un canale integrativo che invece di limitarsi a diffondere il verbo ufficiale dal centro raccoglie e valorizza stimoli, soggetti e problemi delle comunità locali in modo decentrato (il link al portale REA 100 radio Le 100 Radio – RADIOTELEVISIONI EUROPEE ASSOCIATE reasat.eu).

Cioè al posto di una direzione centrale che filtra e indirizza ( come fanno le reti nazionali anche quando si articolano in redazioni locali pur sempre orchestrate dal vertice) avremo un primo passo verso un pluralismo che vuole valorizzare i territori.

Abbiamo (Rea, la proposta al Governo Meloni per la libertà d'informazione e le emittenti locali - RomaIT) in altra occasione gia sottolineato il legame profondo tra informazione locale e crescita economica dei territori e abbiamo visto il legame fortissimo tra piccole imprese legate al territorio, eccellenze locali ( cioè il vero made in italy) e informazione locale libera (LINK LIBERE https://www.romait.it/piccole-radio-tv-italiane-chiuse-per-favorire-la-voce-unica-dei-mercati.html).

Si proprio quei territori impoveriti e marginalizzati dal main stream (dizione addolcita per indicare le oligarchie guidate dagli oligopoli) che cioè servono solo gli interessi della Finanza, degli oligopoli stessi e di dei più ricchi (LINK libroNuovo Giornale Nazionale - Astrolìa e il mistero delle tre cattedrali giallo d’azione con finalità culturali).

Questo tipo di network impoverisce i territori perché favorisce solo le concentrazioni dei forti, In altri termini indebolendo il pluralismo. Questo processo involutivo, in atto ormai da anni anche se in modo mascherato, ha prodotto l'impoverimento di molti territori, e l'Italia suddivisa dalla sua geografia in territori specifici e peculiari, ha subito questo fenomeno di erosione e marginalizzazione in modo specifico e più grave Probabilmente in modo voluto dai superpoteri e dalle multinazionali di rapina  (https://www.youtube.com/watch?v=Wf9BmbTqaZo).

Sono definibili multinazionali di rapina quelle che si insediano per incassare incentivi e soldi pubblici (pagati con le tasse di tutti) ma appena questi extra profitti speculativi terminano, se ne vanno e lasciano il dissesto.

Si tratta di leggi ad hoc che hanno incentivato queste tecniche, non di leggi di mercato come vogliono farvi credere.

Si tratta della ben nota tecnica (dello sceriffo di Sherwood) che rubava i poveri per dare ai ricchi come quando le istituzioni incentivano attivamente queste attività speculative invece di armonizzarle con i bisogni dei territori e divengono quindi complici di queste attivita speculative di cui contribuiscono a mascherarle.  (https://youtu.be/2BuK4WZQnnA)

Ecco spiegato il mistero (apparente) per cui il mezzogiorno d'Italia da anni e anni viene impoverito e saccheggiato, ecco spiegata la stagnazione italiana degli ultimi 20 anni causata da questi metodi (e non da motivi casuali come vorrebbero farvi credere) ecco perché interi territori o comparti vengono fatti sparire concentrando gli incentivi (ripetiamo pagati con i soldi di tutti) sui più ricchi e i più forti che però appunto abbandonano tutto appena non conviene più.
Ora L'Italia ha una struttura produttiva basata su piccole e medie imprese che è stata attivamente e volutamente danneggiata da queste tecniche (LINK https://youtu.be/msutq4USHvA)

Perché le piccole e medie imprese non possono crescere se informazione e pubblicità sono in mano solo ai grandi, che le manovrano come vogliono e poi vi spiegano che è ”colpa vostra” se l'economia non cammina, mentre la colpa è di questi metodi predatori che desertificano il pluralismo e i territori (https://youtu.be/-89ZEBlHkYM).

Vi e quindi un profondo legame tra la battaglia della Rea per una informazione locale LIBERA E PLURALISTA e le prospettive di sviluppo economico di tutto il paese, ma con speciale priorità per il mezzogiorno e le aree e i comparti depressi del centro nord. Le 100 TV – RADIOTELEVISIONI EUROPEE ASSOCIATE (reasat.eu)

Tutto quello che sta accadendo non è un caso e il compito dell'informazione oligarchica è quello di nascondere questo Trend (voluto e studiato a tavolino) nell’ immenso polverone che in sostanza dice “è colpa vostra se vi impoverite”.

Nell'800 i ricchi sostenevano che era colpa dei poveri se rimanevano tali! Dunque la tesi non è nuova.

Le lotte sociali, gli scioperi, le rivoluzioni dell'800 e 900 hanno bloccato questa assurda scusa e portato le masse operaie e contadine alla ribalta e abbiamo avuto alcuni decenni di libertà, di pluralismo di crescita economica (chiamati miracolo economico ma miracolo non era).

E arriviamo cosi al terzo punto che distingue l'esperienza delle cento radio della REA e cioè le pillole di approfondimento culturale  https://youtu.be/pUUxGmQr6uA.

Non sono discriminati Infatti solo i territori dagli oligarchici e dalla loro falsa informazione fuorviante vi sono intere categorie, interi settori culturali, giornali e riviste minori (che vogliono costringere alla semi clandestinità sempre con furbesche regole burocratiche, sempre lo stesso trucco!

Vi sono studiosi, movimenti culturali, circoli, che non essendosi piegati all'arroganza del potere non hanno padrini (tra gli oligarchi) non hanno sponsor, non hanno finanziamenti tutti dirottati ai cocchi di mamma degli oligarchi e quindi non hanno voce.

Certo qualche volta viene concessa loro una breve apparizione sui media di regime, ma giusto un assaggio del salotto buono, per convincerli a redimersi e piegarsi al racconto ufficiale https://youtu.be/yIcUWW5pODE.

Naturalmente questi spazi concessi ai piccoli…..non cambiano nulla, perche manca un approccio generale strategico, ma così i potenti fanno finta di essere democratici e pluralisti. Se però qualcuno di questi intellettuali o esperti fuori dal coro dà fastidio subito inizia una campagna di bullismo mediatico e di odio per farli tacere.

.Le risse televisive servono a questo, non sono forme di democrazia sono sottili forme di censura privata, proprio per questo le cento radio della REA vogliono dare voce a tutta questa cultura seria, documentata ma tenuta fuori dai media di regime perché dà fastidio https://youtu.be/c4ss1yOO2pQ.

Con delle pillole di approfondimento la REA darà voce alla contro informazione, cioè alle voci libere e sebbene molti siano distratti dai media di regime, i più attenti potranno avere ragionamenti e spiegazioni più serie della propaganda e delle fakes degli oligarchi  https://www.reasat.eu/assodiritti/.

Vedremo come andrà questo esperimento che naturalmente verrà osteggiato dai poteri forti e dagli interessi privati.

Ma adesso c'è forse una svolta sulla comunicazione radiofonica perchè dopo anni di silenzio il Ministero ha convocato un tavolo per ridiscutere i temi dell'informazione locale e del pluralismo.

Non ci facciamo illusioni, perché vi saranno presenti tutti quei poteri forti che campano sui soldi vostri (cioè della gente) per sostenere le ragioni contrarie ai territori e al pluralismo locale

Non sappiamo come andrà a finire questa consultazione . Cercheranno ancora una volta la rissa e la disinformazione perchè gli interessi sono molto potenti e come abbiamo visto hanno sacchi e sacchi di ragioni!

Ecco perché probabilmente il resto del mondo (6 miliardi di persone) ormai non crede alla fandonia di quelli che dicono di difendere diritti e libertà, ma vogliono imporre la loro autocrazia, il loro pensiero unico, le loro fakes, e In definitiva la dittatura della finanza sull'uomo.

Vi terremo Informati se dovesse maturare qualche svolta di buono sul tavolo ministeriale a favore delle libertà di informazione. https://youtu.be/2VERKfrDz1s

Vi terremo informati se il pluralismo dovesse avere vero accesso.

La battaglia delle emittenti locali libere e la vostra Battaglia e quindi chiediamo a tutti di aiutarci a diffondere queste proposte
e di continuare a firmare la petizione e a diffonderla https://www.reasat.eu/firma-la-petizione/.

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