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Pedofilia, pena e tormento della CHIESA

Pedofilia, pena e tormento della CHIESA

Con l'ultima vicenda della pedofilia nell'arcidiocesi di Monaco di Baviera, cioè l'arcidiocesi che vide impegnato negli anni scorsi anche Joseph Ratzinger, il problema della pedofilia ha assunto dimensioni di notevole gravità.
E' stata condotta una indagine, riconosciuta dai più, come profonda e capillare, che scavando nei segreti dei palazzi vescovili, alla fine ha fatto emergere risultati di inaudita gravità. Un lavoro iniziato dal 2010 e che ha interessato un periodo che va dal 1945 al 2019, dal quale sono stati accertati ben 497 presunti casi di abusi, di cui il 60% su vittime che vanno dagli otto ai quattordici anni. In tale indagine sono stati compresi gli anni dal 1977 al 1982, in cui arcivescovo di Monaco era proprio Joseph Ratzinger, cioè il futuro Papa Benedetto XVI.
L'accusa che viene rivolta a Ratzinger è quella di non aver agito nei confronti di quattro sacerdoti, che scoperti quali pedofili, hanno potuto continuare il loro lavoro senza subire la minima sanzione. Papa Ratzinger ha dovuto presentare una memoria difensiva di ben 82 pagine per dichiararsi del tutto estraneo a quanto contestato.
L'attuale arcivescovo di Monaco di Baviera, Reinhard Marx, ha fatto presente che si è trattata di una indagine indipendente e che non è mai stata mai nascosta la gravità dei rilievi. Anzi, l'arcivescovo Marx ha parlato esplicitamente di una vera e propria "catastrofe "nella gestione dei casi di pedofilia.
Ironia della sorte, lo stesso arcivescovo Marx è stato sanzionato dal rapporto per due episodi in cui la sua è stata definita una "condotta scorretta".
Per la vicenda che ha interessato Papa Benedetto XVI, si parla anche di una trama che viene proprio dall'interno della Chiesa, dalla quale Papa Francesco è totalmente estraneo. Infatti, Papa Francesco ha profonda stima e affetto per il suo predecessore, al quale ha espresso profonda amicizia, vicinanza e solidarietà. Qualcuno, come il vescovo Camisasca, afferma che Ratzinger è vittima da parte di coloro che non hanno mai "accettato il pontificato di Benedetto XVI, per la sua umiltà, la sua chiarezza, la sua teologia profondamente aperta e allo stesso tempo radicata nella tradizione, la sua acutezza della lettura del presente e la sua battaglia contro la riduzione della ragione".
Qualcuno ha voluto esasperare una svista riguardo alla sua partecipazione alla riunione dell'Ordinariato del 15 gennaio 1980. Un errore che si è verificato ma non voluto, che ha costretto Papa Benedetto XVI a rettificare prontamente e a pubblicare una lettera per evitare di essere accusato subdolamente di essere un bugiardo.
Leggete la lettera con cui Benedetto XVI risponde alle accuse sulla pedofilia nella Chiesa tedesca. E' quella di un gigante di fronte al quale che non resta che inchinarsi per la profondità del pensiero.
La lettera di una persona che con serenità afferma :
"Presto sarò davanti al giudice ultimo, io lieto",
 
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