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Politica

LO SFASCIO DELL’ASSE FRANCO TEDESCO IN DUE INCONTRI

LO SFASCIO DELL’ASSE FRANCO TEDESCO IN DUE INCONTRI

Il possibile conflitto russo-ucraino è, di fatto, una potente morsa che sta stritolando quell’asse franco-tedesco che ha indirizzato le scelte dell’Unione Europea da Maastricht, ossia dal 7 febbraio 1992, in poi.

La Germania, dopo la caduta del muro di Berlino, aveva ottenuto la sua riunificazione il 3 ottobre 1990 e si era riproposta come perno centrale della realtà europea.

La nuova realtà pangermanica si è identificata dal 2005 al 2021 in Angela Dorothea Kasner, meglio conosciuta con il nome del primo marito: Merkel.

Da Maastricht alla fine del IV Reich impersonato dalla signora Merkel, l’Unione Europea è stata, di fatto, una Grande Germania con annessa la grandeur, solo di nome, della Francia.

Il declino dell’asse franco-tedesco è sotto gli occhi di tutti.

La visita del nuovo cancelliere socialdemocratico Olaf Scholtz negli Usa è stata un fallimento il cui titolo è: “Berlino è inaffidabile”.

Del resto Berlino è rimasta tentennante nei confronti della Russia in forza dei suoi interessi per il gasdotto Nord Stream 2 e anche, non va sottovalutato, per il suo legame con la Cina, voluto e pervicacemente perseguito dalla Merkel, che ha aperto le porte d’Europa al Dragone.

Cosa ha a che fare con la Cina l’Ucraina? E’ presto detto. Recentemente Pechino ha acquistato la Borsa di Kiev e da tempo ha nelle proprie mani la produzione del grano ucraino, elemento strategico, essendo da sempre l’Ucraina il granaio d’Europa e divenuto ora il granaio della potenza nazi-comunista.

Berlino inaffidabile per gli Usa e Macron?

Macron semplicemente inutile.

Il presidente francese è andato da Putin, il quale lo ha ricevuto tenendolo all’altro capo di un tavolo di oltre sei metri, marcando così (i simboli contano) le distanze tra i due leader. (La scusa del tampone rifiutato da Macron fa dire: “Xe peso èl tacon dèl buso”, è una pezza che è peggior del buco).

In un comunicato ufficiale la Russia ha fatto sapere che di Macron non sa cosa farsene, in quanto il suo interlocutore è la Nato.

Poiché Macron rappresentava l’Unione Europea, lo schiaffo è potente e sonoro per l’insieme dell’UE.

Macron il prossimo 10 aprile dovrà confrontarsi con le urne e quell’immagine gelida di lui seduto all’altro capo del tavolo elissoidale non è di buon ausipicio.

I due incontri dei leader europei di Francia e Germania con Russia e Usa si sono trasformati in un ritorno a casa con le pive nel sacco, dando l’immagine plastica dello sfascio dell’asse franco tedesco.

Alla domanda che alcuni fanno riguardante per quanto tempo Putin terrà in ostaggio l’Europa, la risposta è semplice: non esistendo l’Europa, se non nell’ossessione green per favorire la finanza ed avendo Putin la canna del gas, l’Unione Europea non sarà un ostaggio, ma una nullità, mentre i singoli stati faranno scelte diverse in materia di strategia energetica, che è anche posizionamento geopolitico.

La morsa congiunta di Usa e Urs ha messo d’Europa di Maastricht al capolinea.

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