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Politica

Popper e il credo nella scienza

Popper e il credo nella scienza

"Una delle cose più cretine in assoluto che si sentono dire di questi tempi è "lo credo nella scienza".
Se la scienza fosse una questione di credo si chiamerebbe religione.
Invece si tratta di mettere sempre in discussione, di dubitare e di verificare che dietro a un'ipotetica causa non ci sia un bel giro di soldi.”
Karl Popper (1902-1994)
Questa affermazione di Popper, citata in rete senza specificare a quale opera del filosofo austriaco appartenga, merita due parole di commento.
In primo luogo mi sembra un po' strano il richiamo finale ai soldi. Ne "La società aperta ed i suoi nemici" Popper sottopone a dura critica la sociologia della conoscenza, quell’insieme di teorie cioè che ritengono si possa criticare una teoria scientifica partendo dalla collocazione sociale del teorico e dall’atteggiamento che ceti e classi hanno nei suoi confronti.
Una teoria scientifica va criticata per ciò che essa dice, prescindendo dal quadro sociale in cui essa si colloca. La scienza galileiana poteva fare gli interessi della nascente borghesia, Galileo potrebbe esser stato pagato da ricchi mercanti per sostenere l’eliocentrismo, tutto questo NON ha rilevanza alcuna nella valutazione del suo valore scientifico. Questo va valutato esclusivamente nel merito di quanto afferma. Il quadro sociale può contrastare o favorire la accettazione di una teoria, ma non dice nulla sul suo valore di verità. Il caso di Galileo è molto emblematico a questo proposito.
Sul fatto che non si debba “credere” nella scienza invece concordo. Si tratta di una affermazione incontestabilmente popperiana su cui ritengo non si possa che essere d’accordo.
A condizione però che si specifichi bene cosa si intende per “credere”.
Se con “credere” si intende accettare acriticamente, rinunciare al diritto di riesame e discussione , considerare la verità di una teoria qualcosa di definitivo, se significa insomma assumere un atteggiamento dogmatico allora è vero: nulla è tanto stupido quanto affermare di “credere nella scienza”.
Ma “credere” può voler dire “considerare vero fino a prova contraria”. Io posso credere in quanto afferma una teoria scientifica fino a che questa non venga contraddetta da nuove ricerche, nuovi dati sperimentali ed evidenze empiriche o non venga rimpiazzata da una teoria migliore.
“Credere” nel primo senso è solo sciocco dogmatismo, nel secondo è invece prova di autentico spirito scientifico.
La scienza non è dogma ma non è neppure nichilismo scettico. L’epistemologia di Popper può essere criticata da molti punti di vista, ma di certo il filosofo austriaco non era né un dogmatico né un nichilista scettico.
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