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Opinioni

NORD STREAM, MISTERO QUASI PALESE

NORD STREAM, MISTERO QUASI PALESE

di Massimiliano Marzano

Fa bene a tutti ricordare l'obbrobrio del sabotaggio industriale più grave realizzato dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri: stiamo parlando della distruzione del gasdotto nord stream nel Mar Baltico.

Manca però nella pregevole narrazione fatta da Riccardo Pennisi (leggi sotto) l'importante ruolo svolto nel sabotaggio dal Regno Unito, nonché il necessario consenso fornito dalla Germania e dagli Stati viciniori al luogo del sabotaggio (Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia e Polonia)! Senza tuttavia trascurare il ruolo avuto dalla Francia, unico Stato UE nucleare.

I danni enormi arrecati all'economia europea sono fin troppo evidenti. L'articolo tuttavia trascura, a mio avviso, i giganteschi danni ambientali provocati nel Mar Baltico ed estesi all'intero pianeta. E trascura i danni materiali e morali all'intera umanità.

Un problema di confini tra due Stati, entrambi russofoni, che erano già definiti in linea di massima nei precedenti accordi di Minsk, firmati con l'avallo di Merkel e Holland, potevano risolversi senza l'uso delle armi.

Perché non si è tentata seriamente la via del dialogo e della diplomazia? Credo che anche questo dovrebbe essere approfondito nel sabotaggio del nordstream se ne vogliamo comprendere davvero le vere cause.

È molto interessante, inoltre, cominciare a fare dei primi calcoli su quanto il sabotaggio e l'intera "guerra" russo ucraina abbiano contribuito all'inquinamento da gas serra, alla diffusione di malattie, alla perdita di biodiversità e, soprattutto, di vite umane.

Va pure stabilito se c'è un nesso causale o una relazione tra l'enorme quantitativo di bombe e missili esplosi e fuochi innescati dal conflitto russo ucraino.. ed i cambiamenti climatici di origine antropica, alluvioni, deforestazione, ecc. sempre più frequenti e persistenti.

Altra domanda cui dare una risposta è: chi paga tutto questo? Che costo ha per gli europei questa guerra assurda che poteva essere evitata?

Credo sia tempo che qualcuno si occupi di questo e provi a fare un primo parziale bilancio.

Vedo comunque in tutto questo molte responsabilità tedesche, dei due Stati nucleari europei e degli Stati confinanti a quelli belligeranti.

Una politica più responsabile e più da protagonista da parte dell'Unione Europea, della Germania, della Francia e dell'UK, il ricorso più convinto all'uso della diplomazia e al dialogo con le parti in causa (Ucraina, Russia, USA e Nato).. avrebbero potuto e dovuto evitare questo enorme dramma e grave danno all'umanità, all'ambiente, all'economia e agli equilibri geopolitici futuri.

Niente più sarà come prima. Gli interessi e i capricci di pochi e di alcune lobby delle armi, dell'energia, della farmaceutica, dell'industria bellica e della finanza.. sono stati anteposti ai diritti e alle condizioni di pacifica convivenza dei popoli sul pianeta.

Troppo grandi gli interessi in gioco, troppo grandi le responsabilità.

Ai posteri l'ardua sentenza.

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di Riccardo Pennisi

La più grande azione di sabotaggio industriale in Europa dalla fine della 2a Guerra Mondiale, l'esplosione dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico, ha avuto luogo esattamente un anno fa e ancora nessuno può dire con certezza chi ne sia l'autore. Ma alcune cose le sappiamo, eccole:

1) Le esplosioni si verificano vicino all'isola di Bornholm, nella parte meridionale del Baltico, tra le coste di Svezia, Danimarca, Germania e Polonia. La rete dei sismografi svedesi è la prima a registrarle. La prima risale alle 2 del mattino del 26 settembre. Le altre tre, diciassette ore dopo. Subito dopo, i tecnici notano una diminuzione della pressione. Il giorno successivo, un aereo militare danese avvista la fuga di gas nell'acqua del mare.

2) In molti hanno indagato e pubblicato ipotesi sulla responsabilità dell'atto di sabotaggio. Alcuni hanno incolpato la Russia: il Cremlino avrebbe voluto punire l'Europa per il suo sostegno all'Ucraina, interrompendo la fornitura di gas e provocandone l'aumento del prezzo. Altri hanno additato gli Stati Uniti: la Casa Bianca è stata sempre contraria al gasdotto tra Russia e Germania, e avrebbe colto l'occasione della guerra per farlo saltare.

3) L'inchiesta più completa sull'argomento è stata pubblicata dal settimanale tedesco Der Spiegel, in collaborazione con la tv pubblica ZDF. Un impressionante lavoro giornalistico in diversi Paesi e su documenti riservati, oltre che sul campo, che è arrivato a questa conclusione: gli autori dell'attentato sono i servizi segreti ucraini, benché non si possa ancora dire se con o senza l'aiuto di altri Paesi.

4) Secondo questa serissima ricostruzione, un gruppo di sei persone (cinque uomini e una donna) avrebbe preso in affitto un'imbarcazione nel porto di Rostock. Con quella si sarebbe recata nella zona di passaggio del gasdotto, e il commando avrebbe collocato le cariche sul fondo marino.

5) Questa poderosa infrastruttura, fondamentale per l'industria tedesca, poteva trasportare 110 miliardi di metri cubi di gas ogni anno - il consumo dell'intera Italia non arriva a 80. Poco prima dell'invasione dell'Ucraina, il secondo condotto (NS2) era pronto a essere inaugurato.

6) Per compensare i danni, la Germania ha dovuto approntare tre rigassificatori a tempo di record (non ne aveva nessuno) e riaccendere le centrali a carbone. Il gas che arrivava via Nord Stream era economico, e garantiva una connessione strategica di importanza cardinale tra due potenze che avevano tentato il reciproco annientamento tra il 1941 e il 1945. La parte orientale della Germania era rimasta occupata dalle truppe russe fino al 1990.

7) La fornitura del Nord Stream aveva permesso a Berlino di decidere la chiusura delle sue centrali nucleari - decisione ora rinviata. La Germania ora compra elettricità dalla Francia, e GNL da Stati Uniti e Qatar. I costi sono più alti e l'industria ne ha subito le conseguenze, nonostante enormi aiuti pubblici. Connessione con la Russia, addio.

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