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Economia

FINANZA E SUPERBONUS, UN PARAGONE TRA USA 2008 E ITALIA 2023

FINANZA E SUPERBONUS, UN PARAGONE TRA USA 2008 E ITALIA 2023

di Giovanni Bernardini
 
Accadde negli USA – 2008.
Le banche concedevano allegramente mutui anche a persone che con tutta probabilità non sarebbero state in grado di far fronte al loro debito.
Le banche decisero di cartolarizzare l’enorme credito che avevano bei confronti dei mutuatari.
Il credito fu trasformato in obbligazioni che vennero a loro volta vendute sul mercato.
Le obbligazioni furono comprate da società di gestione dei fondi comuni di investimento, altre banche, società finanziarie.
Finirono così in fondi comuni, addirittura in fondi pensione.
Molti mutuatari iniziarono a non pagare i loro debiti.
Gli immobili ipotecati a garanzia dei mutui avevano intanto perso molto del loro valore di mercato. Le garanzie garantivano ben poco.
Le obbligazioni persero gran parte del loro valore e così i fondi, compresi i fondi pensione, in cui erano state piazzate.
Banche e società finanziarie che avevano questi titoli “tossici” in portafoglio si trovarono in enorme difficoltà. Alcune fallirono trascinando imprese produttive nel loro fallimento.
Si rischiò una crisi sistemica cui mise malamente una pezza lo stato.
In ogni caso la crisi costò moltissimo all’economia.
In Italia 2023
In seguito alla cessione del credito prevista dal decreto sul superbpnus le banche si trovano in portafoglio una quantità enorme di crediti nei confronti dello stato.
Visto lo stato delle finanze pubbliche questi crediti rischiano di diventare inesigibili.
Se davvero risultassero inesigibili si aprirebbe una crisi finanziaria di dimensioni paurose.
Se invece, come è molto probabile, lo stato pagherà, magari gradualmente, i suoi debito la situazione, già disastrata delle finanze pubbliche si aggraverà ulteriormente.
Questi i fatti. Sono evidenti le analogie fra Italia 2023 e USA 2008.
Solo dei demagoghi da quattro soldi possono strillare contro lo stop del governo alla cessione del credito risultante dal superbonus. Solo degli irresponsabili possono minacciare uno sciopero generale in difesa dello stesso.
Si può discutere sulle modalità, dello stop, sulla sua gradualità, ma non sulla necessità di tale misura.
A meno di non essere dei fanatici che perseguono il “tanto peggio tanto meglio”.
Purtroppo in Italia ci sono simili fanatici.
Non stupiscono i 5S. Stupisce un po' che il PD li insegua nella loro bassa demagogia.
Altro che "agenda Draghi"!
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