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Cronaca

ESSERE MASSONI E' UN REATO?

ESSERE MASSONI E' UN REATO?

di Marforius

Le cronache periferiche di questi giorni narrano anche gli accadimenti relativi alla prossima tornata elettorale riguardante il Comune di Siena e la candidatura a sindaco, sostenuta dal centro destra, del professor Emanuele Montomoli, ordinario presso l’Università di Siena.

Sin qui nulla da dire, se non che improvvisamente, anche per esplicita dichiarazione dell’interessato, lo stesso risulta essere un massone, appartenente ad una loggia locale. Cosa che, come è facile immaginare, in questo caso all’interno del centro destra, ha fatto emergere polemiche a non finire, sino ad arrivare al ritiro del sostegno inizialmente dato da Fratelli d’Italia, che a quanto sembra è stato avallato anche dal premier Giorgia Meloni.

L'accadimento si commenta da sé, soprattutto fa tornare alla memoria un vecchio vizio, che ha accomunato i vari despoti, compreso Mussolini, che perseguitò ferocemente la massoneria, come peraltro Hitler, Lenin, Stalin e via tiranneggiando, cosa che accade anche oggi nei paesi totalitari, a cominciare dall'Iran.

Appare veramente singolare che un candidato, ritenuto adeguato da tutti i punti di vista, sia riguardo le capacità politiche sia riguardo l’onorabilità, perché massone qualcuno ritiene che non possa essere candidato. Siamo di fronte a una discriminazione, che non ha nessuna giustificazione, anzi...

Solo nel nostro Paese, rispetto a quanto accade in tutti i paesi democratici, essere massone viene considerato un qualcosa di deprecabile, dimenticando, peraltro, o facendo finta di dimenticare il contributo dato anche dalla massoneria alla crescita della democrazia, dovuta all’attività individuale di molti massoni, fra i quali basterebbe ricordare Meuccio Ruini, presidente dell’Assemblea Costituente, che ha prodotto la Costituzione, definità la più bella del mondo.

I fatti mostrano, invece, che tutti i pretesi reati solitamente attribuiti alla massoneria, in particolare riguardo la gestione della cosa pubblica, come quotidianamente emerge dalla cronaca, sono in realtà perpretati molto spesso da soggetti appartenenti  alla partitocrazia e non certo da soggetti che in realtà appartengono a un ordine iniziatico.

Ma si sa, basta che il ladro inseguito dal danneggiato si fermi e cominci a gridare a sua volta “al ladro”, che magari la folla si metta a bastonare il malcapitato derubato.

A questo punto come non ricordare che, sempre in questi giorni, il premier Meloni, in occasione della visita, in India, presso il Raj Ghat (Memoriale di Gandhi), ha scritto il seguente messaggio sul libro d’onore: «Vi sono al mondo pochi esempi di un uomo che, solo, abbia compiuto la resurrezio­ne del proprio Paese con la forza del pensiero e la dedizione estrema durata tutta la vita. Così il grande Mahatma Gandhi parlava di Giuseppe Mazzini, uno dei padri del Risorgimento italiano, fonte d’ispirazione anche per quello indiano. Due patrioti che con le loro azioni e le loro opere hanno indicato il cammino ai nostri popoli. Italia e India, civiltà millenarie che hanno combattuto per la loro indipendenza e sono oggi unite nella difesa della democrazia e della libertà».

Se tanto mi dà tanto non avrebbe dovuto omaggiare i due grandi personaggi, vista la loro contiguità muratoria.

Un ultimo consiglio al premier, cambi nome al suo partito, Fratelli d’Italia, che a questo punto forse non è più tanto politicamente (o forse meglio onomanticamente) corretto, viste le scelte da ultimo fatte. E visto che siamo in argomento, cambiamo anche l’inno nazionale, scritto da un massone, Goffredo Mameli, che per di più ha un incipit, sempre se tanto mi da tanto, anch’esso non politicamente corretto.

Forse il premier, vista la probabile futura liasion fra il PD e i 5 Stelle, vuole trovare un momento di condivisione con i pentastellati, individuando nell'avversione alla massoneria un punto in comune,  considerato quanto dichiarato da Conte, poco tempo fa,  riguardo alla massoneria stessa, per non parlare poi dell'Elevato.

Amen Awoman

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