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Politica

MORIREMO TUTTI DEMOCRISTIANI

MORIREMO TUTTI DEMOCRISTIANI

Con mani pulite è scomparsa la DC ma non i democristiani. Con tangentopoli è scomparso il PSI ma non i socialisti.
Mani pulite risparmiò il PCI, ma sono scomparsi i comunisti.
Ancora oggi al vertice delle principali istituzioni troviamo uomini della vecchia DC e del vecchio PSI. Il presidente della Repubblica è Sergio Mattarella, democristiano di famiglia ed esponente della "sinistra di base" e Giuliano Amato, socialista, presidente della Corte Costituzionale. Infine, Draghi capo del Governo, un tecnico di formazione socialista, essendo stato il pupillo del grande economista che è stato Federico Caffè.
Le vicende politiche vedono ancora come protagonisti uomini formatosi nella DC. Gli esempi sono numerosi. Uno fra tanti, il caso dell'on. Casini, che per qualche giorno è apparso come il successore di Mattarella. I vari Letta, Franceschini, Renzi, Guerini e Tabacci, che hanno lavorato in sintonia e simbiosi per rieleggere Mattarella. Sono tutti di eredi dei diversi leader della vecchia DC, nota come la Balena bianca.
Casini erede di Forlani, Letta erede di Andreatta, Franceschini e Guerini di MARTINAZZOLI, Tabacci di Marcora, ancora oggi influenti esponenti del Governo italiano.
Anche gli opinionisti più corteggiati sono democristiani e socialisti. Il caso del DC Follini, formatosi con Aldo Moro, di Clemente Mastella erede di Ciriaco De Mita, Cirino Pomicino erede di Giulio Andreotti.
Nel campo socialista primeggia il 95enne Rino Formica, che ha acutamente osservato e dichiarato: " La coppia Mattarella - Amato stella polare per il recupero democratico". Accanto a Formica, seguono i socialisti come Claudio Martelli e Claudio Signorile.
La classe dirigente del vecchio PCI, è quasi assente dalle vicende del Quirinale e della politica in generale, fatta eccezione per qualche presenza di Veltroni, qualche intervista di Bettini e qualche annuncio di D'Alema.
Nel complesso, ancora oggi chi incide ed interviene nelle vicende e nel dibattito politico e istituzionale sono tutti uomini della Prima Repubblica. La Repubblica di quando esistevano i partiti, con la classe dirigente che si formava alla scuola di partito, al seguito di grandi leader, nella vita delle sezioni e dei movimenti giovanili.
Il democristiano Follini, in un suo libro dal titolo " Democrazia Cristiana - Il racconto di un partito ", descrive il rapporto tra i democristiani, il potere della DC e la DC come il partito diga verso il comunismo. Quando parla dei rapporti tra i vari leader della DC, si sofferma particolarmente sul rapporto tra Moro e Andreotti e descrive che i due leader "erano persone che sapevano tener conto di uno dell'altro, pur non amandosi particolarmente". Sapevano che per il bene del partito dovevano convivere.
Follini sottolinea che Moro considerava Andreotti, come tra l'altro trapela anche dalle lettere dal carcere, un uomo politico di un certo cinismo. A sua volta, è sempre Follini a dirlo, Andreotti considerava Moro un maestro dell'astrazione. "La necessaria convivenza - sottolinea FOLLINI - ha reso il loro rapporto meno dirompente, ma non vi è dubbio che in fondo all'animo dell'uno e dell'altro ci fosse un sentimento conflittuale".
La forza dei partiti della Prima Repubblica e di quella classe dirigente era di non farsi trascinare dalla disputa personale, ma di trovare poi, dentro le mura della propria formazione politica, un'occasione per convivere, qualche volta armoniosamente, qualche volta un poco meno.
La situazione odierna, dove non esistono più i partiti, dove i vari esponenti si azzuffano in continuazione e con siluri velenosi di carattere personale, assistiamo ad un degrado indescrivibile della politica. Con la recentissima vicenda della elezione del presidente della Repubblica, abbiamo raggiunto il fondo della pochezza, della inconsistenza, dell'ambiguità e della ipocrisia di una pseudo classe dirigente.
Per tale ragione, morire democristiani o socialisti o anche comunisti è motivo di orgoglio. Prima avevamo le scuole di partito, ora abbiamo gli asili infantili. Una volta i cittadini si recavano in massa alle urne, oggi sono sempre di meno, proprio per lo squallore dei politici attuali. La vicenda che anima l'ultimo scontro personale è quello che sta avvenendo nel M5S tra Conte e Di Maio.
Avere i vecchi partiti e i leader del passato è impossibile, ma almeno dateci persone serie, formate, responsabili e non personaggi da melodramma e delle macchiette. La DC , il PCI, il PSI, il PRI, il PSDI e il MSI erano partiti di persone serie, preparate, con leader di altissimo livello e non come gli "inventati odierni", per lo più senza arte e ne parte.
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