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Politica

COVID, INCAPACITÀ COLPEVOLE O LUCIDO DISEGNO POLITICO?

COVID, INCAPACITÀ COLPEVOLE O LUCIDO DISEGNO POLITICO?

Chiedersi se la vicenda pandemica sia il frutto di un’incapacità colpevole o di un lucido disegno politico non è altro che affondare il coltello in una piaga purulenta che ormai, nonostante i tentativi di nasconderla, spruzza il suo pus, inorridendoci ogni giorno.

Negli Stati Uniti, ormai, siamo vicini ad una verità che era già evidente da molti mesi, ossia che il virus del Covid è nato in un laboratorio di Wuhan, dedito a esperimenti gain of function, dove la ricercatrice Shi Zhengli era istruita da Peter Daszak, presidente della ong Ecohealth Alliance e da Ralph Baric, microbiologo dell’Università del North Carolina. Il laboratorio di Wuhan è stato finanziato da Anthony Fauci attraverso Ecohealth Alliance per eludere il divieto Usa di usare laboratori gain of function.

La logica era quella di esportare esperimenti in laboratori esteri, visto che in Usa non era possibile tenerli aperti. E’ stato così in Cina ed è stato così in Ucraina.

Ora, con le inchieste del Congresso americano e le numerose testimonianze, non ultima quella di Robert Redflield, ex direttore dei Center for disease control americani, la verità è ormai giunta a galla ed emette puzza di zolfo, ossia la puzza di un sistema diabolico di sperimentazione.

Ieri a Bergamo si è svolta la cerimonia del ricordo delle vittime del Covid, ma i quasi 190 mila morti e i loro parenti, nonché l’intera comunità italiana, dei fiori non sanno cosa farsene, vogliono la verità e questa può scaturire solo dalle inchieste giudiziarie e da una commissione parlamentare promessa e che deve essere immediatamente e senza ulteriori indugi messa in azione.

Dall’inchiesta della Procura di Bergamo escono, ogni giorno, scenari allucinanti riguardo all’intero comparto sanitario.

I commenti si sprecano, sia per il ministero della Salute, sia per l’Istituto Superiore di sanità, sia per l’Aifa, sia per ministri, sottosegretari, burocrati, consulenti e compagnia cantante.

Possiamo fare man bassa di aggettivi dispregiativi, ma la questione di fondo è capire se quanto è stato fatto è frutto di incapacità o di un disegno lucido e deliberato.

A quanto pare, la risposta è che la conduzione della lotta alla pandemia, così come è stata condotta, è frutto di un disegno lucido e deliberato, volto a sperimentare in Italia il controllo di massa in stile cinese, secondo lo schema del comunismo finanziario e delle multinazionli che ad esso afferiscono.

A dircelo a chiare lettere è lo stesso ministro Roberto Speranza nel suo libro, “Perché guariremo”, pubblicato da Feltrinelli nel 2020 e subito ritirato, laddove il ministro scrive: “Credo che, dopo tanti anni controvento, ci sia davvero una nuova possibilità di ricostruire un’egemonia culturale su basi nuove”.

Eccoci al punto.

La logica è stata, anzitutto, quella di non disturbare i cinesi, con i quali a novembre del 2019 Speranza aveva siglato un accordo sanitario e anche per il fatto che l’Italia stava predisponendosi ad essere l’autostrada per l’Europa di Pechino con i memorandum firmati relativi alla Via della seta. Quanti agenti cinesi ci sono in Italia? Domanda interessante.

Inascoltato l’allarme del sottosegretario Sileri reduce da Wuhan, mentre c’era chi abbracciava i cinesi per dare, come al solito, del razzista e del fascista a chi non si accodava alla logica della sinistra.

Walter Ricciardi, uno dei più ascoltati consiglieri di Speranza, è stato fino in fondo il fautore delle restrizioni alle libertà individuali e ha confessato di essere membro di un’organizzazione internazionale che condizionava i governi secondo la logica del Covid zero di marca cinese.

Quanto emerge dalle cronache relative all’inchiesta della Procura di Bergamo è che la politica ha stracciato ogni dignità della scienza e che i cosiddetti tecnici hanno buttato alle ortiche la loro dignità per supportare, in base ad una presunta scientificità, le scelte di Roberto Speranza e di un ristretto team di burocrati.

Il comparto sanitario è diventato il centro di comando di una strategia politica che si è avvalsa delle regole cosiddette di “misure attive” e di una psycological operation volta a condizionare la popolazione.

Gli schemi di controllo sono stati in parte desunti dai manuali delle misure attive di origine sovietica e in parte dai manuali di propaganda di origine Usa, elaborati fin dai tempi della prima guerra mondiale. A condire il tutto, l’esempio vivente cinese.

La commissione parlamentare, oltre a fare giustizia di incapaci, cialtroni, ladri, se si acquisiranno le prove che ve ne siano stati, dovrà soprattutto dirci se Roberto Speranza, Giuseppe Conte e l’intero circo Barnum della sanità hanno svolto un’azione lucida e deliberata per fare del popolo italiano la cavia di un esperimento del comunismo finanziario per instaurare in Occidente uno stato orwelliano.

La risposta è necessaria, perché l’esperimento è costato 190 mila morti, inaudite sofferenze, ferite non ancora rimarginate e questa fase tragica che abbiamo vissuto non può essere conclusa con la semplice esecrazione di qualche cialtrone.

Rimane, infine, una domanda che attende risposte immediate: “Per quale motivo non si è ancora ripulito il ministero e con esso l’Istituto Superiore di sanità e l’Aifa?”.

Aspettiamo risposte dal Governo.

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