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Politica

IL GAS NON BASTA, E' NECESSARIO ANCHE IL NICLEARE

IL GAS NON BASTA, E' NECESSARIO ANCHE IL NICLEARE

Solo 6 mesi fa. Quando emerse il problema di votare al Parlamento europeo la Tassonomia che definiva sostenibili, per la transizione energetica, il nucleare e il gas, il segretario del Pd dichiarò la sua contrarietà. E il gruppo Pd a Strasburgo si sfarino’ tra favorevoli e contrario. Poi la crisi dei gasdotti russi drammatizzo’ la corsa italiana al gas di riserva dall’Africa e dal Medio Oriente.

Oggi il governo Meloni, con gli accordi con Algeria e Libia, ha sancito che il gas resta la risorsa energetica strategica per l’Italia. Anzi, con un orizzonte di oltre 30 anni (tanto dureranno le forniture di gas concordate dall’Eni) trasformeremo la crisi in virtù: con l’hub del gas diventeremo, fatto storico, esportatori di gas. Altro che dipendenza energetica. Il gas nord-africano, chiarisce l’Eni, prevede la cattura della CO2. Dunque, sarà a tutti gli effetti verde.

Pensate che a sinistra, dopo le cantonate di Letta sul gas e il nucleare, ci sia stata qualche forma di ripensamento? O di riflessione nel congresso del Pd? Macche’. E il nucleare? Il governo, giustamente, mette al sicuro il gas per 30 anni. Resta il fatto che continueremo ad importarlo e che col gas facciamo troppe cose (dall’elettricità al calore e altro).

Almeno sull’elettricità (che al 60% generiamo col gas) occorrerebbe che, in un tempo ragionevole, diversificassimo di più. Si può’ farlo con le rinnovabili purché, essendo intermittenti, si accompagnino con una quota di nucleare. Ecco il secondo grande capitolo, una volta messo al sicuro il gas, che il governo deve aprire per garantire sicurezza e stabilità energetica al paese.

Del resto i paesi, dal M.O al Nord-Africa che ci forniranno il gas, per il loro mercato interno (e prevedendo il futuro) stanno tutti ricorrendo al nucleare. Dalla Turchia agli Emirati Arabi, dall’Egitto all’Arabia Saudita, alla Tunisia e alla stessa Algeria c’è la corsa a costruire centrali nucleari.

Esportare gas va bene, ma diversificare il proprio mix e’ necessario, ragionano questi paesi. E fu così che ai nostri confini (dalle Alpi al Mediterraneo), informiamo i politici italiani, stanno sorgendo nuove centrali nucleari. Dopo il coraggio sul gas e’ venuto il momento di quello sul nucleare.

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