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Cultura

Il Premio Strega 2021 allo scrittore romano Emanuele Trevi

Il Premio Strega 2021 allo scrittore romano Emanuele Trevi

di Mauro Ruggiero

La seconda e ultima votazione del Premio Strega 2021 ha confermato la scorsa notte le attese della vigilia premiando a Villa Giulia il critico letterario, saggista e scrittore romano Emanuele Trevi (1964), che ha partecipato alla LXXV edizione del concorso letterario con il libro Due vite (Neri Pozza).

Figlio dello psicoanalista junghiano Mario Trevi, Emanuele fa il suo esordio in letteratura nel 2002. Nel 2003 pubblica I cani del nulla (Einaudi), seguito – tra le altre opere - da Senza verso. Un’estate a Roma (Laterza, 2004), Il libro della gioia perpetua (Rizzoli, 2010), Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie, 2012), Il popolo di legno (Einaudi, 2015) e Sogni e favole (Ponte alle Grazie, 2019).

Trevi ha tradotto e curato edizioni di classici italiani e francesi e, come critico, si è dedicato, tra l’altro, ad autori come Leopardi, Salgari e ad altri scrittori italiani del Novecento. Collabora, inoltre, al Corriere della Sera e al Manifesto.

In questa edizione 2021, dei 660 giurati dello Strega, 589 hanno espresso il voto. Trevi ha ottenuto 187 preferenze, seguito da Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud (Einaudi) con 135 voti; Edith Bruck, Il pane perduto (La Nave di Teseo) – già vincitrice dello Strega Giovani -, con 123 voti; Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani), con 78 voti e Andrea Bajani, Il libro delle case (Feltrinelli) con 66.

A presiedere il seggio di voto c’era Sandro Veronesi, vincitore dell’edizione 2020 con Il colibrì.

L’ editore Neri Pozza, con l’opera di Trevi si piazza sul gradino più alto del podio di questa ambita competizione letteraria per la prima volta nella sua storia, affermandosi su case editrici sicuramente più blasonate.

Due vite, dello scrittore romano, è un’opera che, sebbene non possa definirsi propriamente un romanzo, ha il pregio di essere un libro al tempo stesso essenziale, lieve e profondo. Con uno stile magistrale e ben calibrato, l’autore presenta il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori e intellettuali prematuramente scomparsi e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. “Perché noi viviamo due vite, entrambe destinate a finire: la prima è la vita fisica, fatta di sangue e respiro, la seconda è quella che si svolge nella mente di chi ci ha voluto bene”. Di Pia e Rocco, Trevi delinea le diverse nature, ridisegna i tratti somatici e ne mostra le condotte con pregi e difetti.

L’originalità del libro di Trevi sta soprattutto nello stile che è capace di unire la precisione e il tono proprio della critica letteraria, con la forza dei sentimenti e il legame di stima e amicizia che ha unito l’autore ai due intellettuali.

In qualità di vincitore del Premio Strega 2021, Trevi farà ora tappa in diverse località italiane e all’estero per la promozione del libro.

Si chiude così questa LXXV edizione del premio promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Strega Alberti Benevento. Sicuramente uno dei premi più ambiti (se non il più ambito) nel panorama letterario italiano che decreta, di fatto, l’ingresso del vincitore, o della vincitrice, nel novero dei grandi scrittori contemporanei del nostro paese.

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