La riforma che introduce la separazione delle carriere della Magistratura è stata approvata definitivamente dall'aula del Senato. Il disegno di legge costituzionale ha avuto 112 voti favorevoli, 59 contrari e 9 astensioni.
Giorgia Meloni su X ha così commentato il sì definitivo alla riforma della giustizia: “Oggi, con l'approvazione in quarta e ultima lettura della riforma costituzionale della giustizia, compiamo un passo importante verso un sistema più efficiente, equilibrato e vicino ai cittadini. Un traguardo storico e un impegno concreto mantenuto a favore degli italiani. Governo e Parlamento hanno fatto la loro parte, lavorando con serietà e visione. Ora la parola passerà ai cittadini, che saranno chiamati ad esprimersi attraverso il referendum confermativo. L'Italia prosegue il suo cammino di rinnovamento, per il bene della Nazione e dei suoi cittadini. Perché un'Italia più giusta è anche un'Italia più forte".
Protesta scontata delle opposizioni e applausi dell’Unione delle Camere Penali che così, per voce del suo presidente Francesco Petrelli, commenta: “Oggi è giunto il sì definitivo del Parlamento italiano alla legge di riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. Fin dall'entrata in vigore del codice accusatorio nel 1989, l'Unione delle Camere Penali Italiane ha sostenuto con determinazione la necessità di questo intervento legislativo, volto a garantire una giustizia realmente imparziale e a restituire piena indipendenza e autorevolezza alla magistratura".
Petrelli, sottolinea che "la separazione delle carriere non è un atto contro qualcuno, ma un passo avanti verso uno Stato di diritto più equilibrato, nel quale ciascun potere eserciti la propria funzione nel rispetto delle garanzie e delle libertà individuali e costituzionali".
"Ora – continua Petrelli - si apre l'ultima e più importante fase: il referendum confermativo popolare, nel quale il popolo italiano sarà chiamato a esprimersi su questa riforma. Sarà il momento della verità e della partecipazione civile". "Le Camere Penali - afferma Petrelli - si mobiliteranno in tutto il Paese per sostenere con forza le ragioni del 'sì', per una giustizia più giusta, per un processo più equo e per una magistratura finalmente libera dal correntismo, autonoma di fronte alla politica e autorevole davanti al cittadino".
La riforma della Costituzione sui temi della giustizia passa al giudizio popolare attraverso il referendum confermativo, non avendo ottenuto i due terzi dei voti del Parlamento.
"Ringrazio il Parlamento. La maggioranza è stata ottima. Sono trent'anni – ha commentato il Guardasigilli, Carlo Nordio - che scrivo sulla separazione delle carriere. Mi auguro ora che sul referendum ci siano termini pacati, che non sia politicizzato".







